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Assalto ai cristiani in Nigeria: tre sacerdoti rapiti, decine di omicidi  

KOŚCIÓŁ W NIGERII

AP/Associated Press/East News

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 02/04/22

Nel silenzio del Governo e dei media. Lo Stato di Kaduna è quello in cui la situazione per i cristiani è più drammatica che altrove

E’ in corso una persecuzione molto violenta nei confronti dei cristiani in Nigeria, in particolare nel nord del Paese africano. Il bilancio, nel silenzio generale di Governo e media, è di tre sacerdoti rapiti nell’ultimo mese, decine di omicidi e diverse chiese date al rogo. 

Rapito con 44 abitanti del villaggio

Don Leo Raphael Ozigi è l’ultimo prete rapito in ordine di tempo in Nigeria. Don Ozigi, parroco della chiesa di St Mary, nel villaggio di Sarkin Pawa, nello stato del Niger (nella Middle Belt, la zona centrale che separa il Nord a maggioranza musulmana dal sud a maggioranza cristiana), è stato rapito insieme ad altri 44 abitanti del villaggio da banditi la sera di domenica scorsa, 27 marzo.

Gli altri due rapimenti 

Oltre a don Ozigi, altri due sacerdoti sono stati rapiti in Nigeria nel mese di marzo, entrambi nello Stato settentrionale di Kaduna: don Joseph Akete Bako parroco della chiesa di San Giovanni, a Kudenda nell’area del governo locale di Kaduna South, rapito la notte dell’8 marzo in un assalto alla casa parrocchiale nel corso del quale è stata uccisa una persona e don Felix Zakari Fidson, della Diocesi di Zaria, sequestrato il 24 marzo (Fides, 29 marzo).

NIGERIA

Famosi per le “stragi di Pasqua”

E’ proprio lo Stato di Kaduna, quello in cui la situazione per i cristiani è più drammatica che altrove. Da quando nel 2000 la sharia venne reintrodotta in 12 Stati del nord della Nigeria (tra i quali, appunto, quello di Kaduna) le tensioni riesplosero. Kaduna, denuncia Tempi.it (1 aprile), divenne poi tristemente noto alle cronache per essere lo Stato nigeriano della “strage di Pasqua” del 2012, quando un’autobomba colpì una chiesa della capitale uccidendo decine di fedeli presenti alla celebrazione pasquale.

Le tre “anime” della persecuzione

Da allora è stato un crescendo di orrore, peggiorato dalle difficili relazioni etnico-sociali tra i Fulani, pastori nomadi di fede musulmana, e le altre etnie prevalentemente cristiane della regione. La presenza dei jihadisti di Boko Haram, quella dell’Iswap (l’autoproclamato Stato islamico dell’Africa dell’ovest), le azioni terroristiche dei guerriglieri Fulani (spesso con la complicità di alcuni membri della polizia di sicurezza nazionale) fa il resto, rendendo l’area una tra le più pericolose al mondo.

ATAK BOKO HARAM W NIGERII

Gli omicidi

Gli ultimi episodi di persecuzione contro i cristiani in Nigeria sono triste attualità. Lunedì 28 marzo l’assalto ad un treno che viaggiava sulla rotta Abuja-Kaduna (almeno dieci le vittime accertate, ancora un centinaio i dispersi). Il 26 marzo l’attacco all’aeroporto della capitale, preceduto la notte prima dagli assalti ad alcuni villaggi con l’uccisione di 50 civili e il rapimento di oltre cento persone. 

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