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40 ricercatori denunciano che le marche progettano di indurre annunci pubblicitari nei sogni delle persone

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agsandrew - Shutterstock

Francisco Vêneto - pubblicato il 18/06/21

La tecnica di Incubazione dei Sogni Direzionata (TDI) può porre propaganda passiva e incosciente nella mente umana

40 ricercatori sul sonno umano hanno denunciato che alcune marche progettano di indurre annunci pubblicitari nei sogni della gente mediante la tecnica chiamata Incubazione dei Sogni Direzionata (TDI, dalla sigla in inglese per Targeted Dream Incubation).

In una lettera aperta destinata soprattutto ai legislatori degli Stati Uniti, il gruppo di ricercatori chiede la regolamentazione della tecnica, visto che a loro avviso la TDI permetterebbe non solo l’inserimento degli annunci nei sogni, ma sarebbe già nalla fase di essere testata da grandi marchi, come la birreria Molson Coors. Le informazioni sono dei siti Sciencemag e Futurism, che citano anche progetti di utilizzo della TDI da parte di marche come Burger King e Xbox.

“La pubblicità TDI non è uno scherzo, ma un terreno scivoloso che porta conseguenze reali”, si legge nella lettera aperta dei ricercatori. “Porre sogni nella mente delle persone con il proposito di vendere prodotti, per non parlare di sostanze che creano dipendenza, solleva importanti questioni etiche. I nostri sogni non possono diventare un altro terreno per annunci corporativi”.

I ricercatori firmatari della lettera sostengono che una delle principali corporazioni che investono in questa tecnica è la Molson Coors, proprietaria di marche di birra come Coors, Blue Moon e Miller, popolari negli Stati Uniti.

Il gruppo va oltre, e accusa l’impres di aver già usato la TDI qualche giorno prima della finale del Super Bowl. In base alla denuncia, la Molson Coors avrebbe invitato delle persone ad assistere a un “video induttore di sogni” che includeva suoni e immagini che mostrano cascate, montagne e la birra Coors, la marca da annunciare al Super Bowl. Il video sarebbe stato visionato dai volontari subito prima di addormentarsi, per influenzare i loro sogni. I partecipanti poi avrebbero vinto una cassa con 12 birre se avessero condiviso il video con un amico, dando così il via a una sorta di catena.

Finora, proseguono i ricercatori, questa ingegneria dell’interferenza nei sogni richiede la partecipazione della persona, ma con l’affinamento delle tecniche di TDI ci si aspetta che l’induzione di sogni sia eseguibile indipendentemente dalle azioni del “destinatario”.

“È facile immaginare un mondo in cui altoparlanti intelligenti diventino strumenti di propaganda passiva e incosciente dalla mattina alla sera, con o senza il nostro permesso”, spiegano i ricercatori. “Suonerie personalizzate diventerebbero lo scenario di fondo per il nostro sonno, come gli interminabili cartelloni lungo le strade statunitensi sono diventati [una ‘pista visiva’] della nostra vita da svegli”.

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