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Perché non ci indigniamo più per i pedofili?

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Shutterstock | MikeSaran

Don Fortunato Di Noto - pubblicato il 06/05/21

Le recenti indagini coordinate da Francoforte hanno chiuso una piattaforma online a cui erano iscritti 400.000 pedofili. Ma questa è solo la punta dell'iceberg

400.000 pedofili. Ma sono decine di milioni in Europa e nel mondo. Sembra che a nessuno inquieta questo dato, si percepisce ancora come è bene che sovrasti il silenzio. Questo addolora e non rende giustizia a chi subisce tali aggressioni che sono devastanti. Le vittime lo sanno e hanno ancora molta paura di parlare e denunciare.

Abbiamo fallito, stiamo fallendo in merito alla protezione dei bambini, la loro tutela è già un fallimento se dati internazionali dicono che nel mondo ci sono più di 1 miliardo e 300-400 milioni di minori che subiscono abusi sessuali, aggressioni, maltrattamenti, violenze. Solo in Europa sono 18-19 milioni i minori che hanno subito violenza sessuale. Tralasciamo la pedopornografia online: basta solo consultare il Report Meter 2020: una vergogna planetaria dove non si agisce adeguatamente.

La pedofilia e la pedopornografia non sono fenomeni marginali, denunciamo questi tragici eventi traumatici sui bambini da decine d’anni, ma è come se tutto deve restare nel sopito silenzio e nella poca riflessione degli ‘addetti ai lavori’.

Siamo sfiniti ma non finiti e continueremo a fare la nostra parte, anche per un solo bambini e per fermare chi abusa di loro.

Impressionante: è tragico pensare al fatto che milioni di bambini, in questo mondo globale, anche online, sono sotto scacco da parte di milioni di predatori di innocenti: oggetti della loro perversione pedofila.

E’ ancora più drammatico come la notizia dell’individuazione dei 400.000 iscritti in una piattaforma pedofila sia trattata come un evento quasi secondario, un numero senza mai pensare alla profonda e dolorosa situazione che hanno provocato nei bambini, da loro contattati e violati, devastando il loro equilibrio psico-fisico, la loro innocenza, la loro intimità.

E’ una vergogna e se non ci assumiamo, ognuno per la sua parte la responsabilità, è non più il preludio ma l’opera già iniziata di una ‘normalizzazione della pedofilia e della pedopornografia’.

La notizia dei 400.000 è stata resa nota il 3 maggio dagli Uffici federali tedeschi della lotta alla criminalità su Internet (ZIT) e anche dalla Polizia criminale (BKA) che hanno condotto le indagini su alcuni soggetti residenti in Germania; una piattaforma online gestiva la pedopornografia allocata nel dark web e ‘nutrita’ (come cannibali di innocenza) da centinaia di miglia di utenti.

Non cercavano o si scambiavano caramelle o santini, né tanto meno materiale ludico, ma una mole di immagini e video con bambini (ribadiamo: già abusati!!!) e che diventavano, violenza su violenza, oggetti erotici di perversione elaborata.

Qualcuno ha definito questa storia come ‘la fine della civiltà’ e non possiamo non dare ragione a tale deriva inumana di come questa stessa civiltà non è in grado di proteggerli i bambini. Non bastano le Carte, le Convenzioni, le Dichiarazioni come anche le operazioni di Polizia (encomiabili! Ma non esaustive).

La pedofilia e la pedopornografia sono un crimine e i bambini non devono e non possono essere toccati. I bambini non possono essere relegati a oggetti erotici per perversi pedofili, non devono essere trafficati e commercializzati. I bambini non sono scarto e non possono essere utilizzati come clave ideologiche per la normalizzazione della pedofilia, un ulteriore vergogna che è sotto gli occhi di tutti. Basta leggere e visitare migliaia di portali (attivi, vivi e operativi) che rivendicano la naturalità dei pedofili e la loro ‘virtuosità’: organizzazioni chiare ed evidenti a cui è troppo tenue la risposta nel contrasto. Inquieta, inoltre la ‘infantofilia’, una aberrazione nel già abominio degli abusi sui minori: neonati che vengono violati nella loro innocenza e che, del resto come tanti altri, non possono reagire, né chiedere aiuto”.

La pedopornografia è una tragico fenomeno globale, basti pensare al Report Meter 2020 dove si delineano con chiarezza i traffici di video, foto e pedopornografi che nonostante il possibile contrasto, vivono e trafficano impunemente in tutto il mondo. I bambini sono seriamente in pericolo se non si attuano programmi di prevenzione, informazione e educazione non solo nel digitale. E’ responsabilità di tutti.

Cosa fare? Abbiamo indicato percorsi e chiare indicazioni, ma biosgna partire da una semplice costatazione: definire che la pedofilia è un crimine contro l’umanità.

Ma non tutti sono d’accordo. Ecco il problema.

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