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Mary Haseltine, i metodi naturali, i suoi 7 figli (e nessuno “sbaglio”)

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@mary_haseltine | Instagram

Giovanna Binci - pubblicato il 27/07/21

L'influencer americana Mary Haseltine porta la teologia del corpo alle donne sui social ed è in attesa del settimo figlio. Parla dell'efficacia dei metodi naturali e chiede "perché nessuno crede davvero che siamo felici per questo numero sette?"

Va più o meno così: appena ti sposi ti cominciano a chiedere quando arriva il primo figlio. Quando ha circa due anni iniziano le domande su fratellini o sorelline, perché “almeno uno bisogna darglielo”, come se i figli si facessero per soddisfare desideri nostri o di altri, per tenere compagnia ecco (nel caso volevo dire che basta e avanza uno che vi fissa mentre siete sul wc).

Già al terzo iniziano gli sguardi stupiti e la domanda è d’obbligo: “lo avete cercato?”. ” Sì, al reparto tutto a un euro della Lidl”, mi viene da rispondere. Al quarto cominciano a fioccare avvertimenti, appuntamenti dallo psicologo e una tessera della Caritas per quei due incoscienti di genitori che hanno osato tanto. 

Famiglie numerose e pregiudizi

Se poi si supera questa soglia sei davvero un freak, un figlio dei fiori, un pazzo o uno che ha tanti soldi o che non deve amare le vacanze. Magari, un cattolico? 

Mary Haseltine è in attesa del numero sette,  l’errore di pianificazione per eccellenza, insomma: non ce l’avete Netflix? 

“Le famiglie come la vostra sono la prova che i metodi naturali non funzionano”,

scrive questa blogger americana in uno degli ultimi post IG col pancione. 

Mary è una laureata in teologia e una doula certificata che coi suoi testi (è autrice del libro Made for this: the Catholic mom’s guide to birth) e la sua vita di moglie e mamma condivisa sui social, aiuta altre donne ad applicare la teologia del corpo e gli insegnamenti della chiesa alla maternità e al parto. 

https://www.instagram.com/p/CRzABJLLjCu/?utm_medium=copy_link

Scelta responsabile è solo controllare le nascite? 

Sembra assurdo, ma proprio grazie ai metodi naturali, Mary afferma di conoscere esattamente la data di concepimento di ogni figlio. Quindi no, non c’è nulla che non funzioni. Al contrario:

“Sapevamo cosa stavamo facendo e ci siamo assunti la responsabilità di ciò. I metodi naturali ci permettono di essere custodi dei nostri corpi e della fertilità. Una cosa che non può essere appaltata alle industrie farmaceutiche, ai medici, alla chirurgia o all’ignoranza”,

scrive Mary. 

Nessuno nega l’importanza di affidarsi a specialisti o usare la medicina per comprendere le cause di una eventuale sterilità, ma anche qui, la scelta di come agire (o non agire) deve sempre essere della coppia. La scelta del ginecologo o della Naprotecnologia al posto della Fivet. 

Dovremmo conoscerci in quanto donne prima che madri o cattoliche

Conoscere il proprio corpo, soprattutto per una donna, dovrebbe essere uno step imprescindibile, al di là della possibilità di diventare madre.

“Mi stupisce come molte donne che praticano i metodi naturali spesso ne sappiano più delle ostetriche quando si tratta della loro fisiologia e del loro corpo, dell’endocrinologia della fertilità e di come debba essere un corpo femminile sano”. 

Questo non significa avere sfiducia nella scienza o voler fare un lavoro che non ci compete. Gestire i propri limiti è gravare anche meno sullo stesso sistema sanitario, pure a un livello prettamente economico. 

Se è troppo da cattolici vivere la dimensione del corpo come dono da custodire, è comunque dovere di ogni uomo o donna in quanto “abitante della propria pelle” essere consapevole di ciò che è e di come funzioni. Di quel corpo di cui siamo i primi responsabili e che spesso invece ci viene detto genericamente di “usare” per divertirci e fare quello che vogliamo. Non un segnale di grande fiducia nel genere umano. Ecco perché il rimedio poi, per tornare indietro, è subito pronto. 

Un corpo solo

Se poi entra in gioco la coppia, quell’essere diventati “un corpo solo”, è naturale che quello della fertilità diventi un viaggio a due e non un “my body my choice”.

“Sono grata che i metodi naturali abbiano dato a mio marito una conoscenza e riverenza per il mio corpo che in altro modo non avrebbe avuto. . . Sono grata che ci abbiano dato la possibilità di condividere decisioni, preghiera e costante discernimento di ciò che Dio ci sta chiedendo. …Sono grata per come ci mettono alla prova e ci porta ad esporre parti del nostro cuore che hanno bisogno di essere curate e guarite e che magari avremmo preferito nascondere. …Sono grata per i molti modi in cui mi hanno permesso di prendere consapevolezza della straordinaria bellezza della nostra natura umana.”

Parole di una cattolica come Mary, alcune, ma condivisibili da tutti in molti passaggi. 

Questo mondo ti dà un rimedio per ogni sbaglio. Come la cancellina sopra le penne PaperMate quando imparavi a scrivere. Eppure, la maestra di mia figlia non fa più acquistare nemmeno quelle: non ci sono errori da cancellare, ma nuovi punti di partenza. Non è facile essere genitori, lo dice anche Mary, ma nemmeno gli strafalcioni sui quaderni vengono più classificati come “da eliminare”. Restano solo i bambini catalogati alla voce “sbaglio“.

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