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Imparate a cambiare il vostro modo di guardare gli altri!

MŁODA KOBIETA

Leszek Glasner | Shutterstock

Pierre d'Elbée - pubblicato il 18/06/21

Cambiare il modo in cui si guarda qualcuno può cambiare la persona stessa

“Cambiare il tuo sguardo, cambiare il nostro sguardo”: è questa la missione dell’associazione Wake Up Café con le persone che escono dal carcere.

Visto che vi dirigo da tre anni dei dibattiti, apprezzo senza riserve questo consiglio: cambiare il proprio punto di vista sugli altri, rifiutarsi di giudicarli troppo rapidamente, avvicinarcisi con uno sguardo nuovo, non solo libera una qualità dei rapporti umani, ma può anche cambiare la persona stessa.

È questa l’idea che mi piacerebbe analizzare in questa sede, perché presenta un interesse umano valido non solo nei rapporti di aiuto. Nella nostra attività professionale, sappiamo bene che il modo in cui guardiamo i nostri clienti, i nostri compagni o anche i nostri compiti quotidiani, il significato che diamo loro, tutto questo influisce sul nostro stato d’animo, sulla nostra vita, nel bene e nel male.

Imparare a liberare lo sguardo

Non tutti sono come il contemplativo che guarda il suo oggetto per quello che è: lo sguardo dello scienziato è rivolto alla ricerca della conoscenza, quello del ricercatore alla scoperta, quello dell’imprenditore al successo… Ciascuno di noi guarda il mondo animato da un desiderio diverso.

Per non parlare delle emozioni che influiscono sul nostro sguardo, la maggior parte delle volte senza che ce ne rendiamo conto. Le paure, soprattutto, dirigono lo sguardo verso i rischi da evitare, espongono al nostro giudizio i pericoli, le sicurezze da costruire, le persone di cui diffidare…

Lo sguardo non è esente da abitudini, positive o negative, consapevoli o meno. Liberare lo sguardo è accettare di ricominciare, guardare come se fosse la prima volta, ma anche proiettare qualcosa di più di indifferenza o preoccupazione: significa discernere attivamente l’aspetto positivo dall’altro e riconoscerlo.

Questo è solo l’inizio, che dovremo confermare nella reciprocità: modificando il nostro sguardo, esprimendo accoglienza più che ritraendoci, qualcosa cambia in noi, ma anche in colui che guardiamo. Spesso basta volerlo per ottenere i primi frutti.

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