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Cos’è che riesce a tirar fuori dalla depressione e dà forza?

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KieferPix | Shutterstock

padre Carlos Padilla - pubblicato il 05/03/21

Il potere dell'amore mi salva, mi guarisce dentro, mi rallegra e mi dà la forza per affrontare i momenti più duri della vita

Non voglio che il mio passato determini il mio futuro. Che le mie ferite d’amore mi impediscano di tornare ad amare per paura di essere nuovamente ferito. Che le decisioni prese un giorno segnino il cammino senza poter cambiare rotta. Non voglio dipendere troppo da quello che ho già sofferto.

So che quello che mi hanno fatto influisce su di me al momento di affrontare il futuro. Aumenta la fiducia o risveglia la paura. E anche quello che ho fatto ha il suo peso nel modo di affrontare nuove decisioni.

Tutto, azioni e omissioni, successi e mancanze, influisce sulla mia vita, e su quella di chi mi circonda. Jean-Paul Sartre diceva che “la libertà è quello che una persona fa con quello che le hanno fatto”.

Il presente è quello che ho

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Sono più libero quando so cosa fare con ciò che ho ricevuto come parte del mio passato. Mi pesa, mi fa male, lo custodisco con rancore, lo accarezzo con dolore.

Il passato e quello che mi hanno fatto, quello che ho sofferto, hanno un peso immenso sulla mia anima. Non posso cambiarlo.

Perché i giorni passati non tornano, né si presenta davanti a me quella stessa opportunità che ho avuto un giorno di scegliere, di amare o lasciar correre, di odiare o fare il bene.

È passata quell’ora, è passato quel minuto esatto. È passato il momento che Dio mi ha dato per cambiare la mia storia. E ora mi resta solo il presente, che tocco con mani tremanti e fragili.

Posso amare dopo essere stato ferito, tornare a far danno dopo essere stato perdonato e ricadere dopo aver promesso che non sarebbe mai più successo.

Ma succede, perché io lo scelgo e la mia promessa cade nel vuoto dell’oblio. Posso essere libero scegliendo quello che voglio vivere e fare. Posso scegliere di amare quando non ho ricevuto amore. E posso smettere di farlo perché la ferita del disamore mi fa male. Dipende da me.

L’amore mi rende capace di affrontare qualsiasi cosa

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So che quando vengo valorizzato, amato, rispettato, nobilitato, il potere di questo amore mi salva, mi guarisce dentro, mi rallegra e mi dà la capacità di affrontare i momenti più difficili della mia vita.

L’amore guarisce l’anima e il corpo. L’amore mi aiuta a vincere una malattia mortale. E riesce a tirarmi fuori dalla depressione che minaccia di farmi perdere la direzione.

L’amore che aspetta alla porta di un campo di concentramento è il pungolo che risolleva l’animo dei prigionieri durante la II Guerra Mondiale in Germania, perché se qualcuno aspetta il mio ritorno vale la pena di sopravvivere per rivederlo.

Le parole di Nietzsche sono molto chiare: “Chi ha un ‘perché’ per cui vivere riesce a sopportare quasi qualsiasi ‘come’”.

Per questo Viktor Frankl spiega: “Ogni volta che si presentava la minima opportunità, bisognava infondere un perché, un obiettivo, una meta per la loro vita, per rafforzarli per far sopportare loro il terribile ‘come’ della loro esistenza”.

Un giorno dopo l’altro

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E normalmente il motivo della mia esistenza è l’amore. Quell’amore che do e che ricevo.

Il disprezzo, l’indifferenza o l’oblio aprono una ferita profonda nell’anima. Mi è chiaro che non sapermi amato mi ferisce e mi fa male dentro. Perdo la forza e non so affrontare i problemi.

L’amore si gioca nel presente. Non ho bisogno che tutti mi amino. Che il mondo mi ami. L’ammirazione non è sempre unita all’amore.

Senza ammirazione non c’è amore, questo è chiaro. Ma non necessariamente amo chi ammiro. Ci sono persone la cui vita mi sembra ammirevole, ma non le amo. Le ammiro da lontano.

L’ammirazione che sfocia nell’amore è quella che si verifica a breve distanza. Ammirare chi vedo da vicino non è così semplice. Perché da vicino non solo apprezzo ciò che è bello, ma risalta anche ciò che è volgare, brutto, l’aspetto meno nobile della persona amata. E col passare del tempo posso smettere di ammirarla.

L’ammirazione è qualcosa di magico. Ammiro ciò che non possiedo, ciò che è diverso da quello che ho, ciò che è nobile perché brilla.

Il problema dell’amore fatto routine è che la vita si gioca nel quotidiano. E lì forse ci sono più motivi di condanna e disprezzo che di ammirazione.

Il pericolo allora è che mancando l’ammirazione smetta di amare. E così il disprezzo e l’indifferenza iniziano a impossessarsi della mia anima.

Liberi per amare

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L’amore è la base della mia vita. È quello che mi fa alzare ogni mattina e mi porta a lottare. L’amore matrimoniale, quello filiale. L’amore nei confronti di un padre o una madre. Quello di un amico, o di un fratello. Quell’amore che do e ricevo in modo incondizionato.

Rendo grazie a Dio per il fatto di poter palpare quell’amore nella mia vita. Per gli amori concreti che mi risollevano. L’amore guarisce sempre l’anima.

Sono libero di agire sempre in base all’amore che custodisco nel cuore. Anziché rimanere legato a rancori e disprezzi subiti.

Sono padrone della mia storia, non schiavo delle mie ferite che gestiscono a loro piacere il mio stato d’animo. La libertà di scegliere come vivo il momento presente è quello che caratterizza il mio cammino.

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