I Cristiani d’Oriente acquistano visibilità: novella presidente del Louvre, mercoledì 26 maggio Laurence des Cars ha annunciato ai microfoni di France Inter la creazione di un nuovo settore del Louvre dedicato a Bisanzio e ai Cristiani d’Oriente.
Massimo museo al mondo per dimensioni e per frequenza, il Louvre non aveva fino ad oggi che otto settori: Pittura, Antichità egiziane, Antichità greche, etrusche e romane, Antichità orientali, Sculture, Oggetti d’arte, Arti dell’Islam e Arti grafiche. Questo nuovo dipartimento permetterà «di completare la tassonomia delle grandi collezioni del Louvre», ha spiegato Laurence des Cars:
Le collezioni legate a Bisanzio e ai Cristiani d’Oriente sono al momento “sparpagliate” tra gli altri settori, ma meritano un settore a sé stante.
Un patrimonio plurimillenario
Il Louvre – ha spiegato in un’intervista a La Croix Raphaelle Ziadé, responsabile del dipartimento bizantino del Petit Palais a Parigi – possiede dei pezzi notevoli, dai mosaici paleocristiani fino agli oggetti d’arte e ai manoscritti prodotti a Costantinopoli, e poi in Siria durante i secoli medievali, e in Egitto, senza dimenticare poi le icone… Ma sono opere disperse nei differenti settori e talvolta anzi un po’ “affogate”, al punto da diventare quasi degli “oggetti-fantasma”.
Il nuovo settore, dunque, permetterà di valorizzare il patrimonio plurimillenario delle comunità d’Oriente, nonché di portarle all’attenzione di un pubblico enorme e vario.
L’Œuvre d’Orient non ha tardato a rallegrarsi della notizia. La creazione del nuovo settore era stata raccomandata nel rapporto rimesso da Charles Personnaz a Emmanuel Macron nel gennaio 2019, relativamente al rinforzo dell’azione della Francia per la protezione del patrimonio del Medio Oriente.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]