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Paraguay: il crimine organizzato colpisce anche la Madonna di Caacupé

Santuario de Caacupé

Norberto DUARTE / AFP

Rodrigo Houdin - pubblicato il 15/02/22

Un recente attentato nel corso di un affollato festival ha obbligato le autorità paraguayane a dotare di un dispositivo di sicurezza speciale le celebrazioni realizzate nella basilica-santuario minore della Vergine di Caacupé

Da questa domenica, i fedeli che accorrono alla spianata della basilica-santuario minore della Vergine di Caacupé sono sottoposti a rigorosi controlli di sicurezza e devono passare per un metal detector, per il timore che qualche infiltrato possa entrare armato.

Il Ministro dell’Interno del Paraguay, Arnaldo Giuzzio, e il direttore della Polizia Nazionale del Dipartimento di Cordillera, Francisco Andino, hanno incontrato di recente il vescovo della diocesi di Caacupé, Ricardo Valenzuela, per implementare un programma di sicurezza per le affollatissime Messe.

Monsignor Valenzuela ha spiegato ad Aleteia che l’intenzione della riunione è stata quella di delineare azioni preventive per offrire maggiore sicurezza ai fedeli che giungono a rendere omaggio alla Madonna.

Le prime misure adottate a Caacupé consistono nel rafforzamento delle misure di polizia nelle vicinanze del tempio e nei filtri di controllo, anche con metal detector. Si vuole anche compiere un lavoro interistituzionale per evitare la presenza di delinquenti comuni nella zona. 

Un attentato che ha commosso il Paraguay 

La causa scatenante è stato un attentato perpetrato da sicari durante un affollato festival nella città di San Bernardino, a pochi chilometri da Caacupé. Durante l’attacco hanno la vita vita due persone, e altre quattro sono rimaste ferite.

Una delle vittime era la nota influencer Cristina Aranda, moglie del giocatore dell’Olimpia Iván Torres, mentre l’altra, identificato come Marcos Rojas, era un presunto narcotrafficante.

Il crimine è stato commesso durante il Ja’umina Fest, a cui erano presenti circa 15.000 persone.

Gli inquirenti hannno concluso che l’attentato è stato ordinato per un debito non pagato di alcuni chili di cocaina, e che esistono legami con la pericolosa banda criminale transnazionale Primer Comando Capital

L’assassinio della giovane influencer ha commosso il Paraguay, e migliaia di persone si sono mobilitate per chiedere giustizia.

Caacupé sicuro

Dopo aver incontrato le autorità, monsignor Ricardo Valenzuela ha parlato con Aleteia e ha spiegato che per via dell’ultimo attentato si è deciso di rafforzare la sicurezza dei fedeli.

“Da qualche anno parlavamo di rafforzare la sicurezza, ma dopo gli ultimi incidenti a San Bernardino abbiamo deciso di mettere in pratica queste idee. Ci siamo resi conto del fatto che i delinquenti non fanno più i loro attentati solo fuori dalla città. Non si curano più del fatto che possano esserci vittime collaterali”, ha osservato il vescovo di Caacupé. 

Il presule ha anche spiegato che molte autorità si recano come fedeli al santuario di Caacupé senza profezioni speciali, per cui è importante migliorare la sicurezza delle celebrazioni.

Il Paese, ha aggiunto, vive un momento molto complicato, per cui qualsiasi misura dia più tranquillità ai fedeli è la benvenuta.

L’avanzata del crimine organizzato

Il vescovo della diocesi di Caacupé ha affermato che “a quanto pare il crimine organizzato ha guadagnato terreno in Paraguay”, il che risulta preoccupante. “La situazione è molto difficile”.

“Le misure di sicurezza sono benvenute, ancor più in un contesto in cui il crimine organizzato avanza e le nostre istituzioni, a quanto pare, sono indebolite o non si rendono conto del pericolo imminente”.

Monsignor Valenzuela ha ricordato che anche molti leader del crimine organizzato dicono di professare la fede cattolica, ma per qualche motivo si sono deviati.

“Credo che le istituzioni si siano un po’ addormentate, e questi gruppi criminali siano cresciuti al di là della zona di frontiera. Ci preoccupa che queste persone arrivino nella capitale e possano anche occupare incarichi importanti”, ha riferito.

Caacupé è una città situata a circa 60 chilometri da Asunción ed è sede del santuario della Vergine di Caacupé, considerata patrona della fede del Paraguay. Ogni giorno, migliaia di persone arrivano al tempio, ma la presenza aumenta la domenica, quando si realizza tradizionalmente la Messa all’aperto sulla spianata.

Il Paraguay è considerato terreno fertile per il narcotraffico. Le zone di frontiera con Brasile e Argentina sono scelte da vari gruppi come campo di operazione. La debolezza delle istituzioni preposte alla sicurezza ha fatto sì che i gruppi criminali si consolidassero, soprattutto nel nord e nell’est del Paese sudamericano. 

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