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Pizze gratis a Napoli per chi mangia nelle mense della Caritas

BARI,POPE FRANCIS

Antoine Mekary | Aleteia

Pizzaiolo with two delicious Pizza

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 30/11/20

Una iniziativa di solidarietà tra i pizzaioli della città, Confesercenti e la Caritas: ogni sabato 500 pizze finiscono sui tavoli delle mense dei poveri che hanno visto un aumento esponenziale delle presenze

Una pizza Margherita per dare una carezza simbolica e ristorare i poveri che quasi ogni giorno si mettono in fila alla mensa della Caritas di Napoli.

Un pranzo del sabato che ha offerto ai bisognosi un menù diverso dal solito, composto di 500 pizze Margherita, donate da Confesercenti Campania alla struttura per dare il via all’iniziativa “Pizza Solidale” (Il Mattino, 30 novembre).

Il grande cuore dei ristoratori napoletani

ACI stampa (25 novembre) ne ha parlato con Don Enzo Cozzolino, Responsabile della Caritas Diocesana di Napoli. «In alcune zone della città, «alcuni ristoratori hanno pensato di offrire al loro quartiere una pizza, portando il prodotto casa per casa. Sono esempi virtuosi di come, senza cedere alla rassegnazione e al vittimismo, tutte le classi della città, se vogliono, si possono muovere in sincronia per provvedere ai bisogni delle persone a scarso reddito, o addirittura rimaste a reddito zero».

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ElfQrin | CC BY-SA 3.0

Sommerso illegale

E non sono solo le fasce di lavoratori in ‘nero’ o del sommerso illegale, «anche molti giovani professionisti, che lavoravano in settori legali, ma ‘obtorto collo’ in maniera illegale, sottopagati e senza copertura previdenziale, si trovano oggi a dover chiedere un piatto di pasta alle mense o alle Parrocchie o alla stessa Caritas. Un grazie particolare agli operatori sanitari di ogni colore e di ogni associazione che tanto stanno facendo in sinergia con le istituzioni presenti sul territorio».




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Lavoro raddoppiato nelle 23 mense Caritas

Le mense, 23 in tempi normali, stanno lavorando a tutta forza per poter rispondere ad esigenze sempre maggiori. «Fino a pochi giorni fa, prima dell’istituzione della zona rossa, era circa 2000 i pasti giornalieri», afferma Don Enzo. «Per ovvi motivi  – prosegue – questi pasti sono consegnati in cestino e non a tavola come prima della pandemia. Devo dire che la generosità di privati, aziende e commercianti è davvero venuto incontro alle esigenze alimentari delle Parrocchie e delle mense. Altrimenti sarebbe stato molto difficile preparare i pacchi e i cestini di cibi cucinati per una numero così grande di ospiti».

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Aid to the Church in Need

La donazione del cardinale

Anche il Cardinale Crescenzio Sepe «si è impegnato tramite l’esercito a fornire, recuperare e distribuire le derrate alimentari. È inoltre operativo un servizio di guardaroba solidale per gli abiti e le coperte, utilissime considerato che ci stiamo avviando verso l’inverno». L’iniziativa della “Pizza solidale” in collaborazione con la Caritas nasce anche ridare ossigeno al lavoro delle mense.


KUP BEZDOMNEMU POSIŁEK, KUCHNIA ZA ŚCIANĄ

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L’impennata dei poveri

«I dati sono presenti nel nostro dossier. Riscontravamo una percentuale di persone che si rivolgevano per la prima volta alla Caritas al 35%, in questi mesi è schizzata al 41%», aggiunge Giancamillo Trani, vicedirettore della Caritas di Napoli, intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli su Radio Crc Targato Italia (12 novembre).

Gli “ultimi”: senza fissa dimora e migranti

Sulla situazione generale Trani spiega che l’emergenza da covid sta creando molte difficoltà a migranti e senza dimora. E sottolinea che «sono sprovvisti di tutto come la copertura sanitaria. Non c’è nessuno che si prenda cura di loro né hanno i soldi per curarsi. Ai fini della tutela della salute pubblica come recita la Costituzione bisogna occuparsi di queste persone».




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