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La Polizia interrompe una Messa di Prima Comunione all’aperto

ARGENTINA

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Esteban Pittaro - pubblicato il 04/05/21

Le misure poco chiare delle amministrazioni locali argentine provocano azioni di Polizia come questa

Il 1° maggio, durante una celebrazione di Prima Comunione della parrocchia di Corpus Christi, nella località di Temperley, nei pressi di Buenos Aires, due poliziotti hanno interrotto la Messa prima della consacrazione chiedendone la sospensione.

Davanti ai microfoni, il parroco, padre Guillermo, ha provato a spiegare ai funzionari che per come la intendeva lui la legislazione permetteva incontri religiosi all’aperto con fino al 30% della capienza, misure che venivano rispettate in quello spazio, che aveva una capacità di 400 persone.

I poliziotti hanno risposto che il Presidente Alberto Fernández aveva sospeso Battesimi e sacramenti. La discussione è proseguita in termini sempre rispettosi, e si è permesso che la Messa terminasse prima di sgomberare lo spazio.

“I bambini meritano” il sacramento, ha detto il poliziotto andando via e chiedendo scusa, ma anche rispetto per il suo lavoro.

L’episodio è un ritratto fedele dello stato di confusione nell’Area Metropolitana di Buenos Aires riguardo alle restrizioni preventive per contrastare l’impatto della seconda ondata di Covid in Argentina.

Confusione sulle possibilità

Il 30 aprile scadeva la validità del primo decreto presidenziale che ha imposto restrizioni a varie attività. Tra queste, “tutte le attività sportive, ricreative, sociali, culturali e religiose che si svolgono in spazi chiusi”.

Quanto alle celebrazioni religiose, il decreto imponeva restrizioni negli spazi chiusi, ma non in quelli aperti. In seguito, però, con un altro decreto, la Provincia di Buenos Aires ha indicato – in un’estesa regolamentazione propria – che queste sarebbero state permesse all’aperto alla presenza di massimo 20 persone.

Il vescovado di Lomas de Zamora, da cui dipende la parrocchia, ha pubblicato questa misura della provincia, in vigore fino al 30 aprile.

Il 29 sera, il Presidente Alberto Fernández ha annunciato nuove misure, consistenti fondamentalmente nell’ampliamento delle restrizioni in vigore fino al 30.

Riguardo alle celebrazioni religiose, il testo nazionale è rimasto uguale, senza riferimenti alle celebrazioni all’aperto. Finora non è stata una nuova regolamentazione locale della provincia.

Chi aveva ragione?

Gli agenti di Polizia hanno riferito un divieto presidenziale della celebrazione dei sacramenti che non esiste. Il sacerdote ha fatto riferimento a una misura in vigore precedentemente, anche prima di quella regolamentata esplicitamente dalla provincia a metà aprile.

Il 1° maggio è stato un momento di transizione tra le misure e il loro ampliamento. Come se non bastasse, per via della confusione delle regole, brevemente spiegata sui mezzi di comunicazione, ci sono segnali contraddittori in strada.

Uno dei commenti espressi contro la Polizia durante la Messa ha avuto a che vedere con la mancanza di controlli a La Salada, una delle fiere più importanti e frequentate della zona metropolitana di Buenos Aires.

Al di là di questa, in varie località si vedono quotidiamente assembramenti, e non solo intorno a spazi commerciali o lavorativi, ma anche in occasione di tornei di calcio e altre attività legate all’intrattenimento.

Per questo, anche di fronte alla confusione generalizzata su quello che si può e che non si può fare in base alle normative vigenti, richiama l’attenzione il fatto che si sia deciso di interrompere un evento comunitario familiare in cui, come mostrano le immagini, venivano rispettati i protocolli di distanziamento.

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