Nice Leng'ete è una donna Masai scappata dal suo villaggio in Kenya a nove anni per non subire mutilazioni genitali. Con la sua storia ha salvato dal "taglio" ventimila ragazze. Meno due bambine di Piacenza.
Che la battaglia di Nailantei Leng’ete(Nice) non sia solo per l’Africa ce lo conferma una recente notizia di cronaca che viene da Piacenza.
Infibulazione in Italia
Due bambine, figlie di migranti, sono tornate dalle vacanze nel paese di origine dei genitori infibulate.
Questa è solo l’ultima (e purtroppo temo non ultima) storia di minori portate all’estero dal nostro paese per subire mutilazioni dei genitali vietate in Italia.
Il padre delle due bambine è stato arrestato mentre pare sia stata proprio la mamma delle piccole a denunciarlo. La procura indaga per capire se la donna fosse già a conoscenza delle intenzioni del marito prima della partenza (fonte skytg24).
Di certo una magra consolazione dopo la violenza subita, ma comunque un importante segnale che ci dice che qualcosa sta cambiando. E il cambiamento sta partendo proprio dalle stesse donne.
Ecco perché è ancora più importante l’attività di sensibilizzazione di ragazze come Nice.
Orfana masai, Nice viene da un villaggio al confine tra Kenya e Tanzania dove la pratica dell’infibulazione è segno di appartenenza e inclusione nella comunità stessa. Ecco perché, dopo essere stata aiutata dalla sorella a scappare per non sottoporsi alla mutilazione dei genitali a nove anni, per lei inizia una vita da vera reietta.
Emarginata per quella sua volontà di non sottomettersi a una pratica non solo barbara nel suo intento psicologico di sottomissione e riduzione della donna a oggetto, ma anche dolorosa. Soprattutto se si pensa che nel corso della loro vita le donne o meglio bambine, dato che si comincia dagli otto giorni di vita, possono essere sottoposte a più infibulazioni (spesso “il taglio” che restringe il canale urinario va riaperto, ad esempio, per facilitare il parto) o se si considerano i rischi per la salute: infezioni continue delle vie urinarie, rapporti sessuali dolorosi per non parlare delle tante che muoiono nell’intervento.