La volontà dichiarata di Emmanuel Macron, di attualizzare la Carta Europea dei Diritti Fondamentali per includervi il riconoscimento di un “diritto” all’aborto suscita viva inquietudine tra i Vescovi europei.
«Fin dal principio, il processo d’integrazione europea è sempre stato sostenuto e accompagnato da vicino dalla Chiesa», ricorda la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (Comece), presieduta dal cardinale lussemburghese Jean-Claude Hollerich.
Se i vescovi europei sono concordi sull’importanza di difendere e di promuovere i valori dell’Unione europea, essi tengono a sottolineare che
uno dei principali valori è il rispetto della dignità di ogni persona umana in ogni tappa della sua vita, in particolare nelle situazioni di totale vulnerabilità, come è nel caso di un bambino nascituro.
Una legge «sprovvista di fondamento etico»
Da un punto di vista giuridico, precisa la Comece,
non esiste alcun diritto all’aborto riconosciuto nel diritto europeo o internazionale. Tentare di cambiare questo introducendo un preteso diritto all’aborto nella carta dei diritti fondamentali dell’UE va non soltanto contro le credenze e i valori europei fondamentali, ma costituirebbe una legge ingiusta, sprovvista di fondamento etico e destinata ad essere una causa di perpetuo conflitto tra i cittadini dell’UE.
Andando un poco oltre, la Comece ricorda che
l’integrazione europea dovrebbe sempre favorire e promuovere il rispetto delle differenti identità ed evitare le imposizioni ideologiche. [In tal senso] la proposta del presidente Macron di inserire tale preteso diritto non può in alcun caso essere considerata come un rinnovato respiro allo zoccolo dei nostri diritti.
Dal dicembre 2009 e dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, la Carta dei Diritti Fondamentali ha la medesima forza giuridica dei trattati. Essa è dunque cogente, per gli Stati membri, e ogni cittadino può appellarvisi in caso di non-rispetto di questi diritti in un testo europeo. Per modificare questa Carta è necessaria l’unanimità degli Stati membri.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]