L’arcivescovo statunitense monsignor Jerome Listecki ha inviato alla Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) un memorandum in cui denuncia l’ingresso fraudolento di almeno una persona transgender nei seminari cattolici.
Il memorandum, del 21 settembre, afferma che il caso è stato riferito al Comitato per gli Affari Canonici e di Governo della Chiesa, osservando che la persona in questione avrebbe ottenuto falsi certificati dei sacramenti per “riflettere la sua nuova identità”.
L’arcivescovo spiega che nessuna persona “biologicamente femminile” ha ricevuto gli ordini sacri facendosi passare per un uomo biologico, ma non ha detto dove si sia verificato questo caso di falsità ideologica.
Il presule ha aggiunto che il Comitato lo ha incoraggiato a inviare il memorandum agli altri vescovi del Paese perché “esercitino una particolare vigilanza” per quanto riguarda l’ammissione di nuovi candidati al sacerdozio, e ha ricordato la richiesta del Codice di Diritto Canonico che “il vescovo diocesano ammetta al seminario maggiore soltanto coloro che, sulla base delle loro doti umane e morali, spirituali e intellettuali, della loro salute fisica e psichica e della loro retta intenzione, sono ritenuti idonei a consacrarsi per sempre ai ministeri sacri”.
Aggiungendo che i vescovi “possono esigere vari mezzi per stabilire certezze morali al riguardo”, ha citato come possibili esempi l’esame del DNA, “o quantomeno la certificazione di un medico specialista per assicurare che un canditato sia di sesso maschile”.
Le informazioni sono dell’agenzia cattolica di notizieCNA, che ha dichiarato di aver richiesto commenti della USCCB sul memorandum di monsignor Listecki senza ottenere risposta.