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Éternelle Notre-Dame, lo spettacolo immersivo vi porta nella Cattedrale

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© Emessive

L'arcivescovo di Parigi pronto ad aprire il portale di Notre-Dame restaurata.

Caroline Becker - pubblicato il 13/01/22

A partire dal 15 gennaio, l’esperienza immersa “Éternelle Notre-Dame” dovrebbe sbalordire i visitatori. Questa spedizione in realtà virtuale fa viaggiare nello spazio e nel tempo per scoprire Notre-Dame de Paris sotto una nuova luce, a partire dalla sua costruzione e fino al restauro di Viollet-le-Duc e il recente terribile incendio. Uno spettacolo storico e spirituale che non lascia indifferenti.

È un’esplorazione immersa unica che lascerà più di qualcuno a bocca aperta. Un excursus nel tempo e nello spazio difficilmente immaginabile se non lo si vive. Con l’aiuto di un visore di realtà aumentata, e muniti di uno zainetto tecnico, gli spettatori possono penetrare all’interno di Notre-Dame come se ci fossero fisicamente. Un viaggio reso possibile grazie alla tecnologia di punta della società Emissive, creatrice di formati inediti che sono le “esplorazioni immersive”, e alla collaborazione con Amaclio Productions, specializzata nella produzione di spettacoli fuori dal comune. 

Spostarsi fisicamente in Notre-Dame 

In una grande sala vuota, cinquanta persone sono quindi invitate a camminare liberamente. Una volta che abbiano messo il visore davanti agli occhi, il viaggio comincia. Come in una vera macchina del tempo, il visitatore si ritrova all’improvviso nelle strade della Parigi medievale. È notte e vicino a lui si trova un maestro architetto che, per tutto il corso del viaggio, accompagna il visitatore attraverso i secoli e i luoghi per esplorare le differenti epoche di Notre-Dame. 

Un viaggio a 360° in cui si scopre la Rue Neuve, ma anche la facciata di Notre-Dame de Paris, il cui cantiere non è ancora stato concluso. Qualche passo in avanti e ci si avvicina alla facciata appena dissimulata dalle case con falde in legno che si affacciano sul sagrato. Durante la spedizione, un secondo personaggio ci accoglie: il vescovo di Parigi Guillaume d’Auvergne, tra l’altro confessore del santo re Luigi, fiero di presentare la sua cattedrale. 

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La Rue Neuve, di fronte alla cattedrale di Notre-Dame.

Tutto il viaggio si svolge così, come una passeggiata nel cuore del cantiere di Notre-Dame a partire dalla costruzione fino all’incendio che ne ha devastato le capriate. Si cammina, ci si volta, ci si sporge, si barcolla, si evitano gli ostacoli… Si passano alcuni istanti davanti al portale del Giudizio Universale per ricordare la promessa della salvezza accordata a tutti gli uomini… ed eccoci immersi all’interno dell’edificio al tempo dei costruttori. Pochi passi all’esterno e si scoprono i compagni delle maestranze, ai piedi dell’edificio, mentre tagliano le pietre che serviranno ad elevare Notre-Dame sempre più in alto. 

Non ci si fa pregare troppo per salire sulle impalcature (un po’ si avvertono anche le vertigini) e per scoprire di lì un po’ più da vicino il “pizzo di pietra” che servirà per accogliere le vetrate dei grandi rosoni di Notre-Dame. 

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Il cantiere di Notre-Dame de Paris in epoca medievale

Dopo qualche minuto di sbigottimento ammirato, scoprendovi tutta la potenza del loro messaggio spirituale, eccoci nello spazio più sacro di Notre-Dame: il suo coro, disposto come all’epoca di san Luigi. Ed ecco che di colpo vediamo apparire il Sovrano, a piedi nudi, che porta la corona di spine, la depone sull’altare e vi si raccoglie in preghiera davanti. Un altare modesto, che sarebbe stato successivamente rimpiazzato da Luigi XIV, adempiendo un desiderio del padre. 

Da questa nuova modifica sarebbe nata l’incredibile Pietà, miracolosamente preservata dall’incendio e la cui immagine, che si stagliava splendente in mezzo alle fiamme, resta impressa nelle memorie di tutti. Arrivano allora i chierici, che penetrano all’interno della clausura, pronti a celebrare la messa. Oggi la clausura non c’è più, ma la ricostruzione virtuale permette di apprezzarla con un realismo che lascia a bocca aperta. E ci sono anche i “maggi” [rappresentazioni realizzate dalla congregazione parigina degli orefici ed esposta a partire dal 1º maggio, donde il nome “mays” per le feste mariane, N.d.T.], che compaiono all’improvviso sulle arcate della navata centrale, lasciandoci gustare la bellezza delle decorazioni nel corso dei secoli. 

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Il grande rosone di Notre-Dame

Il viaggio prosegue salendo in altezza, sulla tribuna dell’organo, sostegno musicale indispensabile alla liturgia, ma anche nel cuore della magnifica volta, la “foresta” di capriate oggi scomparsa, che si ha l’impressione di poter toccare con mano. Viollet-le-Duc in persona ci attende e ci presenta il progetto della sua vita: la sua nuova guglia, immaginata nello spirito medievale, avrebbe restituito a Notre-Dame tutta la sua verticalità. L’ascesa prosegue nella torre nord in mezzo alle campane, poi sul balcone, offrendo una vista mozzafiato sulla capitale. 

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L’altare medievale ai tempi di san Luigi. Sul cuscino rosso è deposta la corona di Spine riportata da san Luigi.

Un viaggio spirituale al cuore di una fede millenaria 

Ecco tutta la magia di questo viaggio nel tempo: superare la semplice forza della nostra immaginazione per permetterci di scoprire Notre-Dame nel corso dei secoli come se fossimo (stati) là (e allora). Una vera macchina del tempo che stimolerà sicuramente l’anima fanciullesca racchiusa dentro ciascuno di noi, sostenuta da un discorso potente in cui l’anima di Notre-Dame non è stata dimenticata. «Ho molto amato il testo che correda il viaggio», ha dichiarato mons. Eric Aumonnier, rappresentante del Vescovo di Pairgi per la ricostruzione di Notre-Dame: 

Esso permette di comprendere perché Notre-Dame è stata costruita e come essa si sia evoluta nel tempo, al servizio del culto e della preghiera dei credenti. 

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L’interno di Notre-Dame, con vista sulla navata e sul coro

Come punto finale di questa peregrinazione, eccoci di nuovo ai piedi della facciata. Tutto all’intorno, i millenari costruttori si mescolano agli operai che oggi operano al restauro di Notre-Dame: sono tutti riuniti per assistere al momento-chiave del viaggio, ossia la riapertura della cattedrale. Perché Notre-Dame, lungi dall’essere un mero edificio di pietra, è anche e soprattutto un luogo attraversato dalla Speranza degli uomini, i quali in esso hanno lasciato il segno della loro fede: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto», dice allora il vescovo riprendendo le parole di Cristo (Mt 7,7), mentre con mano ferma tiene la chiave con cui di là a qualche istante riaprirà la risorta cattedrale. «Ecco cos’è questa esperienza immersiva», dice Bruno Seiller, che ha cooperato all’ideazione dello scenario: 

Aprire una porta, quella di Notre-Dame, perché le persone si riversino nella cattedrale una volta che sarà restaurata e quando la liturgia tornerà a risplendervi. 

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L’arcivescovo di Parigi pronto ad aprire il portale di Notre-Dame restaurata.

Presentata a partire dal 15 gennaio nell’Espace Grande Arche de la Défense, l’esperienza immersa proseguirà a partire da marzo 2022 alla Conciergerie, poi nel settembre 2022 sotto il sagrato di Notre-Dame. Aperta ad ogni tipo di pubblico, quest’esperienza (il biglietto integrale costa 30 €) verserà per mano del Groupe Orange una parte del ricavato all’Établissement public a vantaggio del restauro di Notre-Dame, e così fa di ogni spettatore un donatore privilegiato della cattedrale. 

Essa è pure accompagnata da una piccola esposizione concepita dalla diocesi di Parigi, che presenta le grandi tappe della costruzione di Notre-Dame e degli elementi del patrimonio della cattedrale, come i quadri, i pezzi di oreficeria e gli arredi liturgici. Per saperne di più, potete consultare il sito ufficiale: Éternelle Notre-Dame

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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