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Le suore cattoliche restano in Afghanistan mentre le forze straniere se ne vanno

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ehasdemir | Shutterstock

John Burger - pubblicato il 02/08/21

“Abbiamo scelto di non stabilirci nella più sicura green zone, perché volevamo vivere in mezzo alla gente comune”, afferma una religiosa

Sono trascorsi quasi vent’anni da quando le forze armate statunitensi sono andate in Afghanistan alla ricerca del leader di al-Qaeda, Osama bin Laden, mente degli attacchi al World Trade Center di New York. Ora, tutte le forze straniere lasceranno il Paese entro la fine di agosto.

Sono anche quasi vent’anni da quando Papa Giovanni Paolo II ha lanciato un’organizzazione dedicata a salvare i bambini dell’Afghanistan. Le suore cattoliche che insegnano iai bambini afghani disabili sotto gli auspici di quell’organizzazione non andranno via.

Suor Teresia Crasta, 50 anni, indiana dell’Istituto di Maria Bambina, e Shahnaz Bhatti, Suora della Carità di Santa Giovanna Antida del Pakistan, lavorano alla scuola Pro Bambini di Kabul (Pbk), avviata da un’organizzazione fondata in risposta all’appello di Giovanni Paolo II di “salvare i bambini afghani”. È l’unica scuola di questo tipo in Afghanistan, e si occupa di 50 bambini tra i 6 e i 12 anni con ritardi nello sviluppo, inclusi alcuni con la sindrome di Down.

“Il nostro obiettivo è far crescere le loro potenzialità e permetterne, quando possibile, l’inclusione nel sistema educativo”, ha detto suor Teresia ad AsiaNews.

I bambini vengono da quartieri “dove non passa giorno senza un’esplosione”, ha aggiunto suor Shahnaz. “Nonostante i rischi, abbiamo scelto di non stabilirci nella più sicura green zone, perché volevamo vivere in mezzo alla gente comune”.

Un rapporto del Pentagono di questa settimana afferma che i talebani, che erano l’obiettivo del Presidente George W. Bush nel 2001 per il fatto di ospitare al-Qaeda, hanno rapidamente esteso la loro presenza ad ampie fasce del Paese. “La velocità con cui le forze di sicurezza afghane hanno perso il controllo nei confronti dei talebani ha scioccato molti e ha portato a preoccuparsi che la capitale, Kabul, potesse essere la prossima a cadere”, ha riferito la CNN.

Nonostante le preoccupazioni per il fatto che l’Afghanistan possa presto diventare un regime in cui le donne sono cittadini di seconda classe e alle ragazze viene negata l’istruzione, le suore alla Pbk progettano di aumentare le iscrizioni alla scuola a 60 bambini. Si aggiungerà anche una nuova religiosa, e la Pbk offrirà una borsa di studio a giovani donne che si dimostrano future cittadine che lavoreranno per costruire la società.

Suor Shahnaz ha detto che anche se le suore non possono professare la propria fede in pubblico, “tutti sanno che siamo cristiane”.

“Ci rispettano e apprezzano il modo in cui accogliamo i bisognosi”, ha indicato. “Abbiamo molti amici qui, e per il resto facciamo affidamento su Dio”.

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