Oggi è giorno di polemica sul green pass… polemica all’italiana, s’intende, che prevedibilmente si smorzerà quando «le regine del “tua culpa” / affolleranno i parrucchieri», ossia quando gli italiani realizzeranno che veramente dal 6 agosto non potranno andare in pizzeria al chiuso senza l’odiato passe-partout… e allora l’auspicato problema sarà gestire (in agosto) il flusso crescente di prenotazioni per il vaccino – perché la libertà è sacra, ma la pizza non si tocca.
In un certo senso si può valutare positivamente questo prevedibile esito: non si tratta tanto di “incoerenza” o di “debolezza”, infatti, bensì della presenza di un vero complesso di valori. Quando le verità e i valori vanno a comporre un edificio in cui più dimensioni si equilibrano, di solito si genera su più livelli lo spazio per una qualche ragionevolezza (al di là delle dichiarazioni estemporanee e del colore da social): il problema si pone invece quando i valori (come anche le verità) vengono affermati in modo monomaniacale e senza porli in un contesto gerarchico.