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Giovani e anziani in una serie Netflix. “Regista” d’eccezione: il Papa

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 25/10/21

“Stories of generation con Papa Francesco” è una serie Netflix a cui il pontefice ha deciso di partecipare. Ma ad una condizione

Le piace il tango? Lo ha mai ballato? Sì, sì“: a rispondere con un grande sorriso non è un fan qualsiasi di questo ballo, né un’amante della milonga, ma Papa Francesco in persona. L’occasione è la docu-serie Netflix “Stories of generation con Papa Francesco”, presentata alla Festa del cinema di Roma, e in arrivo il 25 dicembre sulla piattaforma on line.

Si tratta di una serie in quattro episodi, da non perdere, di Simona Ercolani con la consulenza editoriale di padre Antonio Spadaro e prodotta da Stand By Me. La serie è ispirata al libro di Spadaro su Papa Francesco, dal titolo “Sharing the wisdom of time” (La saggezza del tempo).

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Il Papa a STORIES OF A GENERATION.

Giovani, anziani “messi insieme” dal Papa

“Stories of a Generation con Papa Francesco” è un racconto corale sulla terza età, attraverso la prospettiva dei giovani e con le parole del Papa a fare da filo conduttore. 

«I giovani possano realizzare i sogni degli anziani – dice Ercolani – perché gli anziani sognano e, dalla serie, viene fuori chiaramente quanto gli anziani siano in grado di sognare, di immaginare il futuro. Tutti pensano che siano rivolti con la testa verso il passato ma non è affatto così e questo emerge dalle storie, dai protagonisti. Il Papa accompagna queste storie straordinarie, anche nella loro semplicità, con la sua storia, le sue esperienze di vita e le sue riflessioni» (Vatican News, 22 ottobre).

Nonna Rosa

Nel primo episodio, dedicato al tema dell’amore, Papa Francesco, intervistato in Vaticano, tra memorie e considerazioni ricorda l’amata nonna di nome Rosa: «Quello che più apprezzavo di lei erano i suoi silenzi». Era infatti una persona che aveva sofferto molto, spiega poi il pontefice nel filmato. «L’amore – dice poi – è vero solo quando gratuito e se ci sono problemi di coppia, l’importante è soffrire insieme all’altro e andare avanti» (Ansa, 22 ottobre). 

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Bergoglio in compagnia della nonna Rosa.

“Non voleva essere il protagonista”

«Quando ho proposto al Papa il progetto l’ha accolto generosamente, ma mi ha posto una condizione chiara: non voleva essere il protagonista, voleva inserirsi all’interno di un dialogo, parlando della sua esperienza personale – ha dichiarato Spadaro -. Si è rilassato e aperto durante l’intervista che è durata oltre tre ore, girata in due momenti complicati per il suo calendario, il che fa capire quanto ci tenesse». 

Guida spirituale e “semplice uomo”

Nella docu-serie vedremo infatti il Santo Padre non solo nella veste di guida spirituale, a cui siamo abituati, ma anche di semplice uomo, che condividerà la sua esperienza di vita con aneddoti, racconti e ricordi personali. E «non mancheranno prese di posizioni inedite», ha assicurato Ercolani, senza svelare oltre (Agenzia Dire, 22 ottobre).

Da Plaza de Majo al naufrago nel Mediterraneo

Il regista aggiunge: «Noi abbiamo raccolto nei cinque continenti quasi 400 storie di persone over 70. Da queste 400 ne abbiamo selezionate 18, in modo tale che le storie entrassero in risonanza tra loro. Siamo stati in Sud Africa, in Vietnam, in Nuova Zelanda, in Costa Rica, in Uruguay, è un progetto universale, globale». 

Tutte queste storie sono state raccontate da giovani film maker under 30 «e qui, da Roma, abbiamo unito tutto questo materiale in un incastro nel quale c’è Papa Francesco che fa da filo conduttore alle storie raccontate dai protagonisti. C’è nella prima puntata Martin Scorsese e Jane Goodal poi Estela Barnes de Carlotto, la fondatrice delle Madri di Plaza de Majo che racconta la sua storia incredibile di ricerca del nipote scomparso, della morte della figlia ma che da questo dolore indicibile ha trovato l’energia per combattere, per ritrovare questo nipote e non solo lui». 

«E’ questa – sottolinea Ercolani – la cosa incredibile, ha avuto la capacità di unirsi alle altre donne, mettere insieme le energie per ridare giustizia. Altra testimonianza particolarmente toccante è quella di Vito Fiorino, l’unico italiano della serie che ha scoperto la paternità salvando 47 persone nel naufragio più grave nel Mediterraneo con 386 morti. Lui si trovava in mare a fare baldoria con gli amici quando in modo fortuito ha salvato questi ragazzi, scoprendo la paternità che non era riuscito a vivere appieno con i suoi figli. Un miracolo dell’amore. Sono tante storie intrecciate tra loro con Papa Francesco che le arricchisce, le impreziosisce di riflessioni e di esperienze di vita».

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