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I vaccini a m-RNA non possono provocare infertilità o disattivare il sistema immunitario

COVID

paparazzza | Shutterstock

Verificat - pubblicato il 21/05/21

Nessuno dei vaccini contro il Covid-19 ha questa capacità

Un sito web che si definisce cattolico ha pubblicato un articolo attaccando i vaccini a m-RNA, come quelli Pfizer o Moderna, per il fatto di usare una tecnologia che a suo avviso è in grado di “disattivare il sistema immunitario e riproduttivo negli esseri umani solo premendo un interruttore”.

È un’affermazione FALSA. I vaccini a m-RNA non possono provocare infertilità o disattivare il sistema immunitario. Nessuno dei vaccini contro il Covid-19 ha questa capacità.

L’mRNA non può essere usato per disattivare il sistema immunitario e riproduttivo negli esseri umani solo premendo un interruttore”

I vaccini a m-RNA hanno una serie di effetti collaterali, ma l’infertilità o la disattivazione del sistema immunitario non rientrano tra questi. Al contrario, quello che fanno le iniezioni è proprio generare anticorpi per combattere la malattia provocata dalla SARS-CoV-2.

Non è la prima volta che viene detto qualcosa di simile sul presunto effetto del vaccino sull’infertilità. L’immunologa Adelaida Sarukhan, autrice scientifica presso l’Istituto di Salute Globale di Barcellona (ISGlobal in Catalano), ricorda come questa falsa informazione circoli da mesi e sia sorta per via delle dichiarazioni di un medico tedesco ed ex dipendente Pfizer che ha affermato che “la proteina Spike SARS-CoV-2 condivideva regioni simili con una proteina umana chiamata sincitina-1, che si ritrova nella placenta”. A suo avviso, ciò implicava che “gli anticorpi anti-spike generati dal vaccino contro il Covid-19 potrebbero attaccare la placenta e provocare infertilità”.

Un’argomentazione priva di prove scientifiche

Non esistono prove scientifiche a sostegno di questa argomentazione: “la sequenza condivisa dalle due proteine è molto ridotta”, riassume l’immunologa, che cita l’esempio fatto da Jill Foster, pediatra dell’Università del Minnesota: “È come se due numeri telefonici condividessero solo una o due cifre. Ciò non vuol dire che possiamo chiamare una persona digitando un altro numero”.

Dall’altro lato, non è stato ancora notificato alcun caso di infertilità, né nelle varie fasi delle prove cliniche né nel corso della campagna di vaccinazione. Neanche nelle donne che hanno avuto la malattia, per le quali “l’infezione naturale induce la produzione di questi ancorpi”, ha affermato Sarukhan.

È più probabile che la SRS-CoV-2 causi infertilità

Non ci si aspetta neanche che gli altri vaccini contro il Covid-19 provochino problemi di fertilità, come hanno confermato le agenzie di regolamentazione autorizzandone l’utilizzo: “Nessun vaccino approvato (finora nel mondo) provoca alterazioni della fertilità. È più probabile avere alterazioni della fertilità per via dell’iniezione naturale (del virus) piuttosto che per i vaccini in sé”, ha affermato Julià Blanco, alla guida del gruppo di Virologia e Immunologia Cellulare presso l’istituto di ricerca IrsiCaixa.

Come sottolineano gli scienziati, per entrare nel corpo la SARS-CoV-2 usa l’enzima ACE2, una proteina umana che regola l’ormone dell’angiotensina, che a sua volta regola, tre le altre cose, la pressione sanguigna.

Uno studio che ha analizzato le conseguenze del virus sulla fertilità conclude che le gonadi maschili potrebbero essere più sensibili all’infezione e raccomanda cautela alle donne e alle coppie che progettano di avere bambini.

Ci sono vaccini che provocano l’infertilità?

L’articolo assicura anche che è in corso una campagna per sterilizzare le giovani donne in Africa attraverso il vaccino del tetano o del papillomavirus, ma l’infertilità non è un effetto collaterale comune dei vaccini: “Per quanto ne so, non c’è alcun vaccino nella storia che l’abbia provocata”, ammette Sarukhan. “Una volta circolava anche la voce che il vaccino del papillomavirus potesse provocare l’infertilità, ma gli studi non indicano alcuna associazione” tra le due realtà.

Quelli esistenti (in stadi molto preliminari) sono vaccini progettati specificatamente per il controllo della fertilità come metodo contraccettivo. Ricadono in quella che è nota come immunocontraccezione, una linea di ricerca recente ancora in fase di studio. Questi vaccini opererebbero “inducendo anticorpi diretti contro diverse proteine espresse da ovuli, sperma o ormoni sessuali”, riassume Sarukhan.

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