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Film, ritiri in barca, scapolare: così san Michele sta spopolando in Polonia

SAINT MICHEAL

Dervish Candela

San Michele Arcangelo

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 16/11/21

Wincenty Podobinski, presidente della fondazione “San Michele arcangelo“, ci racconta come si sta espandendo il “fenomeno” del culto angelico in Polonia

San Michele arcangelo in Polonia sta diventando un vero e proprio “fenomeno” sociale. La devozione all’arcangelo è sempre più diffusa in ogni angolo del Paese. E questo anche grazie alle opere di evangelizzazione della “Fundacij Swietego Michala Archaniola” (Fondazione san Michele arcangelo) a Cracovia, la seconda città della Polonia dopo Varsavia. 

300 località che richiamano san Michele

Wincenty Podobinski, presidente della Fondazione, ci racconta come sta spopolando il culto, e da dove nasce questa “passione” dei polacchi per san Michele. 

«Il culto di San Michele arcangelo in Polonia – spiega Podobinski – si sviluppa all’inizio della cristianità, intorno al decimo secolo, con il battesimo di Ottone III. La sorella di Ottone III gli regala il cosiddetto “codice della Matilde”, raccolta di leggi liturgiche, in cui si trovava anche l’inno in venerazione di San Michele arcangelo. L’originale di questa regola si trova in Germania, non in Polonia. Ma in questo episodio si rileva l’inizio del culto angelico in Polonia. 

Trascorrendo le epoche, il culto di San Michele prendeva la forza della divulgazione come altri culti inerenti le figure celesti. Ci sono circa 300 località polacche che prendono il nome, o hanno una etimologia nella denominazione della città o paese, da San Michele. Dopo il Concilio Vaticano II, il culto di San Michele, come altri, sono andati un po’ nella ombra. Si sono esposti maggiormente altri culti ad iniziare da quello mariano».

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Wincenty Podobinski.

L’unica congregazione al mondo

In Polonia, unico posto nel mondo, è stata costituita anche una congregazione consacrata a San Michele e che ne diffonde il culto. La fondazione è avvenuta nel 1921 da Bronislao Markieviz, e si chiama congregazione dei Micaeliti.  

Il pellegrinaggio della statua nelle parrocchie 

«All’inizio del 2013, ci siamo accorti che la divulgazione del culto di san Michele poteva avere un maggiore impulso in tutto il nostro Paese – aggiunge Podobinski – con un “pellegrinaggio micaelico”: una statua uguale a quella di san Michele nel suo santuario sul Gargano, viene portata in pellegrinaggio in molte parrocchie della Polonia. Ad ogni pellegrinaggio c’è una messa e una processione dedicate all’arcangelo. Grazie anche a questa iniziativa, stanno aumentando, anno dopo anno, i fedeli che si avvicinano al culto di San Michele. Oggi quasi mezzo milioni di fedeli partecipa a questi eventi, e riceve lo scapolare di San Michele». 

I due film documentario su san Michele

Il presidente della Fondazione “San Michele arcangelo” cura personalmente due importanti iniziative per propagare il culto dell’arcangelo in Polonia. La prima è di tipo cinematografico, cioè portando san Michele sul piccolo schermo. 

«Da tredici anni sono Cavaliere della Milizia di San Michele. Ho cercato di capire in questi anni come raggiungere più fedeli. Il miglior modo è raccontare san Michele attraverso film-documentari. Ho cercato collaboratori esperti in questo ambito. Il primo film “Vedi l’angelo!” (“Zobacz Anioła”), l’ho realizzato con i Pallottini ed è stato presentato ad aprile 2021 al festival della Divina Misericordia a Cracovia. Ha avuto oltre 47mila visualizzazioni su YouTube. E’ stato un risultato sorprendente. Adesso è già pronto un sequel “Sotto l’ala dell’arcangelo”». 

Il trailer di “Vedi l’angelo!” presentato al festival della Divina Misericordia.

Il ritiro in barca a vela verso il Gargano

Un’altra iniziativa riguarda un pellegrinaggio con ritiro spirituale detto “Ritiro angelico sotto la vela – Verso il Gargano”. Dal 2014, ogni settembre, partecipano 12 persone, come fossero 12 apostoli, che su una barca a vela che viaggia verso il Gargano dove si trova il santuario dell’arcangelo a Monte Sant’Angelo

«Questa mia iniziativa – Podobinski – è una risposta al Signore, inclusa nelle letture del Vangelo: “Andiamo all’altra sponda”, è la metafora evangelica che cerchiamo di interpretare. Noi andiamo dall’altra parte della riva (del mare) e ci accompagna, in questo viaggio, un sacerdote. Questo è l’itinerario: da Cracovia ci spostiamo via terra fino alla Croazia, poi tappa a Medjugorje. E dopo si spostiamo sulla costa e in barca a vela attraverso il Mar Adriatico, arrivando a Manfredonia. Il ritiro dura 10 giorni». 

“Mio Dio, come ostacolare l’azione di Satana”

Da dove nasce questo legame così intenso tra il presidente della Fondazione e l’arcangelo?  «Dentro di me – risponde Podobinski -mi chiedevo: come mai c’è questo dolore così diffuso nel mondo? Questa presenza di Satana così crescente?

Io ero una persona realizzata con il lavoro, ero un manager, mi occupavo di consulenza finanziaria. Ma spiritualmente non ero sazio. Ho parlato con diversi sacerdoti, anche con un esorcista riguardo questo argomento. Per questa mia inquietudine, ho chiesto a Dio una risposta. Ho chiesto: “Mio Dio come ostacolare anche io questa azione di Satana?”. Ci fu una fase di riflessione». 

«Poi un giorno in libreria, trovai per caso un librino giallo: “Combattiamo contro Satana”, un manuale per diventare Cavaliere della milizia di San Michele con la congregazione dei Micaeliti. Allora ho fatto una serie di approfondimenti. Allora ho cominciato a “studiare” da Cavaliere, con preghiera, digiuno. Appena ho iniziato questo percorso è cambiato qualcosa in me. L’inquietudine è sparita, e come se mi avesse travolto la Spada di San Michele, sono stato folgorato». 

Da quel momento «ho iniziato ad avere un rapporto speciale con San Michele: tutto questo accadeva tredici anni fa, nel 2008».

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Il team polacco, che sta lavorando al secondo film su san Michele, è stato in Italia per intervistare l’esperto di angeli, fondatore della “Milizia di San Michele”, don Marcello Stanzione.

San Michele e Klaudyna Nowakowska  

La regista del prossimo film su san Michele, “Sotto l’ala dell’arcangelo”, è  Klaudyna Nowakowska. La direzione della pellicola non è stata casuale. Perchè anche in questo caso c’entra san Michele. 

«Per 16 anni io ho lavorato ad una rete televisiva polacca – osserva Nowakowska -. Nel 2019 ho lasciato e ho iniziato ad avere dei dubbi. Continuo a fare questo lavoro? O no? Cercavo di capire dove ritrovarmi sul campo lavorativo. Un mio amico, Tommaso, mi ha raccontato dei gruppi di preghiera di San Michele, dei micaeliti, e mi ha invitato a ricevere lo scapolare dell’arcangelo. In realtà io facevo già parte di un gruppo di preghiera devoto anche a San Michele. Ma era un periodo strano. Avevo un sacco di problemi. Dissi a questo mio amico: “…se questi problemi iniziano a risolversi, allora ricontattami e io riceverò lo scapolare, gli dissi a questo amico».

«Un giorno mi chiamò e mi disse che avrei potuto riceverlo alla chiesa dei cistercensi a Cracovia, dove c’era un gruppo di preghiera di San Michele, il terzo martedì del mese. Era anche il giorno del mio onomastico e, così andai e in quell’occasione ricevetti lo scapolare». 

La proposta del film documentario

In quell’occasione conobbe Wincenty Podobinski. «Mi chiese una consultazione per un film sull’arcangelo che aveva in mente. Presi tempo. Nonostante la prima volta che ci incontrammo, durante la nostra conversazione, ho ricevuto due risposte che cercavo da un anno e di cui avevo fatto esplicita richiesta al Signore». 

«Da allora la mia vita ha iniziato a cambiare: iniziarono a migliorare tutte le cose che fino a quel momento mi causavano turbamenti – afferma Nowakowska -. Intanto il mio amico mi sollecitava a prendere in considerazione la proposta di Vincent, di seguire le iniziative del gruppo di preghiera. Ma io ero sempre diffidente dopo tutto quello che avevo passato. Eppure Tommaso mi ripeteva: “Anche questo è capitato a me. Ma è un semplice processo spirituale che “riaggiusta” le cose nella tua vita”. Allora ho preso la decisione: anche se crolla tutto, realizzerò questo film chiesto da Vincenzo: lo aiuterò anche nella produzione e distribuzione del film. E’ così ho partecipato al progetto del film documentario “Guarda l’angelo”, che ci ha dato molte soddisfazioni».  

La gravidanza e la promessa all’arcangelo

Dalla collaborazione al primo film, alla regia del secondo: Klaudyna confessa che anche «ora che stiamo lavorando al secondo film su San Michele, “Sotto l’ala dell’arcangelo”, prima di iniziare i lavori ho avuto lo stresso periodo di tribolazione. Infatti ho scoperto di essere incinta, un segno nella mia vita di San Michele! Tutto questo mi ha dato una ulteriore spinta per lavorare al film. Attraverso di esso – chiosa Nowakowska – contribuiamo infatti a diffondere il culto degli angeli. E al bambino che è in grembo, se sarà maschio, darò il nome di Michele». 

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