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Le 3 indicazioni di Giovanni Paolo II per l’unità cristiana

Patriarch Bartholomew AND POPE JOHN PAUL II

PATRICK HERTZOG | AFP

Philip Kosloski - pubblicato il 19/01/22

San Giovanni Paolo II ha spiegato come preghiera, gratitudine e speranza siano elementi fondamentali per fondare l'unità dei cristiani

Durante il suo pontificato, San Giovanni Paolo II è stato uno dei più grandi difensori dell’unità cristiana.

Ha lavorato instancabilmente per conversare con cristiani di ogni angolo del mondo e lavorare con loro per trovare un denominatore comune, e ha anche scritto molto sul tema nella sua enciclica Ut unum sint, riflettendo sulla storia dell’unità cristiana e aspettando pieno di speranza il giorno in cui “tutti saranno uno”.

Alla fine della sua enciclica, San Giovanni Paolo II rifletteva brevemente su tre chiavi indispensabili per l’unità dei cristiani:

1 Preghiera

“La potenza dello Spirito di Dio fa crescere ed edifica la Chiesa attraverso i secoli. Volgendo lo sguardo al nuovo millennio, la Chiesa domanda allo Spirito la grazia di rafforzare la sua propria unità e di farla crescere verso la piena comunione con gli altri cristiani.

Come ottenerlo? In primo luogo con la preghiera. La preghiera dovrebbe sempre farsi carico di quell’inquietudine che è anelito verso l’unità, e perciò una delle forme necessarie dell’amore che nutriamo per Cristo e per il Padre ricco di misericordia. La preghiera deve avere la priorità in questo cammino che intraprendiamo con gli altri cristiani verso il nuovo millennio”.

2 Gratitudine

“Come ottenerlo? Con l’azione di grazie, perché non ci presentiamo a mani vuote a questo appuntamento: “Anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza […] e intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili” (Rm 8,26), per disporci a chiedere a Dio quello di cui abbiamo bisogno”.

3 Speranza

“Come ottenerlo? Con la speranza nello Spirito, che sa allontanare da noi gli spettri del passato e le memorie dolorose della separazione; Egli sa concederci lucidità, forza e coraggio per intraprendere i passi necessari, in modo che il nostro impegno sia sempre più autentico.

E se volessimo chiederci se tutto ciò è possibile, la risposta sarebbe sempre: sì. La stessa risposta udita da Maria di Nazaret, perché nulla è impossibile a Dio”.

Se dunque vogliamo lavorare per l’unità dei cristiani, dobbiamo dedicarci alla preghiera, ringraziare costantemente ed essere un faro di speranza per il mondo.

L’unità non sarà opera “nostra”, ma sarà alla fine opera di Dio.

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