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34 anni, architetto. Diventa clarissa e restaura il monastero che l’ha accolta

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Ordine Francescano Secolare della Campania

Suor Maria, a destra, al monastero delle "Trentatre".

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 27/05/21

La storia di suor Paola Maria dell’Amore Crocifisso, napoletana, che in famiglia ha anche un fratello sacerdote (il più giovane prete della diocesi)

Paola Maria Velotti, architetto di 34 anni, è diventata suor Paola Maria dell’Amore Crocifisso. In tempo di crisi delle vocazioni, quella della clarissa novizia napoletana è una storia che fa ben sperare. 

La professione perpetua 

Nel duomo di Napoli è avvenuta la professione perpetua di suor Paola Maria dell’Amore Crocifisso, 34 anni. Consacrazione che si è svolta all’interno del duomo di Napoli proprio nella stessa chiesa dove il prossimo ottobre sarà beatificata Maria Lorenza Longo, la fondatrice dell’ordine delle Clarisse cappuccine, monache di clausura a cui appartiene suor Paola. Suo fratello Francesco, invece, è già sacerdote e con i suoi 24 anni è il più giovane della diocesi.

Il monastero de “Le Trentatrè”

Suor Paola Maria si è stabilita al Convento di clausura delle Clarisse Cappuccine, intitolato a Santa Maria di Gerusalemme, meglio conosciute come “Le Trentatrè”, nel centro storico di Napoli. 

Un sì speciale quello di Suor Paola che – come ha voluto sottolineare –  è un “sì che può generare altri sì, perché il mio è stato un sì pubblico che spero possa suscitare il desiderio anche in altre”. 

“Mi sento completamente amata”

Suor Paola ha commentato con un’omelia durante la professione perpetua, il suo ingresso nelle clarisse. “Pensavo all’omelia ma ho riflettuto. Perché un’omelia? Forse ora è più giusto dare la parola a qualcun altro perché possa raccontarci il suo incontro con il Signore e il perché della scelta. Oggi abbiamo bisogno di raccontare l’opera di Dio”. 

E così quelle motivazioni che nella maggior parte dei religiosi restano intime diventano pubbliche. Vengono condivise con i parenti e gli amici tutti di Suor Paola. “Non mi stanco di raccontare la gioia della mia vita. Mi sento completamente amata”, dice suor Paola dall’altare. 

Architetto con la passione per il restauro

La sua era una vita normale, scandita da appuntamenti importanti come quello della realizzazione professionale. Suor Paola, infatti, è un architetto che l’anno prossimo darà anche il suo contributo nella realizzazione di alcuni lavori di restauro che interesseranno il Chiostro del monastero.

“Il Signore mi ha chiamata e arrivando al monastero mi ha attratta a sé in maniera forte e mi ha chiesto tutto – dice suor Paola a proposito della Clausura – e il mio tutto è in questa città” (Famiglia Cristiana, 26 maggio).

Una giovane “sognatrice” 

Qualche tempo fa aveva spiegato la sua passione per l’architettura e il restauro del monastero al portale Il Golfo:

“Ho conseguito la laurea in progettazione architettonica nel gennaio 2014. Ieri (giovedì 28 maggio 2019 ndr), ho superato l’esame per l’abilitazione alla professione. Sì, mi han chiesto di poter abilitarmi, e ho detto sì a farmi collaboratrice…di questa Gerusalemme Napoletana in cui le pietre hanno circa 500 anni!!! Solitamente non si vedon fiori per un’abilitazione! Ma in questa vita, si fa festa per ogni passo che si compie! Gioia grande prepararmi e far l’esame avendo come prime supporters le mie sorelle, per le quali questo esame non sarebbe stato possibile! Senza lo sguardo alto e aperto della madre Rosa e di suor Pia nulla di quanto si è compiuto poteva accadere! Grazie!!!! E auguri, in particolare a tutti i giovani che sognano! C’è bisogno di credere ai propri sogni che con il Signore si dilatano e si realizzano in modo nuovo!!! Suor Paola” (Il Golfo 24, 7 giugno 2020).

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