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Premio Siena Award alla fotografia di un rifugiato siriano che tiene in braccio suo figlio

Hardship of Life

Mehmet Aslan | Siena International Photo Awards 2021

Dolors Massot - pubblicato il 26/10/21

Il Premio Internazionale Siena di Fotografia 2021 va all'immagine di un uomo mutilato con il suo bambino nato senza gambe

I Siena International Photo Awards (@sienawards) lanciano ogni anno un premio internazionale di fotografia. Quest’anno la vittoria è andata alla foto “Difficoltà di vita”, di Mehmet Aslan.

La foto illustra il momento in cui un rifugiato siriano, proveniente dalla città di Ghouta, abbraccia suo figlio. L’adulto ha una gamba mutilata a causa di una bomba scoppiata mentre passeggiava in un bazar a Idlib, in Siria. Il piccolo non ha le estremità né superiori né inferiori perché è nato con una malattia congenita, la tetra-amelia, un disturbo provocato dai farmaci dopo che la madre si era ammalata per colpa di un gas nervino sprigionato durante la guerra in Siria.

Grazie a Mehmet Aslan conosciamo la storia di questa famiglia, i nomi. Il padre è Munzyr, la madre Zeynep e il piccolo è Mustafa. Sappiamo che sono rifugiati in Turchia.

Hardship of Life

Dopo aver visto la fotografia, non si può dire altro che “Ma di cosa mi lamento io?” Vedere la sofferenza altrui è il suono di un allarme che risveglia e pone tutti, ma soprattutto un cristiano, di fronte alla realtà delle cose.

L’immagine premiata vuole richiamare l’attenzione su questa cruda realtà, e ci esorta a lavorare per la pace. Siamo nella Settimana del Disarmo, e questa fotografia è un’argomentazione per parlare di noi stessi, di come vogliamo sia il nostro futuro, perché nessuno è al sicuro da una possibile guerra.

Ghouta è il luogo in cui nel 2013 si è verificato il più grande attacco chimico del XXI secolo e il più grave della storia dalla II Guerra Mondiale.

L’abbraccio di Munzir a suo figlio dà però speranza. Quando ci sono amore, famiglia e cure, c’è futuro. È questa la civiltà per la quale dobbiamo lavorare.

In futuro Mustafa avrà bisogno di protesi elettroniche per muoversi, ma in Turchia non sono disponibili. Sua madre, però, ha spiegato che grazie alla fotografia premiata è possibile che si trovi qualcuno disposto ad aiutarli.

Verrà aiutato in Italia

E’ di pochi giorni fa la conferma che proprio grazie agli appelli e alla mobilitazione di molti in seguito al premio fotografico tutti e due potranno essere aiutati e presi seriamente in carico.

Tra le strutture disposte ad aiutare padre e figlio si era già reso disponibile anche l’Ospedale pediatrico della Santa Sede, il Bambin Gesù e da poso è stata confermata la destinazione di entrambi al Centro Protesi Vigorso di Budrio, un’eccellenza italiana in provincia di Bologna.

Munzir e Mustafa, protagonisti dello scatto “Hardship of Life” che ha fatto il giro del mondo, arriveranno presto in Italia per essere curati al Centro Protesi Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna. L’annuncio arriva dal Siena Awards, il festival della fotografia e delle arti visive che ha premiato lo scatto del fotografo turco Mehmet Aslan come vincitore assoluto del Sipa 2021, Siena International Photo Awards, e lanciato una raccolta fondi per aiutare Munzir, Mustafa e altre vittime innocenti del conflitto in Siria sostenendo un programma di riabilitazione e sostegno di persone che hanno subìto amputazioni.

“Grazie alle prime donazioni della raccolta fondi attivata nei giorni scorsi – spiega Luca Venturi, direttore artistico del Siena Awards – la famiglia di Munzir e Mustafa arriverà a Siena nelle prossime settimane insieme al fotografo Mehmet Aslan, che ha portato questa storia all’attenzione di tutto il mondo con uno scatto straordinario e dal forte impatto emotivo. Da Siena li accompagneremo al Centro Protesi Vigorso di Budrio, con cui siamo già in contatto grazie al dottor Andrea Causarano e che sta aspettando Mustafa e suo padre per visitarli e programmare gli interventi di protesi che daranno loro un futuro migliore”.

AdnKronos

(aggiornamento dell’9 novembre 2021)

Per una vita migliore

Venendo a conoscenza del premio il 23 ottobre, Zeynep ha commentato al quotidianoThe Washington Post: “L’immagine è arrivata in tutto il mondo. Abbiamo provato per anni a far sì che qualcuno ascoltasse la nostra voce per aiutarci. Daremmo qualsiasi cosa per donargli una vita migliore”.

È stata l’agenzia turca Anadolu a distribuire l’immagine. Hakan Copur, responsabile dell’ufficio dell’agenzia a Washington, ha twittato: “Solo una foto dice tutto su quello che è accaduto in Siria”.

Bisogna ringraziare la città di Siena, che con il suo festival di fotografia contribuisce alla solidarietà e a premiare i migliori fotografi di tutto il mondo. Fino al 5 dicembre, a Siena avranno luogo esposizioni, conferenze e dibattiti al riguardo.

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