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Storie di “Provvidenza amorosa”: Elisabetta e Igor

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Di fizkes|Shutterstock

Francesca Di Giovanni - pubblicato il 05/03/21

Sono tante le storie di incontri tra futuri sposi che ho visto e per le quali l'azione provvidente di Dio è stata decisiva. Voglio raccontarvele perché i tanti che ancora stanno cercando non perdano fiducia e si diano da fare affidandosi a Dio.

La mia amica Elisabetta

E’ con lei, attraverso la sua storia, che voglio iniziare a raccontarvi della fantasia pazzesca di Dio di cui sono stata spettatrice.
Elisabetta usciva da relazioni inconcludenti, che l’avevano ferita molto. A trentadue anni, età in cui uno si immagina già a cambiare pannolini al suo ennesimo figlio, si trova a dover ricominciare tutto.




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Le occasioni non mancano, ma per Betta – che non ha intenzione di accontentarsi solo per poter entrare più in fretta nel giro delle amiche sposate dal quale era rimasta l’unica “esclusa” (io ero nel gruppo dei “piccoli” allora) – la strada sembra in salita: niente, anzi, nessuno all’orizzonte.

Il cuore di una mamma e il suo rossetto

La mamma di Betta confidò un giorno alla mia:

Sai cosa ho deciso di fare? Rinuncio al rossetto, lo offro per mia figlia. Lassù sanno quanto mi costa, lo porto sempre da quando sono ragazzina. Ora voglio vedere se non mi fanno piovere un figliolo per mia figlia!

Che sia lui?

Igor non è proprio piovuto, ma quasi. Era fresco fresco di conversione e aveva deciso di affidare tutta la sua vita a Dio, anche la ricerca della fidanzata. Sicuro che ci avrebbe pensato Lui, mai si sarebbe immaginato tanta rapidità. Era un Venerdì, un primo Venerdì del mese. Quel Venerdì il Movimento giovanile di cui Betta era animatrice avrebbe animato due incontri in  contemporanea in due diverse Parrocchie per i primi Venerdì del mese.




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Occasione rara perché solitamente si cercava di non sovrapporre gli incontri. Gli animatori si erano quindi dovuti dividere per “coprire” entrambe le parrocchie e a Betta, che si era resa disponibile per entrambe, all’ultimo era stata affidato proprio l’incontro della Parrocchia in cui Igor era stato invitato da un amico sacerdote. Igor, senza impegni quella sera, aveva deciso di andarci con suo fratello e la fidanzata del fratello.
Il sacerdote, siccome Elisabetta era la referente del Movimento per l’incontro di quella sera, l’aveva chiamata: “Elisabetta ho inviato all’incontro tre miei amici: due fratelli e la fidanzata di uno dei due. Io non ci potrò essere, potresti fargli tu un po’ di accoglienza?”

Adesso partono le due versioni.




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Versione di Elisabetta

Caspita sono in ritardissimo, ho perso di vista l’ora. Arriverò in ritardo. Speriamo che Alberto (l’altro ragazzo che avrebbe animato con lei l’incontro,) sia già arrivato. Mannaggia ho dimenticato anche gli occhiali (miope).

Entro in Chiesa trafelata, le persone sono già sedute. Sgrano gli occhi da classica miope senza occhiali, cercando di individuare Alberto. Faccio una volta il giro della Chiesa e finalmente lo becco, lo focalizzo dietro tre figure. Vado da lui, ci organizziamo al volo, prendo il microfono e parto. Termina l’incontro e mi viene in mente la telefonata.
“Fai accoglienza” Individuo i tre volti mai visti e mi avvicino con un sorriso. Uno dei due ragazzi è piegato, sta sistemando qualcosa. Gli porgo la mano: “Ciao piacere, Elisabetta”.

Versione di Igor

Mi hanno invitato a quest’incontro, mi hanno detto essere belli gli incontri animati da questi giovani il primo Venerdì del mese. Arriviamo alla Chiesa, ci sediamo, siamo mio fratello, la sua fidanzata ed io. L’incontro non inizia, sono in ritardo, siamo tutti seduti. Ad un certo punto sento la porta della Chiesa sbattere, mi giro e una ragazza entra, ha gli occhi a fessura, guarda a ruota tutta la Chiesa, poi si focalizza su di noi, anzi su di me: guarda proprio me. Prende il microfono e anima con un sorriso che mi conquista. Quando finisce l’incontro penso: “Io questa ragazza devo conoscerla. Però lo sapete (rivolto ai compari Lassù) che sono timido e di mia sponte non troverò mai il coraggio di andare a parlare, quindi se è lei la ragazza che sto cercando fate voi qualcosa ORA”.

Il libretto cade, mi chino per raccoglierlo, e sono in quella posizione quando sento alle mie spalle: “Ciao piacere, Elisabetta”.




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Fidanzamento, matrimonio, figli

Dopo una settimana, il primo appuntamento, e dopo alcuni mesi il matrimonio, da cui sono nati due splendidi bambini. Da amica spettatrice di tutto ciò posso dirvi che quando immaginavo un uomo super per Betta mai avrei potuto immaginare Igor: il Signore va OLTRE ogni nostra migliore (e sottolineo migliore) aspettativa, stupendoci sempre.
Dimenticavo di dirvi: Elisabetta, appassionata di giapponese, ha fatto la tesi di Laurea in lingua Giapponese su un personaggio letterario che suonava il violoncello. Igor, appassionato di arti marziali giapponesi, studia e suona…il violoncello. Ah, e nel caso ve lo steste chiedendo, la mamma di Betta ha ripreso a mettersi il rossetto. Quindi se vi dovesse capitare di incontrare una super bionda con il rossetto rosso che due marmocchietti simpaticissimi chiamano “Nonna”… bé, probabilmente ce l’avete davanti.




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