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La cattedrale di San Nicola a Kiev, punto di riferimento dei cattolici ucraini (FOTO)

SAINT NICHOLAS

Stanislav Nepochatov-(CC BY-SA 3.0)

Dolors Massot - pubblicato il 09/03/22

Da quando è iniziata l'invasione russa, la cattedrale è diventata un rifugio per persone di ogni tipo, senza distinzione per motivi religiosi

Il 1° giugno prossimo, lo Stato dovrebbe restituire la proprietà della cattedrale di San Nicola di Kiev (Ucraina) alla Chiesa cattolica. È stata espropriata dal regime sovietico 90 anni fa, e i rapporti non sono stati sufficientemente cordiali da rendere effettiva la restituzione in democrazia.

La cattedrale è gestita dai Missionari Oblati dell’Immacolata, che vi celebrano Messe di rito latino. Fino all’inizio dell’invasione russa c’era la Messa in lingua ucraina, anche se si celebravano Messe anche in polacco, latino e spagnolo. Ora la cattedrale è un rifugio contro i bombardamenti.

La cattedrale di San Nicola è la seconda cattedrale cattolica che ha avuto la capitale dell’Ucraina. È stata consacrata nel 1909. Negli anni Trenta, il regime sovietico ha proibito il culto, ed è diventata patrimonio dello Stato. Dagli anni Ottanta ospita la Casa Nazionale della Musica da Camera e d’Organo, ma continua ad essere molto amata dal popolo. Del resto, è stata eretta con l’aiuto din donazioni private.

Eccola:

La concattedrale di Sant’Alessandro è la più antica della città. È stata costruita nella prima metà del XIX secolo ed è situata nel cuore della città vecchia.

La cattedrale di San Nicola presenta uno stile neogotivo. Vi ha lavorato l’architetto Władysław Horodecki insieme allo scultore Emilio Sala.

Vicino alla chiesa si trovano l’Università Linguistica Nazionale di Kiev, lo Stadio Olimpico di Kiev e la stazione ferroviaria di Kiev-Tovarny, nel distretto Pechersk, enclave importante della città.

Per chi apprezza l’architettura, la cattedrale presenta una costruzione singolare, visto che al momento della sua costruzione erano molto recenti le invenzioni di Anton Strauss.

Scomparsa di un sacerdote e chiusura della cattedrale

La cattedrale di San Nicola è stata testimone della persecuzione religiosa da parte dei comunisti. Nel 1936, le autorità fecero scomparire un sacerdote cattolico che vi svolgeva il suo lavoro pastorale. Due anni dopo venne ordinata la chiusura del tempio. Da quel momento, venne impiegata per scopi civili, e fu anche un edificio del KGB, i servizi segreti dell’URSS.

Tra il 1979 e il 1980, la cattedrale è diventata Casa Nazionale della Musica da Camera e d’Organo dell’Ucraina. Questo ha fatto sì che i materiali impiegati nel restauro dell’edificio fossero di qualità: le vetrate (che hanno sostituito le originali danneggiate) sono state realizzate nei Paesi Baltici, i mobili sono stati lavorati a Kiev, e il pavimento di legno proveniva da Ivano-Frantisk.

Dell’organo, di fattura eccellente, si è incaricata l’impresa Rieger-Kloss dell’allora Cecoslovacchia. È stato realizzato in modo adatto all’architettura dell’edificio, come si può notare dalle immagini.

Quando è caduto l’impero sovietico e l’Ucraina ha recuperato l’indipendenza nel 1992, nella cattedrale sono state celebrate di nuovo Messa cattoliche di rito latino e concerti di musica sacra. La cattedrale, tuttavia, continua ad essere proprietà del dipartamento municipale per la Cultura di Kiev, e il Comune di Kiev non vuole cederla finché non sia chiaro dove andrà a finire l’eredità della Casa Nazionale della Musica da Camera e d’Organo.

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