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La fedeltà, e non l’amore libero, è ciò che cercano i Millennials

COUPLE, KISSING

Cassie Lopez | Unsplash CC0

Annalisa Teggi - pubblicato il 02/02/21

Ogni condotta sessuale disinibita è stata sbandierata ai quattro venti ed esaltata. Eppure salta fuori che oggi i ventenni cercano rapporti affettivi lunghi e fedeli. Alimentiamo questa fiammella che si è riaccesa.

E dire che ci hanno provato in tutti i modi, a sdoganare ogni arcobalenata forma di sessualità. Quanti post buttati al vento su vibratori e amici di sesso e chat erotiche. Non il libertinaggio e la tragressione sono i must dei Millennials, ma l’esatto opposto. A quanto pare il ritratto dei ventenni di oggi si scosta dalle previsioni, e per fortuna:

[…] credono nella coppia, tradiscono raramente e scoprono l’amore – e il sesso – insieme. (da Corriere)

E dire che il catechismo mediatico ce l’aveva proprio messa tutta a remare in direzione opposta. Che succede dunque?


TEENAGERS, LOVE, PARK

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C’eravamo tanto sbagliati

Due esperti di demografia, il professore Gianpiero Dalla Zuanna e il collega Daniele Vignoli, hanno condiviso con la stampa i dati essenziali contenuti nel loro ultimo saggio Piacere e fedeltà. I millennials italiani e il sesso (il Mulino). Ne esce una testimonianza che può lasciare interdetti i più, ma in fondo non stupisce:

A cinquant’anni dalla rivoluzione sessuale e dall’amore libero, è la rivincita dell’amore romantico. Le relazioni dei ventenni ricalcano passo passo quelle dei loro nonni: coppie solide e fedeli, fidanzamenti lunghi in casa. Proprio come una volta. (Ibid)
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Veronika Zelenina - Shutterstock

Libero, romantico. Sono entrambe riduzioni inventate da noi, a nostro uso e consumo. E questa è un’altra tessera del puzzle: gli affetti sono stati ridotti. La presunzione umana da molto tempo ha un’incessante brama di classificare tutto. Ma non funziona, non si può dire che dall’amore libero si è ritornati all’amore romantico.

Amore è una forza – dicevano gli Stilnovisti, che mai aggiunsero aggettivi riduttivi – che ha un solo volto. Dietro il più occasionale dei rapporti, c’è un barlume debolissimo ma non spento dell’ Amor che move il sole e l’altre stelle.  Se i giovani di oggi stanno riscoprendo che una relazione fatta di fedeltà è un bene per la loro persona, è perché il cibo cucinato da nostra madre lo riconosciamo subito in mezzo a un oceano di junk foood. Rinosciamo la tavola che ha apparecchiato nostro Padre, anche se quel Padre non sappiamo più chi è.

Più convivenza meno matrimonio

Dallo studio di Dalla Zuanna e Vignoli emerge un altro dato interessante:

Dal confronto emerge come si sia abbassata l’età della prima volta (18,9 anni per i ragazzi e 19,2 nelle ragazze nel 2000, scesi a 17,9 e 18 rispettivamente oggi) e di come si sia anche ridotto il lasso di tempo tra i primi approcci fisici e i rapporti completi (da 3,4 a 2,4 anni per i ragazzi e da 2,7 e 1,5 per le ragazze). […]l’età media del matrimonio è in aumento (29 anni per lui e 26,2 per lei nel 1993, contro 35,4 per lui e 32,5 per lei nel 2018), mentre sale il numero delle convivenze (l’avevano scelta 2 italiani su 100 nel 2000 e, 19 anni più tardi, 20 su 100). (Ibid)

Si arriva subito al sesso, si tarda ad arrivare al matrimonio. Anche questa è una fotografia chiara, e non sono sicura che l’interpretazione giusta sia che il matrimonio non interessa più ai giovani. Sono state investite parecchie energie per promuovere il messaggio promozionale di una condotta sessuale più leggera e libera dalle gabbie morali.

Ogni proposta che andasse fuori dal seminato del fai quel che ti senti o goditi la possibilità di esplorare il sesso è stata marchiata a fuoco come “moralista”, “bigotta” e simili. Ebbene, pascolando in un campo così aperto, così ricco di possibilità … i più giovani si sono ritrovati un bel po’ impantanati. Tutta la presunta libertà è finita per essere un circolo vizioso. Fuor di metafora: l’esperienza affettiva, privata del sentiero incamminato all’infinito che è l’ipotesi matrimoniale, si è sedimentata in un tranquillo precariato amoroso. Rassicurante, poco rischioso.

Ed è proprio un modus vivendi opposto a ciò che sta scritto nell’anima dei Millennials. Se Steve Jobs li ha ammaliati col suo stay hungry, stay foolish è perché a 20 anni non si vuole stare al riparo dai rischi, si vuole partire per le avventure.

Se il matrimonio non attira i giovani, non è colpa del matrimonio ma di una nostra infiacchita pigrizia. Non lo proproniamo più come occasione di rinvigorente libertà personale che cresce mettendosi in relazione fino in fondo con un altro.

Amore lento, un triste surrogato quando manca la parola “eterno”

Quando il gatto non c’è i topi ballano, è risaputo. Chi pone domande sull’amore? Chi s’interessa di monitorare le leve che smuovono i cuori? Oggi lo fanno quelle app di incontri che sull’amore fondano la loro fortuna. Possiamo fidarci dell’accuratezza delle loro indagini, visto che ci sono degli interessi in gioco.

Una di queste app si chiama Once ed è orientata a una nuova tendenza chiamata slow love, amore lento. Questa definizione è stata coniata dall’antropologa Helen Fisher le cui ricerche hanno dimostrato che, a fronte di molte precarietà, i Millennials hanno acquistato consapevolezza sull’importanza del tempo nello sviluppo delle relazioni sentimentali.

L’app Once ha fatto un sondaggio per capire come i suoi giovani utenti si predispongono ai rapporti sentimentali in questo tempo di piena pandemia:

Secondo i dati del sondaggio di Once, circa un terzo dei single italiani intervistati (il 29%) dichiara di avere l’obiettivo di trovare un nuovo (e possibilmente) grande amore nel 2021. Certo, non tutti cercano necessariamente l’altra metà della mela, ma per almeno un utente su quattro (il 25%) la priorità per il nuovo anno è evitare le relazioni tossiche. […] Nessuna fretta, ma anzi, più cautela e, di nuovo, più tempo da dedicare per i match nel nuovo anno: gli utenti dichiarano di volersi concentrare maggiormente sui propri bisogni e dare quindi più peso ai valori, piuttosto che alle caratteristiche superficiali della persona che si sta conoscendo online. (da GQ)
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Shutterstock/wavebreakmedia

Ripeto, è amaro trovare questi contenuti nella survey di un’azienda. Sembra una lettera d’amore messa nel cassetto sbagliato, destinata a rimanere ignota al destinatario. Cosa ci fanno i topi con questi dati? Li rosicchiano come un buon formaggio, trattano questi bisogni nell’ottica dello sviluppo prodotto. Ci sarà un’app migliorata ma non si metteranno a tema le domande: cos’è un grande amore? Perché la conoscenza di una persona merita tempo? Cosa c’è in gioco nel tempo che dedichi a una relazione?

È tempo che il gatto torni a casa.

Il piacere è fedele

Anche la parola fedeltà merita una riflessione. Ci sono due osservazioni del Prof. Dalla Zuanna, autore del libro da cui siamo partiti, che non mi trovano d’accordo.

La prima è che la fedeltà sia solo una buona vitamina per il piacere:

La forza dei rapporti di coppia e la sessualizzazione dei giovani sono due facce della stessa medaglia: non si può parlare di piacere senza parlare di fedeltà e anzi, più il secondo si rafforza più il primo migliora. (da Corriere)

Se c’è un nesso tra fedeltà e piacere sessuale, occorre capovolgere la prospettiva. Non è una mera equazione «se sei fedele, il piacere aumenta». C’è un orizzonte più originale dietro: ricominciamo a dire che l’anima è fatta per appartenere a qualcunoe quando questo vincolo di appartenza si rafforza, tutta la persona esprime se stessa in pienezza e ne gode. Con buona pace di chi idolatra la varietà dei partners e la stravaganza delle abitudini, non c’è esperienza più gratificante che scegliere di appartenere, in anima e corpo, al proprio amato o amata.

Dalla fedeltà alla libertà della fedeltà

L’altra osservazione del Prof. Dalla Zuanna che non mi trova d’accordo riguarda il nesso che il docente intravede tra amore libero e neo-ritrovato amore romantico:

A ben guardare, è stato proprio l’amore libero a gettare le basi di questo ritorno all’amore romantico: è grazie alla libertà di vivere le relazioni che le persone oggi scelgono, con soddisfazione, di stare in coppia.

E se fosse invece una strana nostalgia a muoverli? Mi spiego. Dopo l’enorme parata sociale sullo sdoganamento dell’amore dai vincoli morali, forse qualcuno ha cominciato a sentire che si parlava tanto di libertà, ma non ce n’era davvero traccia. No, non è grazie all’amore libero che oggi si ritorna all’amore romantico. È a causa di un grande abbaglio sull’amore, ridotto a mero spazio di sperimentazione disinibita dei propri piaceri, che oggi si sente la mancanza dell’amore. E quelle cocciute delle nostre anime, anche se non sanno più il perché, si ritrovano a sentire un tepore meraviglioso scaldandosi di fronte al paradosso dell’amore: solo ciò che ci vincola fino in fondo, ci libera.




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A tema c’è la fedeltà, ma che cos’è? In questo sondaggio di cui stiamo discutendo la si tratta come se fosse semplicemente «non avere altri partner sessuali oltre al proprio compagno». La si tratta come una catena che lega due persone. Ed è una triste riduzione.

Possiamo permetterci un piccolo salto acrobatico in compagnia di Benedetto XVI. Nel 2011 in un discorso rivolto ai fidanzati ad Ancona, il Papa Emerito parlò della «libertà della fedeltà»:

Vorrei dirvi anzitutto di evitare di chiudervi in rapporti intimistici, falsamente rassicuranti; fate piuttosto che la vostra relazione diventi lievito di una presenza attiva e responsabile nella comunità. Non dimenticate, poi, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione: a partire dall’attrazione iniziale e dal “sentirsi bene” con l’altro, educatevi a “volere bene” all’altro, a “volere il bene” dell’altro. […] Educatevi, poi, sin da ora alla libertà della fedeltà, che porta a custodirsi reciprocamente, fino a vivere l’uno per l’altro. Preparatevi a scegliere con convinzione il “per sempre” che connota l’amore: l’indissolubilità, prima che una condizione, è un dono che va desiderato, chiesto e vissuto, oltre ogni mutevole situazione umana.
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Evitare di chiudersi in rapporti intimistici è proprio fare piazza pulita di una fedeltà-catena che isola due persone. La fedeltà è un cammino di libertà, apre e non chiude. La libertà della fedeltà è quella camminata coraggiosa che due innamorati fanno per correre insieme verso l’unico Padre a cui si appartiene insieme. Ci si tiene la mano per correre meglio insieme. E si guadagna il mondo intero correndo verso di Lui.




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