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Strage di preti morti per Covid in America Latina: il numero è imprecisato

PRIEST

Silvio AVILA / AFP

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 23/04/21

Non ci sono stime precise. Ma il numero è molto alto, forse un migliaio. Ad accendere i riflettori su questa strage silenziosa è il Sir. Ecco quali sono i Paesi più colpiti

Il numero è imprecisato. Una strage silenziosa. Stiamo parlando dei preti morti a causa del Covid nell’America Latina e nei Caraibi. Sicuramente diverse centinaia, non è azzardato ipotizzare una cifra record vicina al migliaio. Difficile dare un numero esatto, in assenza di una mappatura ufficiale. 

Il Sir, l’agenzia dei vescovi italiani, ha preso contatto con le Conferenze episcopali dell’area. In alcuni casi è stata tenuta questa triste contabilità, in molti altri si avanzano solo delle stime. 

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250 in Messico

Queste le notizie trapelate. «In Messico sono morti più di 250 sacerdoti», ha detto il segretario generale, mons. Alfonso Miranda Guardiola, vescovo ausiliare di Monterrey. Il rapporto del Centro cattolico multimediale riportava a fine marzo 245 deceduti tra vescovi, sacerdoti, diaconi e religiosi. Ma si tratta di dati parziali, dato che non tutte le diocesi collaborano.

In Brasile non ci sono dati aggiornati

In Brasile, l’unico dato esistente, elaborato dalla Commissione nazionale per il clero risale a inizio marzo, riportava la morte di 65 sacerdoti, a fronte di 1.455 contagiati. Numeri in tutta evidenza superati, e certamente sottostimati.

PADRE LUIS
Padre Luis, prete peruviano che ha sconfitto il Covid.

In Venezuela contagiato un sacerdote 1 su 10

Aggiornata, invece, scrive il Sir, la mappatura della Conferenza episcopale in Venezuela (201 sacerdoti contagiati e 24 deceduti, tra i 2.002 sacerdoti presenti in Venezuela, il numero di coloro che hanno contratto il virus rappresenta il 10% del totale del clero venezuelano), e in Colombia (60 sacerdoti deceduti e 37 religiose).

Solo due i Paesi senza preti deceduti per Covid

In Ecuador la ricerca è in corso, così come in Perù, ma solo nella capitale Lima i sacerdoti morti sono almeno una decina, e vari decessi si segnalano negli ultimi giorni nelle regioni amazzoniche. Circa 15 i morti in Nicaragua, Paese nel quale le autorità continuano gli effetti del contagio. In altri Paesi meno estesi, i numeri sono più ridotti, mentre nessun prete risulta morto a causa del Covid ad Haiti e Cuba. 

Venti vescovi 

Sono circa venti i vescovi morti a causa della pandemia. Tra questi, certamente 7 in Brasile, tra cui un cardinale (l’arcivescovo emerito di Rio de Janeiro, il card. Eusébio Oscar Scheid), 5 in Messico, 3 in Venezuela, 2 in Colombia, uno in Perù, Bolivia, Nicaragua, Argentina ed Ecuador.

Due nati in Italia

Tra i deceduti, due erano nati in Italia. Si tratta del vescovo emerito di Neuquén (Argentina), mons. Marcelo Angiolo Melani, salesiano originario di Firenze, morto il 14 aprile a Pucallpa, nell’Amazzonia peruviana, all’età di 82 anni. Il vescovo si trovava in Perù dalla fine del 2019, come missionario “ad vitam”.

L’ultima intervista

L’altro italiano è mons. Eugenio Scarpellini, vescovo di El Alto (Bolivia), bergamasco, 66 anni. Circa un anno fa il Sir lo intervistava per chiedergli come viveva il dramma del suo territorio d’origine. Il 15 luglio sarebbe stato lui a morire, in un Paese dal sistema sanitario assai precario, dopo una vita dedicata alla missione ad gentes.

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