"Ti capisco", "Come sono stanco!", "non sei mica la prima a partorire ", sono solo alcune delle frasi più inopportune ed esilaranti che quegli sprovveduti di mariti pronunciano con nonchalance di fronte alle povere mogli in preda alle doglie del parto, rischiando di venire azzannati.
C’è un argomento che, quando incontro le mie amiche con figli, ci fa sempre molto divertire: riguarda quello che ci hanno detto i nostri mariti in sala parto. Ovviamente si ride (quasi) sempre dopo, perché quando quelle frasi assurde sono state pronunciate nel momento clou – contrazioni unadietrolaltra, dolori del travaglio, ultime spinte… – ci hanno fatto saltare i nervi rischiando di trasformare mamme in attesa in assassine in attesa di… giudizio.
“Che lavoro fa mammina?”. “La serial killer!”
Sentirle ci ha provocato un fastidio pari quasi a quello generato dall’ostetrica che vuole farti parlare a tutti i costi, e ti chiede di ripeterle i tuoi dati anagrafici mentre tu hai solo necessità di concentrarti sulla respirazione e di spingere. “Che lavoro fa, mammina?”. In quei momenti vorresti rispondere: “la serial killer se non la smetti di disturbarmi a vanvera”.
Cos’è un po’ di burocrazia in confronto a certe pratiche?
Ma fai la persona educata e rispondi velocemente sbiascicando senza lasciarti distrarre troppo, perché hai bisogno di restare concentrata sul parto, e c’è ben di peggio di qualche burocrazia di troppo. Tipo la manovra di Kristeller, l’episiotomia senza avviso e di routine, lo scollamento delle membrane non richiesto “perché così ci sbrighiamo”.
Chiudo la polemica sulle pratiche invasive, nocive o inefficaci, perché questo vuole essere un articolo leggero sulle stramberie dette dagli uomini alle donne che stanno per partorire, e non un pezzo su quanto ancora nei nostri ospedali – certo non tutti grazie al Cielo – non ci sia adeguata informazione, non sia preso seriamente in considerazione il ruolo e il volere della madre visto che è effettivamente la “protagonista”,ed è lei che fa nascere il suo bambino, non il ginecologo e neppure l’ostetrica. Con tutto il rispetto per questi fondamentali professionisti.
La frase più gettonata? “ti capisco”
Torniamo all’ironia. Qualche giorno fa ho ripensato a qualcuna di queste frasi esilaranti dette dai novelli papà, leggendo un post pubblicato su Instagram dalla giornalista Francesca Barra che – prossima al parto – ha chiesto alle sue follower di raccontare quali sono state le frasi paradossali che i loro partner hanno rivolto loro prima, durante e dopo il travaglio.