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Benedetto XVI “incompreso e aggredito”. Lo denunciava Mons. Ganswein

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Benedict XVI - The Court of the Gentiles | Facebook

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 27/01/22

Il rapporto con i media è stato segnato da lanci di “frecce” e “incendi” spesso immotivati, secondo il segretario del Papa emerito

Le parole di monsignore Georg Gänswein su Benedetto XVI diventano ancora più attuali in questi giorni, in cui il Papa emerito è tornato nuovamente sotto l’attacco di numerosi media internazionali. 

Benedetto XVI è stato infatti «incompreso e aggredito» spesso e volentieri dalla stampa, senza un motivo valido. Così il segretario di Ratzinger si espresse in una intervista di qualche anno fa, riportata nel suo nuovo libro “Testimoniare la verità” (edizioni Ares).

testimoniare la verità

Georg Gänswein in questo volume parla del bivio 

Il 16 aprile 2017, nell’intervista con Martin Rothweiler per Ewtn.tV in occasione del 90° compleanno di Benedetto XVI, Ganswein ha spiegato perché, dal suo punto di vista, il Papa emerito non è mai stato un “beniamino” dei media. Intorno a lui si è costruita l’immagine di un personaggio rigido, lontano dalla realtà, chiuso anche a livello di Magistero.  

«Devo dire che per me è e rimane tuttora un mistero – ammette il segretario di Benedetto XVI -. È ovvio che chi difende la fede e la verità della fede, al momento opportuno e non opportuno, per dirla con le parole di san Paolo (2 Tm 4, 2), non può aspettarsi di suscitare sempre gioia e gratitudine. Arriva la critica. Ma egli non si è lasciato né provocare né tantomeno intimorire dalla critica».

“Era chiarissimo e univoco”

«Quando si trattava della sostanza della fede era chiarissimo – aggiunge mons. Ganswein su Benedetto XVI – assolutamente univoco e senza alcuna contraddizione intrinseca. in altri punti, devo dire, probabilmente si è trattato spesso di un insieme di incomprensione e aggressione, che si addensava sopra di lui ed era volta a indebolire, distruggere la persona del Papa». 

BENEDICT XVI

“Benedetto XVI non ha mai temuto i media”

Il giornalista gli fece notare che «Papa Benedetto non aveva timore di parlare con i giornalisti. Lei stesso – evidenziava Rothweiler – ha affermato che queste conversazioni erano un’espressione della sua particolare cordialità e della sua spesso non compresa e sottovalutata umanità».

«È così – la replica di mons. Ganswein – papa Benedetto non ha mai temuto di entrare in contatto anche diretto con i media, con i giornalisti. e uno dei suoi pregi era ed è che riesce a dire le cose semplicemente perfette, come pronte per andare in stampa. non aveva paura di rispondere alle domande, che potevano essere forse scomode e in ogni caso difficili». 

Frecce e incendi

A maggior ragione, osserva il segretario del Papa emerito, «risulta incomprensibile come mai proprio da quell’ambiente si scagliassero frecce e si appiccassero incendi, senza che ve ne fosse una ragione evidente. Lui stesso l’ha notato. naturalmente, qualche volta una vicenda o l’altra è stata dolorosa e l’ha fatto soffrire». 

La consolazione del Papa emerito 

Soprattutto quando ci si doveva chiedere: »ma qual è la ragione per questa osservazione così feroce?». «È chiaro – concluse Ganswein nell’intervista con Ewtn – che ciò era umanamente doloroso. Però, sapeva anche con assoluta certezza che il criterio non è il plauso, ma l’intrinseca correttezza, il criterio è il Vangelo stesso. Ciò l’ha sempre consolato. A questa linea è rimasto fedele fino all’ultimo».

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