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Per questo “dottor star”, credere in Dio fa bene alla salute 

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JOEL SAGET / AFP

Il dottor Frédéric Saldmann

Mathilde De Robien - pubblicato il 14/02/22

Avere fede permetterebbe di vivere più a lungo e in migliore salute, secondo il dottor Frédéric Saldmann, cardiologo, nutrizionista e autore di successo. È la tesi che propone nella sua ultima opera, “La Santé devant soi” (Robert Laffont).

Le persone che accordano un posto nella loro vita alla religione vivono più a lungo delle altre, è un fatto. 

Lo afferma il dottor Frédéric Saldmann, medico attivo negli Ospedali di Parigi e autore di diversi best-seller, nel suo ultimo libro “La Santé devant soi” [La Salute davanti a sé, N.d.T.] (Robert Laffont), di cui Le Figaro ha pubblicato qualche estratto. Un’affermazione sconcertante, a prima vista, che il medico cerca di approfondire punto per punto. Le sue osservazioni sarebbero corroborate da uno studio che dimostrerebbe come le persone non praticanti presenterebbero un rischio di morire nei prossimi otto anni due volte più elevato di quanti pregano una volta a settimana. Certo, ammette Frédéric Saldmann: 

viene la tentazione di imputare questi risultati al fatto che i credenti hanno, in generale, degli stili di vita globalmente virtuosi – poco tabacco, poco alcool… – che aumentano la speranza di vita. 

Secondo lui, però, lo scarso consumo di tabacco e di alcool non è la sola spiegazione. Ne descrive almeno altre sei. 

1La preghiera genera calma

Pregare avrebbe un impatto benefico sulla salute: 

Il sistema di ricompensa, un meccanismo del cervello intimamente legato alla sensazione di piacere, permette al credente di sentire un’intensa felicità quando pratica la sua fede. La preghiera genera una profonda calma, un appagamento, nonché una sensazione di armonia fra sé e il mondo esterno. 

È dunque un “momento di grazia”, spiega il professore, che permetterebbe di ritrovare un’impressione di coerenza dopo una giornata pesante o difficile. Per il medico, i rituali attorno alla preghiera avrebbero anch’essi la loro importanza. Accendere una candela, inginocchiarsi, fare silenzio… sono pratiche che favoriscono il raccoglimento. E così «la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa diminuiscono, mentre le tensioni interiori si allentano». 

2Il potere delle parole

Parole come “amore”, “pace”, “misericordia”, “tenerezza”, “perdono”… sono frequenti tanto nella Bibbia quanto nelle omelie dei preti, e avrebbero un vero potere benefico. Precisa il professore: 

Il semplice fatto di pronunciarle attiva certe zone del lobo frontale, migliorando le funzioni cognitive. 

3I beneficî della confessione

Il sacramento della Riconciliazione permette di dire i propri peccati, di ricevere il perdono di Dio e di essere nuovamente immessi nella sua pace. Il dottor Frédéric Saldmann vi vede da parte sua una maniera di affidare la propria pena, i propri fardelli, e di evacuare così le tensioni interiori. 

Che si scelga per interlocutore il coniuge, un amico, un prete, un medico o uno psicologo, parlare permette di frapporre distanza fra noi e quel che attraversiamo. 

La confessione è occasione 

non soltanto di farsi assolvere, ma anche di deporre un fardello talvolta troppo pesante. Ci si ritrova allora riconciliati con sé e con gli altri, liberati dai segreti che offuscano la gioia di vivere e la spontaneità. 

4Un’altra visione del “benedicite”

Benedire il pasto consiste nel ringraziare il Signore per i beneficî di cui ci colma. Il professor Saldmann, specialista della nutrizione, vi vede pure un mezzo per gestire il proprio peso e dunque la propria salute. Aspettare prima di mangiare permette di darsi il tempo di assaporare i piatti. 

Nutrirsi bene nel quotidiano significa dare prova di rispetto verso il proprio corpo e il proprio spirito. […] Quando vi trovate davanti al piatto, datevi trenta secondi per riflettere su quello che state per mangiare. Fate il punto sulle vostre sensazioni per assicurarvi che abbiate davvero appetito – in altri termini, che non stiate mangiando per automatismo. Benedite gli alimenti che vi nutriranno e vi fortificheranno dall’interno. Un intimo benedicite non farà che rafforzare il vostro spirito, e vi libererà dalle coazioni a ripetere e dagli schemi delle dipendenze. 

5Il digiuno quaresimale

La quaresima invita a digiunare in memoria dei quaranta giorni passati da Gesù nel deserto. «Un momento propizio al distaccamento dalle cose materiali e alla riflessione personale», osserva il medico – nonché alla sobrietà. Lo specialista vanta in tal senso i beneficî delle zuppe quaresimali: 

La zuppa quaresimale è l’esempio perfetto di un’alimentazione sana, leggera, liberata dalla frustrazione di essere stati superati dal proprio appetito. […] Una vera alleata per la perdita di peso. 

6I primi saranno gli ultimi, e gli ultimi primi

La riuscita, la competitività, la comparazione con gli altri sono stati d’animo molto diffusi oggi. Per Frédéric Saldmann, «questo stato d’animo competitivo, che consiste nel paragonare incessantemente la propria felicità a quella degli altri, è assolutamente distruttrice per lo spirito». Questa parola di Gesù – «molti dei primi saranno ultimi, e molti degli ultimi saranno primi» (Mt 19,30) – contrasta la tendenza attuale e resta benefica per la salute mentale. Infatti 

a forza di troppo voler provare agli altri il proprio valore, si finisce spesso per dimenticare quel che si sognava una volta. 

Il medico invita a coltivare le proprie passioni, le sole 

capaci di dare un senso all’esistenza. […] Concentratevi su quello che amate, su quel che vi corrisponde pienamente – e lì diventerete i primi. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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