Sull’ultimo numero della rivista BenEssere la salute con l’anima, viene affrontata la tematica delle ossessioni, disturbo che causa molta sofferenza ad un gran numero di persone. In questo campo si fa una grande confusione per cui è necessario fare un minimo di chiarezza semantica.
Cosa sono le ossessioni
Le ossessioni, spiega l’autore e psicologo Francesco Vincelli, sono pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti che sono vissuti da chi li subisce come indesiderati. Mentre le compulsioni consistono in comportamenti o azioni mentali ripetitive che una persona si sente obbligata ad attuare in risposta ad una ossessione, o secondo regole che devono essere applicate rigidamente.
Per chi non ha dimestichezza con queste situazioni suggeriamo di rivedere un vecchio film (1997) con protagonista il bravissimo Jack Nicholson: “Qualcosa è cambiato”. Una pellicola che grazie ad un registro fra il romantico e il drammatico introduce alla tragedia esistenziale di chi manifesta i quadri più gravi dell’ossessività patologica.
I disturbi da contaminazione
Ce ne sono di diverse tipologie, tra i più frequenti troviamo i disturbi da contaminazione. Chi li presenta è tormentato dal pensiero intrusivo diammalarsi entrando in contatto con microbi o sostanze tossiche. Il “materiale” percepito off-limits può essere rappresentato dallo sporco reale, da materiale biologico (urine, feci, sangue), saponi, detersivi, vernici ecc… . Oppure dallo sporco “sociale” ( il barbone, il drogato, l’anziano, il rom ecc…) o metafisico (il male, il demonio).
Questo periodo pandemico rischia di sollecitare fortemente l’insorgenza di questi quadri, in quanto le limitazioni e le cautele razionali per evitare il contagio possono facilmente sconfinare in comportamenti ingiustificati ed ossessivi in senso proprio, che specie nei più giovani rischiano di diventare cronici.
I disturbi da controllo
I disturbi da controllo sono rappresentati da ossessioni e compulsioni che costringono il soggetto a verifiche prolungate e ripetute senza motivo con l’obiettivo di riparare o scongiurare gravi incidenti o disgrazie varie.
La superstizione patologica
La superstizione patologica consiste in un pensiero superstizioso estremizzato. Chi la manifesta è convinto del fatto che compiere o meno determinati atti, come ad esempio pronunciare, o astenersi dal farlo, certe parole determini il risultato favorevole o fallimentare di certi eventi.
Ordine e simmetria
Abbiamo poi i malati dell’ordine e della simmetria, quelli veri non certo i tanti, come i militari ad esempio, abituati a tenere tutto molto ben organizzato e sistemato. I soggetti patologici non tollerano assolutamente che le cose (dalle penne sulla scrivania alle calzature nella scarpiera) siano poste in modo minimamente disordinato o asimmetrico, in quanto ciò causa loro una intollerabile sensazione di assenza di armonia e razionalità.
Gli accumulatori
Gli accumulatori/accaparratori sono coloro che tendono a conservare e collezionare oggetti insignificanti ed inservibili (giornali vecchi, bottiglie vuote, scatole, asciugamani usa e getta usati, involucri vari) poiché anche il solo pensiero di disfarsene reca loro grande sofferenza.
Le ossessioni pure
Le ossessioni pure sono rappresentate da pensieri o da immagini relativi a scene in cui il soggetto potrebbe mettere in atto gesti indesiderati o sconvenienti, senza senso, pericolosi o illegali (aggredire qualcuno, intrattenere rapporti omosessuali, tradire il partner, bestemmiare in chiesa, compiere azioni ripugnanti, offendere i propri cari ecc…).
Compulsioni mentali
Chi soffre di compulsioni mentali, pur non mettendo in atto alcun comportamento reale, è costretto ad effettuare precisi cerimoniali intrapsichici (come contare, pregare, ripetersi frasi, formule, pensieri positivi o numeri portafortuna) per scongiurare il rischio che si verifichi il contenuto del pensiero ossessivo, riducendo così l’ansia collegata.
Soffro di ossessioni: cosa devo fare?
Le ossessioni hanno frequentemente un aspetto in comune: presentano contenuti contrari alla morale e ai valori della persona e/o della società in cui è inserita. Ciò comporta una profonda angoscia in quanto, pur riconoscendo estraneo il contenuto di quanto presente nella sua mente, chi ne fa le spese non riesce a fermare il flusso dell’ossessione.
Un percorso di psicoterapia, oltre all’oculata somministrazione di farmaci idonei per questo tipo di patologia, può aiutare concretamente ad affrontare i contenuti dei pensieri ossessivi cercando di interrompere la spirale che aziona il meccanismo rimuginativo.
Le cause delle ossessioni
È fondamentale che il terapeuta focalizzi le cause emotive che hanno innescato e perpetuato nel tempo questo processo. Spesso dietro alle manifestazioni ossessive vi è l’esperienza di aver vissuto in un contesto familiare molto giudicante e controllante in cui queste persone, precocemente ed oltremodo responsabilizzate, difficilmente trovavano uno spazio di realizzazione e di espressione della propria soggettività.