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In Laterano, i vecchi appartamenti papali aprono le porte al pubblico

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Antoine Mekary | ALETEIA

i.Media per Aleteia - pubblicato il 11/12/21

Un nuovo percorso turistico nella Roma cristiana voluto da Papa Francesco

Il Palazzo del Laterano, residenza storica dei Papi accanto alla basilica romana di San Giovanni, chiuso dal 2011, riaprirà al pubblico il 13 dicembre.

Accoglierà un nuovo percorso turistico, sollecitato da Papa Francesco, con la possibilità di accedere per la prima volta agli antichi appartamenti papali della “casa del vescovo di Roma”.

Il nuovo complesso ha ora quasi 3.000 metri quadri. I.Media ha potuto visitare in anteprima questo luogo pieno di storia, arte e fede.

Visitare gli appartamenti papali del Laterano è aprire una delle poche finestre esistenti sulla vita privata dei Pontefici del passato.

Un luogo di riposo, vita e preghiera occupato per quasi 10 secoli dai successori di Pietro, la cui cattedrale come vescovo della diocesi di Roma è nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Finora questo spazio non era mai stato aperto al pubblico.

Il mobilio di Paolo VI

Gli appartamenti sono composti da quattro stanze: un refettorio, una stanza da letto, una biblioteca e la cappella. Il mobilio che vi si trova è quello utilizzato nelle sue ultime visite da Papa Paolo VI, l’ultimo a decorare questo luogo.

Per il momento, ci informano, manca solo il suo letto.

La semplicità dei mobili mostrati segue il protocollo moderno dlela Chiesa per cui gli appartamenti papali devono mostrare un’“eleganza discreta”. Un modo di ricordare al suo leader che è solo un sacerdote al servizio di Dio e della Chiesa.

Nei pochi quadri esposti alle pareti, riconosciamo le silhouettes degli antichi occupanti dei locali: Paolo VI, Giovanni Paolo II o anche Giovanni XXIII. Quest’ultimo era probabilmente il più attaccato al luogo, visto che aveva espresso il desiderio di essere sepolto nella sua cappella privata per attaccamento alla sua diocesi, ma alla fine ha dovuto optare per la necropoli papale nella basilica di San Pietro.

La sobria austerità dell’appartamento papale contrasta con la ricchezza delle altre dieci stanze accessibili del Palazzo.

Ornate con tappeti e dipinti, con soffitti affrescati, narrano i secoli della presenza dei Papi in questi luoghi.

La sala in cui vennero firmati i famosi Patti

La sala più importante, dal punto di vista della storia della Chiesa, è senz’altro quella dei Pontefici. Nella parte superiore delle pareti sono rappresentati 19 Papi, iniziando dal primo, San Pietro.

Attualmente la sala è più nota come “Sala dei Patti Lateranensi”, perché fu lì che vennero firmati nel 1929 dal Presidente del Consiglio Benito Mussolini e dal cardinale segretario di Stato Pietro Gasparri.

Gli accordi posero fine a 59 anni di “questione romana”, derivante dalla scomparsa dello Stato Pontificio nel 1870, ma soprattutto crearono ufficialmente lo Stato vaticano. I Patti sono tuttora in vigore, anche se sono stati parzialmente rivisti nel 1983 con l’Accordo di Villa Madama.

Patti Lateranensi 1984

Le altre sale parlano di altre epoche della storia della Chiesa: quella degli Imperatori di quando questi giunsero a Roma per essere incoronati dai Pontefici, quella di Costantino del primo imperatore ad abbracciare la fede cristiana abbandonando quella degli dèi pagani.

Più avanti ci sono la Sala di David e quella di Salomone, Elia, Samuele e Daniele, che raccontano la vita degli antichi re e profeti dell’Antico Testamento. Dopo di queste c’è la Sala degli Apostoli, e infine la Sala della Gloria o delle Stagioni.

Secondo il vescovo Pierangelo Pedretti, rettore del palazzo e prelato segretario generale del vicariato di Roma, è “un’esperienza non solo di visita culturale, ma anche di evangelizzazione pastorale”.

Una riconversione chiesta da Papa Francesco

È stato Papa Francesco a chiedere questa riconversione del Palazzo del Laterano in una lettera del febbraio 2021 indirizzata al suo cardinal vicario generale, Angelo De Donatis.

Il vescovo di Roma ha riconosciuto l’opera della Chiesa per “promuovere quanto frutto del genio e della maestria degli artisti, spesso testimonianza di esperienze di fede e quali strumenti per dare onore a Dio”, e ha auspicato che questi spazi ricoprano un ruolo simile.

Il Pontefice argentino ha chiesto al cardinal De Donatis di realizzare nel Palazzo del Laterano “attività museali e culturali nelle diverse forme e contenuti”, facendo “sicuro assegnamento sulle nobili tradizioni artistiche che vanta la Chiesa Cattolica”.

Le stanze e gli appartamenti papali saranno aperti al pubblico il 13 dicembre 2021, e le visite saranno guidate dai Missionari della Divina Rivelazione.

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