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Perù: toccante addio alla missionaria laica assassinata con un machete

NADIA DE MUNARI

Reina de la Selva | Facebook

Pablo Cesio - pubblicato il 30/04/21

Il corpo di Nadia De Munari è stato vegliato a Nuevo Chimbote. Il Papa ha inviato una lettera esprimendo “la più ferma riprovazione per questo nuovo e ingiustificabile episodio di violenza”

“Ciao, cara Nadia, grazie per quello che sei stata e che sei, e per cui tanti e tante ti saranno grati”.

Così si è espressa sulle reti sociali Silvia De Munari, omonima di Nadia e che ha confermato ad Aleteia di venire da Bolzano Vicentino, a circa 30 chilometri da Schio, in provincia di Vicenza, cittadina da cui proveniva Nadia. Anche se non l’ha conosciuta molto, ha spiegato, l’aveva incontrata qualche anno fa.

Anche Silvia si trova attualmente in America Latina, nel suo caso come volontaria dell’Operazione Colomba, un corpo di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII che opera in zone di conflitto. Silvia vive in Colombia accompagnando una comunità contadina, svolgendo un’attività che la avvicina a Nadia per il suo operato a favore dei più vulnerabili. “In realtà mi sento una missionaria”, ha confessato ad Aleteia, anche se formalmente non lo è.

Silvia è una delle tante persone che sono rimaste commosse per il funerale di Nadia, celebrato il 28 aprile. La missionaria era stata attaccata brutalmente con un machete il 21 aprile a Nuevo Chimbote mentre dormiva nella casa “Mamma Mía”. È morta sabato 24 aprile in un ospedale di Lima per le profonde ferite riportate.

“L’hanno attaccata selvaggiamente”, hanno detto ad Aleteia da Chimbote. Il crimine ha provocato grande costernazione e ha portato a un rapido rifiuto da parte della diocesi del luogo attraverso monsignor Ángel Francisco Simón Piorno.

PERU

L’addio in Perù nella tristezza

Il corpo di Nadia è stato vegliato fino a mezzogiorno del 28 aprile a Nuevo Chimobote. Tante le persone andate a darle l’ultimo saluto nel Colegio Mato Grosso.

Secondo Chimbote Infórmate, sul luogo sono accorsi anche vari bambini che frequentano i centri educativi dell’Operazione Mato Grosso.

Nadia lavorava negli asili come anche nelle mense dell’Operazione Mato Grosso, creata da padre Ugo De Censi («Il Don Bosco delle Ande»), nei luoghi più dimenticati di Nuevo Chimbote.

Incaricato di presiedere la Messa è stato il vescovo di Chimbote nella chiesa dell’Assunzione della Vergine Maria.

Ingiustificabile episodio di violenza”

Tante le voci e le preghiere che si sono levate nelle ultime ore di fronte a quanto accaduto a Nadia. Una delle più significative è stata quella di Papa Francesco, che ha fatto giungere al vescovo di Chimbote un telegramma offrendo preghiere per la missionaria e rifiutando l’atto di cui è stata vittima.

Attraverso il messaggio, riprodotto da Vatican News, il Papa ha ribadito “la più ferma riprovazione per questo nuovo e ingiustificabile episodio di violenza” che ha posto fine alla vita della missionaria, e ha offerto “preghiere per l’eterno riposo dell’anima di questa volontaria”, esprimendo al contempo la propria “vicinanza paterna ai genitori, familiari e ai congiunti”.

La morte di Nadia ha provocato un grande impatto per via della sua modalità, e si unisce alla testimonianza di tanti missionari morti mentre svolgevano il proprio lavoro al servizio del Vangelo e dei più bisognosi. Il corpo della missionaria arriverà in Italia il 1° maggio. Il suo funerale verrà celebrato il pomeriggio di lunedì 3 maggio.

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