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Mio figlio, prima elementare, vuole tornare nel lettone: cosa devo fare?

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DMITRII SIMAKOV | Shutterstock

BenEssere - pubblicato il 26/11/21

Il distacco da mamma e papà può essere traumatico se non è gestito con equilibrio e serenità, tenendo conto del bisogno di autonomia del bambino

di Pamela Pace psicoanalista, psicoterapeuta, presidente Associazione Pollicino e Centro crisi genitori Onlus

Quando un figlio vuole tornare a dormire nel lettone

Leo mi cerca in continuazione. Vuole addormentarsi nel lettone, mentre prima passava la notte tranquillo nella sua cameretta. Io e mio marito pensiamo che queste manifestazioni di Leo siano legate all’entrata in prima elementare. Non sappiamo bene come comportarci, cioè se accondiscendere oppure essere intransigenti. Pia

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Crescere e accompagnare i figli nel percorso evolutivo non è certo facile e spensierato, né per i piccoli né per mamma e papà. Ogni conquista verso l’autonomia implica per entrambi dover fare i conti con ciò che ancora non si conosce e la reazione è sempre individualesia per i piccoli sia per i grandi.

Il passaggio dalla materna alle elementari

Nel passaggio dalla materna alle elementari cambia l’arredo della vita di una famiglia e ogni bambino ha le sue risorse, le sue fragilità e soprattutto i suoi tempi. Alcuni possono affrontare il passaggio alle elementari con più timori e incertezze, altri sembrano più autonomi e sicuri. È inevitabile che le sicurezze delle relazioni familiari, che la scuola materna in parte prolunga, si perdano e il cammino evolutivo apra sempre di più il bambino a nuove esperienze. Tuttavia ciò non è scevro do alcuni momenti di regressione, nei quali il piccolo “fa un rifornimento affettivo” di un po’ di conforto e di rassicurazione.

Quando un figlio ha bisogno di ricaricarsi

La crescita è accompagnata dall’esigenza di fare nuove esperienze e tastare sia le proprie capacità sia il proprio valore e, a volte, un figlio può avere bisogno di un po’ di ricarica. Anche per papà e mamma i passaggi evolutivi sono impegnativi: riguardano innanzitutto sia la fatica a “lasciare andare”, cioè a promuovere e a sostenere il bambino nel suo aprirsi a “essere nel mondo”, sia a interpretare gli eventuali momenti di difficoltà.

Rassicurare e sostenere

Non esistono regole universali; ogni genitore sa tradurre che cosa chiede il proprio figlio e ogni età, con i suoi diversi passaggi, pone interrogativi e dubbi a mamma e papà rispetto a cosa sia meglio fare. In generale è possibile affermare che rassicurare e sostenere, offrire il nostro ascolto e conforto, permettere occasioni per fare esperienze, senza la pretesa che sia o faccia proprio come noi vorremmo, rappresentano una buona direzione nel promuovere un’autonomia responsabile. Viceversa è bene evitare un atteggiamento repressivo o eccessivamente apprensivo e ansioso.

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