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Vicenza, esorcismo in chiesa a una ragazza che ha assalito il confessore

SANTUARIO, MONTE BERICO

Di Michela183 - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=110175581

Annalisa Teggi - pubblicato il 09/12/21

È accaduto nel Santuario di Monte Berico. La rabbia e le bestemmie sono cominciate quando la ragazza è stata accompagnata dalla madre a confessarsi. Dopo nove ore di esorcismi e preghiera comunitaria, si è calmata fino a svenire.

Siamo ancora sotto il manto dell’Immacolata e si ha notizia di un fatto accaduto la scorsa domenica nel Santuario di Monte Berico a Vicenza. Ne è apparente protagonista una violenza dalle tracce diaboliche: una ragazza è esplosa in urla blasfeme e rabbia ingestibile avvicinandosi al confessionale. Ne è reale protagonista Maria a cui quella chiesa fu dedicata quando la Madonna liberò il paese dalla peste. Maria ci libera, e – anche in questa vicenda – si è dimostrata la figura più temuta dal maligno.

La violenza e le bestemmie davanti al confessionale

Domenica, la basilica di Monte Berico è stata teatro di un difficile esorcismo che ha tenuti impegnati quattro padri dell’ordine dei Servi di Maria per quasi tutta la giornata. Al termine del rito, ripetuto diverse volte per ore, la presunta indemoniata, una giovane di fuori provincia, è svenuta. E la sua famiglia l’ha potuta riportare a casa.

Il Giornale di Vicenza

La ragazza soffriva da tempo, oltre alla componente psichiatrica la madre sospettava che lo squilibrio fosse dovuto anche una componente diabolica. Le bestemmie e gli atti violenti non erano mai stati parte del comportamento della giovane, prima di questo aggravamento della situazione. Ed è bene sottolineare che non ci sono recinti, cioè non esiste contrapposizione tra gli strumenti offerti dall’indagine psichiatrica e quelli messi in campo da un sostegno spirituale. Padre Amorth sintetizzava la cosa dicendo che voleva sempre vedere il certificato medico di chi si presentava da lui, perché di fronte a un male il primo passo è indagarne le cause naturali.

Ritorniamo ai fatti. La madre della ragazza, dunque, l’ha portata in chiesa e la violenza è esplosa quando si sono messe in fila per la confessione. Una testimone racconta:

Ero lì per la confessione ma percorrendo il corridoio ho visto che c’era un volontario fermo con un frate. Ho sentito le urla e ho capito subito ciò che stava accadendo. La sofferenza di quella creatura era fin troppo evidente.

Da Repubblica

Perché proprio di fronte al confessionale? Perché è un momento il cui la sconfitta del diavolo è totale. Anche rispetto a questo è illuminante la voce di Padre Amorth,

Ho toccato con mano quanto sono efficaci l’Adorazione Eucaristica e il sacramento della Confessione. La Confessione è più forte degli esorcismi. Chi viene da me e ha certi disturbi si confessa almeno una volta alla settimana.

Da Maria Corredentrice Mediatrice e Avvocata

L’intervento dei frati e la preghiera della comunità

E’ stato senz’altro un evento imprevisto che ha spaventato chi era in chiesa in quel momento, ma l’aspetto davvero significativo è che l’aiuto offerto alla ragazza è stato opera di una forza plurale, comunitaria. Il primo a intervenire è stato padre Giuseppe Bernardi, 80 anni, che è l’esorcista del Santuario di Monte Berico. Ma non è bastata la sua presenza, accanto a lui altri 4 frati hanno tentato di contenere il comportamento esasperato della ragazza e hanno partecipato alle preghiere di liberazione. Sono stati contattati esorcisti di altre diocesi italiane affinché si unissero alle preghiere.

E non meno rilevante è stata la presenza della gente fuori dalla chiesa. Dopo che i fedeli sono stati invitati a uscire dal santuario, molti si sono fermati a pregare. Le forze dell’ordine e un gruppo di sanitari sono sopraggiunti per controllare e soccorrere.

Ci sono volute nove ore per vedere un segno di speranza.

“Travolta”. È finita proprio così. A un certo punto, intorno alle 20.30, quando i lampeggianti della volante della polizia illuminavano di blu l’ingresso del santuario, la ventiseienne è crollata. Esausta, sfinita, stremata. Solo allora è stata presa in braccio dal fratello e accompagnata in auto per il ritorno a casa.

“Si è messa a dormire e noi pensiamo che quello possa essere un segnale di liberazione”, testimonia l’anziano frate tenendo in mano il primo formulario per esorcisti, scritto completamente in latino.

Da Repubblica

Il dormire è un segno inequivocabile di abbandono – ne abbiamo scritto ieri a proposito di San Giuseppe -, indizio che un’anima risposa nella pace di Dio. La superbia, il peccato diabolico, è invece l’opposto del riposo, è proprio quella scompostezza, isteria e rabbia che si era manifestata di fronte al confessionale.

L’umiltà che la forza cristiana oppone alle armi diaboliche nasce proprio da una preghiera fatta in forma comunitaria. E’ commovente pensare che di fronte al male di uno, tanti soccorrono. Perfino i Santi. Lo ha spiegato bene un esorcista della diocesi di Vicenza intervistato sul caso:

Quando viene colpita una persona che non ha fede, c’è la fede di chi le sta intorno. È la fede della Chiesa che guarisce. Non sono un cavaliere solitario, ma ho un gruppo di persone che mi affianca nella preghiera. […] Il rito dell’esorcismo prevede anche le litanie dei santi e quando le pronunciamo sono presenti perché il maligno li vede e li indica.

Da Il Giornale di Vicenza

Maria, è Lei che il diavolo teme

Tutto l’accaduto è capito all’interno di un grande santuario mariano, un luogo in cui la Madonna è apparsa ed è intervenuta per la salvezza del popolo. Liberò Vicenza dalla peste nel XV secolo.

Quando si tocca il tema diabolico è inevitabile che l’orizzonte dei pensieri si tinga completamente di oscurità e paura. Ma è una visione sempre distorta e riduttiva. Il vero quadro completo è quello in cui l’abbraccio potente del Bene sovrasta le occasioni in cui il male si manifesta. Non riesco a vedere quella ragazza solo come una posseduta che ha messo a soqquadro una domenica in chiesa, ma come una figlia che si è messa in braccio a sua Madre. L’incessante opera di preghiera di liberazione è avvenuta sotto il mantello di Maria.

Ed è lei che il diavolo teme e di fronte a cui esce sempre sconfitto. Se predilige le vittime femminili è proprio in virtù del suo odio per la Madre di Dio.

Durante alcuni esorcismi il demonio, con voce agghiacciante, urlava che cerca di entrare più nelle donne che negli uomini per vendicarsi della Madonna e questo perché é umiliato dalla figura di Maria Santissima che gli schiaccia la testa e che ha ogni potere su di lui. Ecco perché cerca di vendicarsi su tutta la categoria femminile. E’ una sorta di rivalsa sulla Santità Immacolata di Maria che lo vince sempre.

Da Adnkronos

Quando intervistai sorella Angela Musolesi, che per molti anni è stata l’assistente di Don Amorth, fu lei a raccontare un episodio significativo durante un esorcismo:

Satana era molto arrabbiato e ha ripetuto: “Ti ammazzo, ti ammazzo”. Gli ho risposto: “Tu non puoi farmi nulla perché sono molto protetta dall’Immacolata”. Gli ho indicato la statua di Maria Santissima ed ho ripetuto la frase tre volte. Alla terza volta che gli ho ricordato la protezione dell’Immacolata, si è messo a piangere. 

L’Immacolata. Oggi, all’indomani di questa festa, ci troviamo a commentare un fatto di cui lei è stata protagonista presente e nascosta. Ha sostenuto i frati, i fedeli presenti e la famiglia della ragazza nella preghiera che ha sortito un finale momento di pace. Non è detto che tutto il suo male e malessere sia sparito. Proseguirà l’accompagnamento psichiatrico e spirituale.

Certo, questa notizia la si titola e la si racconta in termini di atto di violenza improvvisa in chiesa e poi di esorcismo. Ma la vera trama – per dare a Dio quel che è di Dio, e al diavolo il poco che gli spetta – è che sotto la presenza ausiliatrice di Maria una comunità ha esercitato la vera compassione liberante, che si mette a servizio pregando.

(E a maggior ragione siamo consapevoli di quanto ci sia necessario chiedere questa intercessione celeste visto il veleno di separazione, rabbie e tormenti che ci lacera alla fine di questo secondo anno di pandemia)

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