Secondo la neuroscienza, la preghiera altera il funzionamento del cervello, liberando sostanze che riducono lo stress e aumentano la sensazione di felicità
Da molto tempo, la scienza cerca di comprendere e spiegare il potere della fede e l’impatto che questa e la preghiera hanno a livello fisico sul corpo umano. Esiste anche un gruppo di ricercatori che studia ciò che avviene nel cervello quando preghiamo.
Il neuroscienziato Andrew Newberg, direttore delle ricerche presso il Marcus Institute of Integrative Health dell’ospedale Thomas Jefferson di Philadelphia (Stati Uniti), è un pioniere negli studi neuroscientifici delle esperienze religiose e spirituali, settore noto come neuroteologia.
Il dottor Newberg ha scritto otto libri sul tema, tra cui un best-seller negli Stati Uniti, How God Changes Your Brain (Come Dio cambia il tuo cervello), e nelle sue ricerche è categorico: “Quando preghiamo, la preghiera cambia il cervello”.
In una delle sue ricerche, Newberg ha studiato centinaia di persone di fede – da evangelici a musulmani – durante la preghiera. Usando le tecniche delle neuroimmagini, ha constatato che in quel momento è stata liberata una grande scarica di neurotrasmettitori nel cervello dei partecipanti. Questo includeva la dopamina (ormone del piacere), la serotonina (sostanza che riduce lo stress) e la norepinefrina (che attiva la risposta di lotta o fuga).
Attraverso esami con elettroencefalogramma, il ricercatore ha anche verificato che il cervello subisce mutamenti elettrici. Al momento della preghiera, l’onda o frequenza elettrica generata ha avuto una maggiore capacità di riposare la mente, qualcosa di simile allo stadio del sonno.
Newberg ha anche studiato il flusso sanguigno cerebrale delle persone mentre pregavano, e ha osservato che quando il partecipante allo studio iniziava a pregare c’era attività nel lobo frontale. Poi, in un periodo tra i 10 e i 50 minuti dopo la preghiera, quella regione rimaneva praticamente silenziosa. Il lobo frontale è la parte del cervello collegata all’attenzione e alla concentrazione, ed è responsabile dell’elaborazione del pensiero, della pianificazione e della programmazione di necessità individuali ed emozioni.
