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Mariella Nava: prego molto, il rosario mi dà una forza incredibile

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 19/11/21

La cantautrice ha raccontato in un'intervista la sua speciale devozione nei confronti della Vergine Maria: "le racconto le cose difficili e belle della mia vita"

Ho letto con grande piacere l’intervista che Mariella Nava a rilasciato a Corrado Occhipinti Confalonieri su Maria con te. Cantautrice tarantina, classe 1960, da più di trent’anni apprezzata e applaudita dal pubblico e dalla critica per il suo stile artistico, l’eleganza e la sensibilità nella scrittura.

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Mariella Nava: musica e fede

Cominciò a studiare pianoforte all’età di sette anni, un amore grande quello per la musica cresciuto con lei che, nonostante il successo, è rimasta una donna molto riservata, dolce, introversa. L’artista ha raccontato sulle colonne di Maria con te qualcosa di sé e della devozione speciale nei confronti della Vergine Maria, di cui porta anche il nome: Maria Giuliana.

Mariella ha composto brani per gli artisti più famosi del Nostro Paese – Andrea Bocelli, Renato Zero, Lucio Dalla – e duettato con big di fama internazionale.

A me viene subito in mente “Spalle al muro”, scritta per Renato Zero in occasione del Festival di Sanremo del 1991, che comunemente ricordiamo con il titolo “Vecchio”. Un brano bellissimo, intenso, struggente.

“Spalle al muro” non sarebbe nata se…

In un video racconta come sono nati i primi versi della canzone che in realtà Mariella stava per buttare persuasa che un brano sulla vecchiaia non potesse interessare nessuno. Ma proprio mentre stava per gettare il foglio sente suonare il citofono. Va ad aprire e dall’altra parte non risponde nessuno, ma dopo pochi secondi sotto la porta trova un depliant di una casa di riposo e interpreta quel piccolo fatto come un segno decisivo per continuare a scrivere.

Per questa sua speciale attenzione ai temi sociali, verrebbe da dire, umani, è stata insignita nel 2015 dell’onorificenza di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

La fede in famiglia

Mariella Nava, nata in una famiglia profondamente credente, ha ricevuto la fede dai suoi genitori: il papà era un maresciallo dell’Areonautica e la mamma una maestra.

Fra loro due i valori della fede cattolica erano prioritari anche nella dimensione educativa.

(Maria con te)

La devozione di Mariella Nava alla Madonna delle Grazie

A Taranto fin da piccina frequenta la parrocchia della Madonna delle Grazie, e racconta che quell’immagine della Vergine la accompagnerà per sempre. Ancora oggi sul comodino della sua camera da letto ne custodisce una copia:

(…) le racconto le cose difficili e belle della mia vita. Ho sempre avuto cara la sua figura avvolgente, disposta ad accogliere le mie preghiere e le mie domande. Mi rivolgo alla Madonna delle Grazie senza aspettare la soluzione ai miei problemi ma per trovare la forza per affrontarli e da Lei mi sento sempre accompagnata.

(Ibidem)

“Prego molto”

La preghiera da sempre accompagna la sua vita “prego molto, cerco sempre questo contatto quasi confidenziale con la Madonna e con Dio” e tutto ciò le infonde una profonda gratitudine. Come scrive don Fabio Rosini infatti: “è l’arte della gratitudine che sconfigge il nero del nostro cuore”.

Sfuggo alla regola di chiedere aiuto a Maria nel momento del bisogno: la ringrazio quando dal Cielo una cosa buona è venuta per me e se sono io a compiere per il prossimo una buona azione, penso sempre che il Cielo è disposto ad accogliere chiunque. Sento che la Madonna mi è sempre riconoscente quando faccio del bene e quel bene mi torna sempre indietro.

(Maria con te)

La cantautrice spesso recita anche il Santo Rosario traendone un vigore straordinario:

Ne parlavo l’altro giorno con Mogol: a noi il Rosario dà una forza incredibile.

(Ibidem)

“Manifesto a Dio il mio grazie”

La sua ultima canzone si intitola “Povero Dio”, ne spiega il senso con queste parole illuminate e illuminanti e soprattutto controcorrente in un mondo come il suo:

Ho scritto questo brano perché Dio lo maltrattiamo e lo rappresentiamo nelle forme più sbagliate. Sta passando il messaggio distorto che la religione è un peso per il progresso e una scusa per le guerre. Quando penso che Dio ci ha creato a sua immagine mi dico: “Povero Dio come lo abbiamo conciato”, e di riflesso voglio ripristinare il suo valore, ora stonato come le campane.

(Maria con te)

E poi:

La fede è l’appoggio con cui trovare le radici che ci collegano all’universo. Fino a che non capiamo Dio non possiamo sondare le particelle della materia, le cure sono inutili se non capiamo il valore di un miracolo. La vita stessa è un miracolo. Mi sono arrabbiata con il disegno di legge Zan, alcuni hanno strumentalizzato qualcosa che non conoscono sostenendo: “per fortuna non sono battezzato”. Questa è l’ignoranza di non capire il significato della religione, con questo pezzo difendo il suo messaggio e manifesto a Dio il mio grazie.

(Ibidem)

Mariella Nava e Giovanni Paolo II

Quel grazie che rivolse anche a papa Giovanni Paolo II quando ebbe occasione di conoscerlo durante un concerto in Vaticano:

Lo ringraziai perché parlava sempre di Maria, di questa donna che dà forza alle donne. (…) si mise in sintonia con me: dentro porto ancora la luce dei suoi occhi.

(Maria con te)

E un po’ di quella Luce brilla anche nello sguardo di Mariella Nava ma soprattutto nel suo lavoro, perché come scriveva Gibran ne Il Profeta: e ogni lavoro è vuoto fuorché quando è amore; e quando lavorate con amore voi stabilite un vincolo con voi stessi, con gli altri e con Dio.

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