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Un gesto di gentilezza casuale aiuta una mamma in difficoltà

WOMAN, MAILBOX, LETTER

Marius Pirvu | Shutterstock

Annalisa Teggi - pubblicato il 10/09/21

Nicole ha trovato 100 sterline nella posta, da uno sconosciuto. E' una mamma sola con due bimbi e seri problemi economici. Sulla busta c'era solo scritto "Passa il favore".

Passa il favore

Mi sono sempre detta che sarebbe stato bello trasformare in realtà quanto raccontato nel film Un sogno per domani. Pellicola con un cast stellare (Kevin Spacey, Haley Joel Osment, Helen Hunt e Jim Caviziel) e trama commovente. Un insegnante propone un compito ai suoi alunni: pensare un modo per cambiare il mondo e metterlo in pratica. Il suo alunno Trevor escogita un’idea semplicissima, disarmante, potente e che chiama Passa il favore.

Si tratta di compiere 3 gesti di aiuto gratuito, significativi per chi li riceve al punto da stimolarli a fare lo stesso con altre tre persone. Una moltiplicazione esponenziale di gentilezza e soccorso, ecco.

A quanto pare qualcuno ha provato davvero a innescare quest’idea.

Una sorpresa nella cassetta della posta

Nicole Tierney vive a Hatherley in Inghilterra ed è una mamma single di due bimbe, Mia e Austin. La loro situazione economica è critica, la madre non è in grado di sostenere le spese per mantenerle e da qualche anno si appoggia a enti caritatevoli che le forniscono alimenti e altre forme di sostentamento. Durante le vacanze estive le difficoltà di Nicole aumentano perché le bimbe, non frequentando la scuola, non usufruiscono neppure del servizio di mensa.

Come ogni estate Nicole soffriva all’idea di far trascorrere loro delle vacanze senza nessuna possibilità di svago e intrattenimento. Un venerdì mattina è capitata una vera sorpresa. Appena alzate, le bimbe si sono accorte che era arrivata della posta (la porta d’ingresso del loro appartamento è fornita della fessura per far passare le buste). Hanno portato alla mamma una strana busta su cui era scritto Gesto di gentilezza casuale. Passa il favore per piacere.

Nessuna firma del mittente e 100 sterline all’interno della busta. Ecco la foto che Nicole ha voluto condividere su Instagram.

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Si è trattatto di un gesto casuale, ma assolutamente provvidenziale per questa famiglia. Proprio quello di cui avevano bisogno, un dono benedetto. 100 sterline (poco più di 100 euro) sono una cifra immensa per chi non sa come arrivare a fine giornata. E sono anche di più, sono la concretezza di una speranza che bussa alla porta. Sono l’ipotesi che siamo fatti per le scommesse a fondo perduto.

Nicole ha espresso il suo stupore e la sua gioia dicendo:

Onestamente, ho ritrovato la mia fede nell’umanità. Grazie dal profondo del cuore! Ho speso tutto il giorno a cercare modi per passare il favore, se qualcuno a suggerimenti me lo dica.

Un dono che ci precede

Era una mamma che passava la giornata a chiedersi come tirare avanti. E per un giorno è diventata una mamma entusiasta nel pensare a come aiutare gli altri. Ricevere un dono senza motivo (senza esserselo meritati, senza conoscere chi ce lo fa, senza una ricorrenza da celebrare) ci riporta a casa, in qualche modo noi sentiamo che è una misura che ci corrisponde originariamente, strutturalmente. Saremo mica figli di un vero Babbo Natale?

GIFT

E qui devo tirare fuori dal cassetto un’intuizione di Paola Belletti: siamo preceduti da un dono. Ne avevamo parlato a proposito della Giornata del Creato, ricordando – innanzitutto a noi stessi – che la realtà è una Creazione a cui Dio ha messo mano per accompagnarci verso il nostro destino. L’inizio dell’universo non è il vuoto e il caos, ma un dono. E quando il nostro cuore si spalanca di fronte a gesti di gratuità questo succede non tanto perché siamo buoni, ma perché siamo figli di un Padre che ha dato via al grande spettacolo dell’esistente con un gesto di amore gratuito.

Non si dica mai più che Babbo Natale non esiste, nostro Padre è sceso dal cielo e ha riempito la nostra casa di gesti di gentilezza gratuiti. Senza firmare le sue lettere ci accompagna nelle sfide di ogni giorno. E noi sappiamo riconoscere questi messaggi di incoraggiamento?

Una staffetta di buone intenzioni

Sì, sento in sottofondo la voce del pessimista di turno (anzi, è proprio la mia vocina interiore a parlare). Tendiamo a pensare che quello che è successo a Nicole sia un’eccezione. E in effetti è così. 100 sterline l’aiuteranno, ma non cancelleranno per sempre i suoi problemi. Non c’è da aspettarsi altre buste generose nella posta, forse è più probabile che già domani mattina si vedrà sbattere una porta in faccia, in un ufficio pubblico o da un datore di lavoro o persino da un amico.

La fede nell’umanità sparisce in fretta se si fonda sull’ipotesi che talvolta qualcuno è buono. E pare da illusi credere che esista una Provvidenza che bussa alla porta, che ci sia uno sguardo premuroso dall’alto che vede il nostro male di vivere di oggi e le lacrime di ogni istante. Eppure.

Essere buoni non è uno sforzo, una bella trovata, ma è innanzitutto fare memoria. Perché si dice che donare è più bello che ricevere? Perché fare del bene ci fa stare bene? Avrebbe potuto essere vero il contrario, e magari in un romanzo distopico un bravo narratore ha già esplorato l’idea di una razza che si rinfranca l’anima con la vendetta. Non è la nostra razza e in questa struttura predisposta al bene c’entra poco la nostra volontà.

L’ipotesi cristiana è che la nostra origine sia un Padre che si dona, e noi gli assomigliamo. Questo è il punto di accensione, il vero inizio della storia. Quello che Nicole ha vissuto in un giorno di straordinaria meraviglia è la memoria sepolta dentro ognuno di noi, il messaggio primordiale che è venuto prima della scoperta del fuoco e della ruota. La parte interessante di questa storia è che la piccola fiammella accesa in noi (quell’istinto che brucia di gioia di fronte a un gesto gratuito di bene fatto o ricevuto) va custodita nelle intemperie di uno mondo che ci mette al prova, ci porta in casa il male e la tentazione di cedere.

Passa il favore cosa significa davvero? Fare i buoni occasionalmente? Provare l’ebbrazza passeggera di aiutare il prossimo? Forse è una provocazione più profonda rivolta non solo agli altri ma a noi stessi. Fai il favore a te e agli altri di passare il testimone che viene dall’origine del mondo. Un gesto di gratuità ci aiuta a fare memoria della piccola luce che Dio ci ha affidato per entrare nelle ombre di ogni giorno. La nostra staffetta umana è ricordarci a vicenda che tutto è cominciato da un dono, e ricordarcelo soprattutto quando i casi della vita collidono, ci urtano, sbattono forte. E’ una fiamma piccolissima quella da passare da persona a persona, e non risolve i problemi. Però è l’unica compagnia di cui abbiamo bisogno per non temere anche dentro le paure più grandi.

Chi si ricorda il bellissimo finale del film Nostalghia di Andrei Tarkovsky? Sono 12 minuti di fatica e speranza, un uomo che passa il favore di custodire la luce.

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