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Non amo la festa di San Valentino, e quindi ecco cosa farò

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Shutterstock | Lesya Dolyuk

Theresa Civantos Barber - pubblicato il 09/02/22

Spero che le nostre tradizioni facciano sentire amate le persone sole e insegnino ai miei figli a pensare agli altri

Anni fa, le mie sorelline hanno mandato un biglietto di San Valentino che ha cambiato il modo in cui festeggio il giorno di San Valentino con i miei figli.

Quando ero piccola, mio padre fece amicizia con un dolce signore anziano, Peter, che aveva conosciuto in chiesa. Peter non aveva alcun membro della famiglia in vita ed era solo, e quindi i miei genitori a volte lo invitavano a cena. Sembrava contento di quei momenti insieme alla nostra famiglia di 7 bambini vivaci.

Un anno, le mie sorelle più piccole stavano preparando i biglietti di San Valentino per la scuola e hanno avuto l’idea di mandarne uno a Peter. Mio padre gliel’ha consegnato la prima volta che lo ha visto.

Peter si è commosso, e ha spiegato che era il primo biglietto di San Valentino che avesse mai ricevuto in vita sua.

Era cresciuto in un Paese in cui quella festa non si celebrava, e poi non si era mai sposato. Quando si era trasferito negli Stati Uniti, ormai adulto, non c’era mai stata occasione perché qualcuno gli mandasse un biglietto del genere.

Tornato a casa, mio padre ci raccontò quella storia, che fece commuovere tutti. Quando le mie sorelle avevano messo da parte un biglietto extra per Peter, non avrebbero mai immaginato che potesse significare tanto per lui.

Quell’episodio ci fece pensare che molta gente deve sentirsi sola in un giorno dedicato all’amore, e quindi ha ispirato il modo in cui festeggio San Valentino da adulta. Le mie sorelle gemelle hanno iniziato una tradizione anni fa, e a me è piaciuta talmente che l’ho portata avanti.

La nostra tradizione di San Valentino è preparare piccoli regali e biglietti per le persone che altrimenti non ne riceverebbero. Elaboro una lista di persone – mia nonna vedova, i miei vicini anziani, la mia prozia single – e faccio preparare ai miei figli dei biglietti per loro.

Alcuni anni mandiamo soltanto biglietti, decorati amorevolmente da piccole mani, altre volte siamo più creativi. L’anno scorso, i miei figli hanno decorato dei segnalibri come piccolo dono che i nostri amici potessero usare tutto l’anno. Quest’anno stiamo cercando di decidere tra dipingere calamite per il frigorifero e decorare cornici.

Amo molto fare questa cosa con i miei figli ogni anno, e onestamente rende la festa molto più significativa per me, che tendenzialmente non la amo molto e tendo a ritenerla piuttosto sciocca.

Il vero San Valentino ha subìto un doloroso martirio, e non è chiaro come la festa sia stata associata all’amore romantico visto che era un sacerdote celibe (come dice un articolo umoristico di Onion, “Avrei voluto trascorrere il giorno di San Valentino gustandomi una bella cena, ma ero troppo impegnato a farmi decapitare)”. San Valentino è stato poi rimosso dal calendario romano nel 1969 per la mancanza di informazioni affidabili su di lui.

Forse una volta il giorno di San Valentino era una festa sincera e dolce, ma la sua incarnazione moderna mi sembra un po’ un racket. Non amo gli eccessi, e quindi ogni anno dico a mio marito che fiori e cioccolatini sono graditi, ma non fino al giorno dopo San Valentino.

I miei figli, però, come la maggior parte dei bambini, amano le occasioni speciali, e ogni anno vogliono quindi fare qualcosa per San Valentino. La nostra tradizione di mandare biglietti alle persone sole è la soluzione perfetta per noi. Possiamo condividere l’amore per gli altri in un giorno dedicato a fare proprio questo senza cadere nella trappola del consumismo.

Spero che la nostra tradizione non solo faccia sentire amati i nostri amici soli, ma insegni anche ai miei figli a pensare agli altri, come hanno fatto le mie sorelle quando hanno mandato quel biglietto all’amico di papà tanti anni fa. E questa è una cosa che può fare anche una persona che non ama la festa di San Valentino!

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