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Don Patriciello e l’ultimo desiderio della madre: “Messe alla mia anima”

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TV2000|Youtube

ntervista a Padre Maurizio Praticiello a TV2000. La storia della sua vocazione

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/08/21

Il popolare sacerdote parla del tenero rapporto che aveva con la mamma, morta quando lui aveva solo 17 anni

La bellezza e la tenerezza unica di una mamma. Don Maurizio Patriciello parla per la prima volta del rapporto che aveva con sua madre all’agenzia Sir (27 agosto). Il parroco confessa che, prima di morire, la donna espresse una chiara volontà. E lui – che all’epoca non era ancora sacerdote e aveva 17 anni – si è impegnato a rispettarla fino ad oggi.  

Poco prima di morire, la donna chiese al figlio sacerdote di realizzare un suo ultimo desiderio. 

«Mia madre era semianalfabeta e quindi non aveva certo letto le Confessioni di Sant’Agostino, ma qualche settimana prima di morire si rivolse a me che sono l’ultimo di cinque figli maschi. Mi disse che se fosse scomparsa – ma era un fatto tanto imprevedibile che all’inizio non avevo neppure capito che si riferisse alla sua morte –, non ci saremmo dovuti preoccupare di andare al camposanto e portare dei fiori. Ma mi chiese di far celebrare delle messe in suffragio della sua anima. Anni dopo ho trovato gli stessi concetti nelle Confessioni di Sant’Agostino».

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La teologia “familiare”

«Mia mamma mi ha trasmesso una teologia che oserei definire “familiare” – prosegue Don Patriciello – l’amore per Dio era la cosa più logica e naturale per lei».

«Viviamo in questo mondo perché Qualcuno più grande di noi ci ha donato la vita, ci ama, è Provvidenza. Mi ha insegnato questo. E mi ripeteva sempre: “Non cade foglia che Dio non voglia”, “Il Signore non abbandona i Suoi figli”. Questa fiducia in Dio ha guidato tutta la sua vita. La sua preghiera era semplice, non mancava mai a messa la domenica».

La morte improvvisa 

Una madre accompagna il proprio figlio su una strada sana. E’ così è accaduto a Don Maurizio Patriciello. «Ci ha insegnato – ricorda – a essere persone buone e oneste, a fidarci di Dio. E tutto ciò ha inciso profondamente in me, ma non ha avuto la gioia di vedermi sacerdote. Se n’è andata molto presto, è morta con un infarto fulminante quando avevo 17 anni».

Il rischio di cadere nel vortice della droga

Il parroco è convinto che «se non sono caduto a quell’età, così giovane, ad esempio, nel mondo della droga, senza la sua presenza, con papà che era sempre così impegnato con il lavoro, è stato grazie ai suoi insegnamenti così forti, a quell’amore per la vita che mia madre mi ha trasmesso. Il suo esempio di fede è stato un bagaglio sul quale riflettere e da arricchire aggiungendo i miei studi, le mie esperienze, la mia spiritualità».

Il messaggio di Don Patriciello ai giovani sacerdoti

Don Patriciello dice di pensare sempre alla madre. «Non c’è giorno che durante la messa non ricordi i miei genitori e tutte le persone belle che ho conosciuto nel mio cammino. Siamo tutti il risultato di questi incontri e di come abbiamo saputo gestirli».

«Mia madre è stata una donna che ha saputo solamente amare. Una donna – conclude – che per sé chiedeva quasi niente, che si rivedeva nei suoi figli, ai quali cercava di dare tutto quello che il Signore le aveva donato. Tanti giovani sacerdoti, anche nella mia diocesi, hanno ancora le loro mamme: a loro dico sempre di coltivare il rapporto con le madri, che sono delle testimoni che trasmettono, con la loro stessa vita, insegnamenti preziosi per la vita di un prete. La mamma è una persona che ti ama, che vuole il tuo bene e che ti insegna ad amare in modo disinteressato».

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