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Alla fine del 2020, i nostri amori sotto esame

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Orfa Astorga - pubblicato il 30/12/20

Avete amato durante quest'anno? È la domanda dell'esame di vita in cui bisogna trasformare i limiti e il bisogno d'amore in capacità di amare

Lo stato dei nostri amori è l’esame definitivo della nostra vita.

“Un familiare è morto, e all’improvviso mi sono conto del vuoto che ha lasciato nella mia vita. Riconosco che purtroppo per malintesi e pregiudizi negli ultimi anni l’ho cercato molto poco, anche se era una persona con cui avevo una grande confidenza”.

È un commento ascoltato spesso durante l’accompagnamento nel lutto che realizzo nel consultorio di Aleteia. Mi porta a una riflessione: lo stato dei nostri amori è l’esame definitivo della nostra vita, perché quando un rapporto si spezza l’esame non risulta soddisfacente.

A questo proposito, ho potuto constatare come il progressivo deterioramento delle relazioni si possa misurare in un’infinità di malintesi provocati dall’abbandono, dal deterioramento o da un serio danno che indurisce il cuore.

Come si indurisce il cuore?

Ecco alcuni atteggiamenti negativi che danneggiano i rapporti:

  • Provare invidia per il successo altrui.
  • Essere intolleranti verso usi e costumi di un certo livello socioeconomico.
  • Nutrire risentimento.
  • Pensare che il rapporto affettivo non serva perché si hanno altri interessi e altre relazioni.
  • Misurarlo solo per senso di convenienza.
  • Disparità di criteri.
  • Pregiudizi e complessi da superare, perché non possiamo dimenticare che la nostra vera identità si basa in modo intenso e duraturo sul buono stato, sull’armonia di tutti i nostri amori e sulla lotta onesta per raggiungerla.

Riscattare una relazione

Fortunatamente, possiamo sempre riscattare un rapporto abbandonato, deteriorato o seriamente danneggiato con una telefonata o un semplice messaggio per far vedere alla persona che si tiene presente, perché i processi vitali non si concludono che non la morte.

E quando abbiamo agito così, anche dopo la morte, la presenza di familiari e amici continuerà ad essere alla base della nostra identità, mettendo alla prova la nostra capacità e necessità di amare e di essere amati. Avremo deciso di essere toccati dall’amore del loro ricordo avendo rinnovato le nostre relazioni e i nostri amori.

In altri casi non è forse possibile restaurare completamente un rapporto, ma almeno la porta non sarà più definitivamente chiusa.

L’aspetto fondamentale dell’umiltà

Nella ricerca dell’incontro si mette in gioco uno degli elementi più profondi della personalità nello sforzo per maturare: l’umiltà.

Una virtù che determina la qualità del rapporto con se stessi e con gli altri, in una lotta per superare il male dell’orgoglio e le sue conseguenze, per scusare, comprendere o chiedere perdono rendendo possibile il recupero di una storia comune e un’identità condivisa, facendo sbocciare affetto dal risentimento.

Si tratta della virtù più personale, perché ci permette di scoprire noi stessi nella nostra realtà più intima per accettarci come siamo e superarci senza voler mai smettere di essere figlio, fratello, padre o madre, sposo, nonno, nipote, amico.

Chi non lo vive così ha in genere molte carenze che arrivano a provocare serie disfunzioni a livello di personalità, perché siamo stati creati per amore e per amare, come dinamica essenziale della nostra vita. Per questo, di fronte a porte che rifiutano di aprirsi, senza desistere, resta ancora la risorsa di pregare con l’anima in pace e di aspettare, evitando l’oblio.

Secondo Pedro Juan Vilaldrich ne Il Consenso Matrimoniale, maturare è trasformare mediante la vita vissuta con gli altri la nostra necessità di amore, le nostre carenze e i nostri limiti in capacità di amare.

Consultateci scrivendo a consultorio@aleteia.org

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