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Maria Simma: le anime del Purgatorio chiedono educazione e grazie

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Giuseppe M | Youtube

Un'altra immagina di Simma.

don Marcello Stanzione - pubblicato il 11/11/21

La mistica austriaca nei suoi scritti ha svelato le richieste delle anime con cui sosteneva di essere entrata in contatto

La mistica austriaca Maria Simma (Sonntag, 5 febbraio 1915 – Sonntag, 16 marzo 2004) è per le anime del purgatorio la Madre della Misericordia. Quando il suo nome echeggia in purgatorio, le anime provano una grande gioia. 

Il giorno dell’Assunzione

Un’anima disse che Maria, alla sua morte, aveva domandato a Gesù di liberare tutte le anime che si trovavano nel purgatorio il giorno dell’Assunzione, e che Gesù aveva esaudito la preghiera di sua Madre. Il giorno dell’Assunzione queste anime avevano accompagnato Maria in cielo, poiché ella era stata incoronata come Madre di Misericordia e Madre della Grazia Divina. 

Grazie secondo la volontà divina 

Al purgatorio Maria distribuisce le grazie secondo la volontà divina: Ella passa sovente in purgatorio. Ecco ciò che vide Maria Simma. Durante la notte di Ognissanti un’anima le disse: “Oggi, giorno di tutti i Santi, moriranno al Voralberg due persone che sono in gran pericolo di dannazione. Queste non possono essere salvate se non si prega con insistenza per loro”. Ella pregò: fu aiutata da altre persone. La notte seguente un’anima venne a dirle che le due anime erano scampate dall’inferno ed erano arrivate nel purgatorio. Uno dei due malati si era fatto amministrare i Santi Sacramenti, l’altro li aveva rifiutati.

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Maria Simma (1915-2004)

Perché alcune anime vanno all’inferno

Secondo ciò che dicono le anime del purgatorio, molti andrebbero all’inferno perché si prega troppo poco per loro. Si potrebbero salvare dall’inferno molte anime se mattino e sera si recitasse questa preghiera indulgenziale con tre Ave Maria per coloro che muoiono il giorno stesso: 

“O Misericordioso Gesù, che bruciate di un sì ardente amore per le anime, Vi scongiuro , per l’agonia del Vostro Santissimo Cuore e per i dolori della Vostra Madre Immacolata, di purificare con il Vostro Sangue tutti i peccatori della terra che sono in agonia e che devono morire oggi stesso. Cuore agonizzante di Gesù, abbiate pietà dei morenti”. 

L’educazione dei bambini

Maria Simma vide un giorno numerose anime sulla bilancia fra l’inferno ed il purgatorio. Le anime del purgatorio si preoccuparono molto di noi e del regno di Dio. Ne abbiamo la prova da certi avvertimenti che esse diedero a Maria Simma. Quelli che seguono sono stati presi dalle sue note: “(…) Vogliamo vedere dei tempi migliori? Cominciamo dall’educazione dei bambini. Si pecca in maniera spaventosa contro l’amore del prossimo, soprattutto con la maldicenza, l’inganno e la calunnia. Da dove comincia? Nel pensiero. Bisogna imparare queste cose fin dall’infanzia e cercare di scacciare immediatamente i pensieri contrari alla carità. Si combattano subito tutti i pensieri contro la carità, e non si arriverà a giudicare gli altri senza carità». 

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Valanga 1954 Austria. La veggenza di Maria Simma, che predisse l’evento.

I cristiani fanno troppo poco per Dio

Per ogni cattolico, dice poi Maria Simma, su indicazione delle anime del purgatorio, «l’apostolato è un dovere. Alcuni lo esercitano con la professione e altri con il buon esempio. Ci si lamenta che molti sono corrotti dai discorsi contro la morale e contro la religione. Perché dunque gli altri tacciano? I buoni devono pur difendere le loro convinzioni e dichiararsi cristiani (…). Ogni cristiano dovrebbe rimettersi a ricercare il regno di Dio ed a cercare di farlo progredire, altrimenti gli uomini non saranno più in grado di riconoscere il governo della Provvidenza. La preoccupazione dell’anima non deve essere soffocata da quella esagerata del corpo»

“Si esige di più da colui che riceve più grazie”

Riassumendo, si tratta nel caso di Maria Simma, d’una vocazione speciale in favore delle anime del purgatorio. Ciò è chiaramente espresso in una nota del 21 novembre 1954. si «Mi son domandata sovente come avrei potuto inviare ad una persona un’anima del purgatorio. Mi dicevo: “Perché esse non si rivolgono direttamente ai loro parenti? Sarebbe molto più semplice per me che annunciarglielo”». 

Allora, ricorda la mistica, «venne un’anima che mi fece questo rimprovero severo: “Non peccare contro le decisioni divine! Dio distribuisce le grazie a chi vuole. Tu non avresti mai il potere d’inviare un’anima ad un’altra persona. Non è per i tuoi meriti che Dio ti accorda queste grazie. Considerando i meriti, molti altri potrebbero essere preferiti a te. E’ vero, tu hai già dall’infanzia portato molto soccorso alle anime: ma anche questa era una grande grazia. Questa grazia sarebbe stata messa a miglior profitto di quello che hai fatto tu. Vicino ai santi che hanno fatto dei grandi miracoli in terra ce ne sono stati di più grandi ancora che non avevano questo potere, ma che hanno raggiunto tuttavia una santità ancora maggiore di quelli a cui Dio ha dato il potere di operare dei miracoli. Non bisogna dimenticare: SI esige di più da colui che riceve più grazie. Dio vuole che gli domandiamo le grazie. Una buona preghiera perseverante oltrepassa le nuvole: essa è esaudita nella maniera che vale di più per colui che la fa”». 

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