L’eresia è un cancro che uccide la vera fede, ha riassunto p. Gabriel Vila Verde scrivendo un commento sulla sua rete sociale.
“Fin dall’inizio della Chiesa, le sue battaglie più grandi sono state contro le eresie! Mentre i nemici la perseguitavano e le davano molti martiri, si preoccupava di difendersi non dalla spada e dai leoni, ma dai falsi maestri che sorgevano al suo interno, come Ario, Nestorio, Pelagio e tanti altri”.
Parlando della letalità dell’eresia per la vita di fede, il sacerdote ha proseguito:
“L’eresia è stata sempre respinta come un cancro, una cancrena, un virus mortale, perché uccide la vera fede, confonde il popolo semplice e distrugge l’unità del Corpo di Cristo”.
Quanto ai predicatori che alterano la dottrina mediante presunte “novità” che in fin dei conti ricadono nell’eresia, il sacerdote ha concluso:
“Chi predica una dottrina contraria, anche se si dice cattolico, merita il vuoto come platea, le pareti come ascoltatori e il silenzio come applausi. Se qualcuno porta una dottrina nuova, diversa da quella che è già stata insegnata dai santi dottori e dai martiri, il vento deve trasportare le sue parole e gettarle in mare, perché il moto delle onde seppellisca queste voci nel profondo dell’oceano, dove non vivono neanche i pesci, perché non ci sia contaminazione!”.
