L'attrice di Grey's Anatomy, mamma di tre bambine di cui una affetta da Trisomia 21 racconta quanto sia importante non recitare sempre la parte di Wonder Woman e lasciarsi aiutare. Caterina Scorsone lancia un appello: mamme, non fate le isole!
Un po’ bisogna ammetterlo: Caterina Scorsonecon le sue foto piene di sorrisi, colori, broccoli coltivati nel retro di casa sua e sonnellini abbracciati avvolti in un’amaca, un po’ ti ci fa credere, che sia anche facile.
Bello lo è di certo, basta guardare tutta la vita gioiosa che esce dal suo profilo, ma per chi vive da fuori le giornate di questa attrice, conosciuta soprattutto per il suo ruolo in Grey’s Anatomy, è naturale farsi un’idea un po’ troppo rose e fiori…e broccoli!
La perfezione non esiste, la bellezza sì
Poi chi di noi non ha un master e almeno due dottorati in “farsi un’opinione sulla vita degli altri?”. Mettici che lei è bella, famosa, ha dei fan che le mandano i fiori, magari nessun problema economico, insomma…una vita perfetta se non fosse per quella imperfezione che molti si sarebbero affrettati a cancellare perché oggi non fa esattamente “cool”.
Invece, quando guardi Caterina insieme a Paloma, la sua seconda figlia affetta da Sindrome di Down, la felicità a cui questa donna non ha voluto rinunciare la vedi a colpo d’occhio. Ecco perché lei non smette di dirlo e ricordarlo a tutte le donne impaurite da una diagnosi prenatale come quella della sua “Pippa”.