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7 idee per godersi la visita a un monastero

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Ignacio Sánchez Zárate

Fundación De Clausura - Matilde Latorre - pubblicato il 14/02/22

Ignacio Sánchez Zárate, architetto e fotografo professionista, presenta i passi che il visitatore può compiere per comprendere lo spirito che ha reso possibile la sorprendente fioritura della vita monacale

Visitare un monastero non è come visitare un museo. I capitelli, il chiostro, le vetrate… raccontano una storia: quella di uomini e donne che lì consacrano o hanno consacrato la propria vita a Dio nella preghiera e nel lavoro.

Poche visite hanno un impatto così forte sulla vita spirituale. Per sentire l’irradiazione spirituale di un monastero, anche dal punto di vista archiettonico, bisogna prepararsi.

E chi può aiutarci a preparare la visita a un monastero meglio di Ignacio Sánchez Zárate, architetto e fotografo professionista, che ha dedicato vent’anni della sua vita a visitare e studiare più di ottanta monasteri dell’Ordine Cistercense, nato nel 1098 per vivere fedelmente la Regola di San Benedetto?

Zárate ha creatoCister.org, una pagina web in cui raccoglie la bellezza dell’architettura cistercense attraverso le sue fotografie.

Molte di queste immagini sono state esposte e spiegate dal loro autore nell’“Ottavo incontro intorno al chiostro”, organizzato dalla Fundación DeClausura

Ignacio Sánchez Zárate ha proposto sette passi per poter godere e comprendere facilmente la visita a un monastero. Se li seguirete, la vostra visita a un monastero diventerà indimenticabile.

1 Il luogo

In primo luogo, bisogna preparare il viaggio al monastero. In genere i monasteri sono circondati da terre fertili per le coltivazioni e si trovano in ambienti naturali vicini a un fiume o a un lago per disporre facilmente di acqua. Aiuta anche analizzarne il nome, perché ci darà indicazioni sulle caratteristiche della sua ubicazione.

2 Il pensiero dell’epoca

Se ci si reca in un monastero storico, la visita cambia radicalmente se si cerca di scollegarsi dalla propria realtà per entrare in sintonia con il pensiero di chi lo ha costruito: persone mosse da grandi ideali spirituali che vivevano in una realtà rurale dura e contavano sulla conoscenza di grandi maestri per poter erigere quegli splendidi edifici.

3 Il complesso monastico

“Un monastero è la sovrapposizione di diverse realtà complementari”: la liturgia e l’uomo. L’architettura si incarica di unirle per offrire una chiara risposta alla sua funzione liturgica e ospitare la comunità monastica. 

4 Gli ambienti

La chiesa e il chiostro, cuore da cui partono gli assi principali, caratterizzano il monastero. Alla fine della giornata, la comunità si riunisce nella sala capitolare. In refettorio si mangia in silenzio, nel dormitorio il monaco cerca il riposo riparatore.

5 La luce

È l’elemento principale dell’architettura, perché qualifica gli spazi e dà loro la forza, l’emozione e il misticismo di queste costruzioni religiose.

6 Il materiale

Bisogna concentrarsi sul materiale con cui è costruito il monastero, la pietra, e toccarla per verificarne temperatura e rugosità, segni, duttilità o imperfezioni…

7 Il passare del tempo

Ignacio Sánchez Zárate esorta a cercare le “impronte” di questi edifici per valorizzare il passare del tempo in essi: seicento, settecento, ottocento anni… Alcuni sono stati alienati e sono ormai in mani private. In quei casi, a volte un capitello o una colonna può essere la pista per sapere che ci si trova in un luogo che una volta è servito per pregare e lodare Dio.

In questo video potete rivivere l’incontro organizzato dalla Fundación DeClausura

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Tags:
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