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L’immagine miracolosa della Vergine Maria con il Bambino che dorme

MARIA AD RUPES

Maria Paola Daud | ALETEIA

Maria Paola Daud - pubblicato il 28/12/21

Il santuario è considerato una “perla dell'Alto Lazio”

A Castel Sant’Elia, a circa 40 chilometri da Roma, si trova il santuario della Vergine Maria ad Rupes.

Un’antica immagine su tela del XVI secolo è una “rara avis”, visto che rappresenta la Vergine Maria che tiene sulle ginocchia il Bambino Gesù addormentato.

🔵 (FOTOGALLERY) Santuario della Vergine Maria ad Rupes e Basilica di Sant’Elia 🔵

Secondo la tradizione, l’immagine era già presente sui muri della grotta dal IV secolo, ed è poi stata copiata su tela. È ritenuta miracolosa, ed è stata visitata da personaggi famosi e santi, come Giovanni Paolo II.

Il santuario, definito “perla del Alto Lazio”, si trova in un ambiente assai suggestivo che combina spiritualità e natura, un luogo di preghiera e silenzio che sorprende il visitatore con la sua atmosfera, che trasmette una grande sensazione di pace.

Vita da anacoreti

Proprio questa pace e il paesaggio meraviglioso hanno attirato l’attenzione di vari anacoreti. Sant’Anastasio di Suppentonia, notaio della curia romana, verso il 520 vi fondò un monastero, come testimonia nei suoi Dialoghi San Gregorio Magno.

In seguito, agli inizi dell’XI secolo, l’abate Elia costruì la basilica che porta il suo nome su un tempio dedicato a Diana.

L’accesso al santuario avviene attraverso un lungo viale alberato, al termine del quale si trovano la basilica di San Giuseppe, l’accesso al belvedere e la scalinata chiamata di fra’ Rodio.

Dopo i Benedettini, il convento venne abitato dai Francescani. Uno di loro, Andrea Rodio, scavò nel 1777 una scalinata per 14 anni, per favorire l’accesso dei pellegrini alla grotta della Vergine.

Oggi il quadro miracoloso è venerato da molti pellegrini che giungono a chiedere grazie alla Madonna, soprattutto per problemi familiari.

Attualmente i custodi del Pontificio Santuario di Nostra Signora Santissima “ad Rupes” sono i Padri Michelini, gli stessi che si dedicano al servizio del Santuario di San Michele Arcangelo in Puglia.

Fonte: mariaadrupes.com

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