Nel pomeriggio di ieri una strage dall'efferatezza indicibile nella provincia emiliana. Armato di coltello un padre ha tolto la vita ai due figli, alla moglie, alla suocera e poi si è tolto la vita.
Il bilancio è terribile: 4 omicidi e un suicidio, 5 vittime e un’intera famiglia distrutta. Nel pomeriggio di ieri, tra le 15 e le 16, si è consumata una strage a Sassuolo, in provincia di Modena, e ne è stato artefice un padre armato di coltello, Nabil Dahir, 38 anni. Pochi giorni fa la tragedia di Viterbo, un altro padre armato di coltello ha ucciso il figlio di 10 anni. Siamo scossi e attoniti per questo ennesimo colpo ferale che accade nella famiglia normale tra le pareti di casa.
Ritorna con macabra puntualità il commento di vicini e conoscenti, era una famigliatranquilla. E di solito lo si legge dopo un elenco di dettagli orrendi sulle scene del crimine. Anche in questo caso il delitto stravolge una normalità apparente. (Forse dovremmo cominciare a dirci senza eufemismi che nessuna famiglia è normale e tranquilla, ma è sede di drammi profondi. Proprio perché i legami sono essenziali e profondi).
Questa volta la scena è una delle province che racconta l’Italia migliore, semplice e operosa. La ricostruzione dei fatti accaduti ieri a Sassuolo ha ancora molti punti oscuri all’esame degli inquirenti. Pare chiara la dinamica essenziale dei fatti.
Elisa Mulas, 43 anni, aveva interrotto la sua relazione con Nabil Dahir, 38 anni, da un mese circa. Era tornata a vivere con la madre, Simonetta Fontana di 64 anni, insieme ai due figli avuti da lui (Ismaele e Sami di 2 e 5 anni) e alla figlia di 11 anni avuta da una relazione precedente. Lei lavorava come addetta alle pulizie, lui era addetto in un supermercato della zona. Nessun movente economico, c’era invece il rancore di Dahir che non si era rassegnato alla fine del rapporto.
Un delitto efferato
L’uomo si è presentato ieri pomeriggio a casa della suocera in via Manin per vedere i figli e lì la sua furia è esplosa: armato di coltello, ha ucciso tutti, figli, moglie e suocera. Poi ha rivolto l’arma contro di sé.
Alla base di quanto successo, secondo le prime risultanze delle indagini, ci sarebbe una separazione: il rapporto fra i due si era logorato e Nabil sarebbe addirittura arrivato a minacciare la ex compagna di morte, come testimonierebbe una registrazione fatta nei giorni scorsi da Elisa. Per questo motivo la donna, insieme ai due figli, da circa un mese si era trasferita a casa della madre, nell’appartamento dove è avvenuto il massacro. Una casa che l’uomo, comunque, frequentava, per vedere i bambini.