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“Mio marito è rimasto in Ucraina, e prego per lui ogni minuto”

UKRAINE

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Dolors Massot - pubblicato il 22/03/22

Il marito ha portato lei e i due figli alla frontiera. Lì Oksana ha trovato una coppia che li ha aiutati ad arrivare in Spagna

Oksana è una delle centinaia di migliaia di madri che hanno dovuto abbandonare la propria casa ed esiliarsi con i figli. Viveva a Kiev con il marito e due bambini, Solomia e Nazar, che sono con lei. Ora sono rifugiati in direzione di Murcia (Spagna), dove verranno accolti.

Giovedì scorso, fuggendo dai bombardamenti, hanno attraversato la frontiera in direzione della Polonia. Lì sono stati accolti da Susana e Michael, una coppia spagnola che è lì da giorni assistendo i rifugiati in tutto ciò che può, dalle pratiche amministrative a offrire un caffè o andare a comprare medicinali.

Il marito di Oksana li ha accompagnati alla frontiera e poi è dovuto tornare indietro. È rimasto in Ucraina per combattere. Da Kiev a Medyka, il posto di frontiera, hanno viaggiato per 24 ore in preda alla paura.

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Susana, avvocato con un profondo senso cristiano, ha assistito mamma e bambini e li ha accompagnati al pullman che li avrebbe portato alla destinazione di accoglienza come rifugiati.

Oksana e la sua famiglia conducevano fino a poco tempo fa una vita tranquilla, ma ora lei teme per la vita del marito. Grata, ha scritto a Susana un testo in inglese in cui esprime ciò che prova:

“Suzanne, sono infinitamente grata per averti conosciuta e perché mi hai ospitata con i bambini. Dio vi benedica per le vostre buone azioni e per la sensibilità nei confronti del dolore altrui. Mi dispiace di non poterti dire queste parole personalmente, ma il cervello è annebbiato, e trova con difficoltà le parole giuste in inglese”.

“Stanotte i bambini dormiranno tranquilli”

“Ora sono molto contenta del fatto che almeno stanotte i bambini dormiranno tranquilli, senza sirene d’allarme, che non avranno bisogno di nascondersi e di correre nei sotterranei o nel rifugio antiaereo. Voglio proteggerli da questo orrore che sta accadendo, perché per loro sarà un trauma per tutta la vita.

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Oksana e i suoi figli abbracciati a Susana

Questi spietati mi hanno strappato il cuore e l’anima, si sono presi la mia casa, hanno distrutto tutti i miei progetti e i miei sogni. Mio marito è rimasto in Ucraina per difendere il nostro Paese, prego per lui ogni minuto, e spero davvero di rivederlo presto. Credo fortemente che presto arriverà la pace e torneremo in patria”.

Susana, come risposta, le ha donato il libro in cui racconta la vita di suo marito, e nella dedica ha scritto: “Oksana, non voglio farvi visita a Murcia. Voglio che questa accoglienza per cui sei tanto grata abbia luogo presto a Kiev”.

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