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Perché è stata assegnata la scorta a Don Maurizio Patriciello?

DON MAURIZIO PRATICIELLO

TV2000|Youtube

Intervista a Padre Maurizio Praticiello a TV2000. La storia della sua vocazione

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 02/04/22

Il parroco anti camorra l’ha accettata per “spirito di obbedienza”

Dal 31 marzo don Maurizio Patriciello è sotto scorta. La decisione, già al vaglio, è diventata effettiva nelle scorse ore, in seguito alle diverse minacce e intimidazioni dirette al parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. Ultimo episodio, quello della bomba fatta esplodere davanti alla parrocchia nella notte del 12 marzo, come riporta Fan Page (31 marzo).

“La decisione mi rattrista”

«Spero che questa decisione possa portare beneficio anche a questo territorio martoriato». Così, don Maurizio, scrive Il Mattino (31 marzo) ha commentato la decisione di assegnargli una scorta. «Ringrazio chi ha preso questa decisione – ha aggiunto don Maurizio – che però mi rattrista: significa che ormai era diventata necessaria».

L’ha rifiutata fino all’attentato

Il parroco di Caivano ha chiesto fino all’ultimo di potere fare a meno della scorta, ma è stato valutato necessario appunto assegnargliela, dopo l’ultimo attentato,  e lui ha accettato «in spirito di obbedienza», aggiunge Avvenire (31 marzo).

Il Comitato di Liberazione 

Don Maurizio Patriciello è noto per il suo impegno contro la camorra e nelle battaglie ambientali nella cosiddetta Terra dei fuochi tra le province di Napoli e Caserta. 

Originario di Frattaminore, è tra i promotori del Comitato per la liberazione dalla camorra dell’area nord di Napoli che di recente ha organizzato manifestazioni pubbliche contro gli atti intimidatori di stampo camorristico che si sono registrati tra le cittadine dell’hinterland napoletano di Frattamaggiore, Frattaminore ed Arzano.

Perché é stata messa la bomba

La bomba del 12 marzo contro Don Patriciello potrebbe essere legata alla violenta faida in corso tra i clan Monfregolo-Landolfo e Cristiano-Mormile di Arzano (e i clan ad essi legati) e si estende anche a Frattamaggiore e Frattaminore, oltre che ad affiliati ai clan della stessa Caivano.  

Le minacce al comandante amico di Patriciello 

Nel mirino, con tanto di minacce pesanti, è finito il comandante della Polizia locale di Arzano, Biagio Chiariello. Un finto manifesto funebre fatto trovare davanti all’iNel mirino, con tanto di minacce pesanti, è finito il comandante della Polizia locale di Arzano, Biagio Chiariello. Un finto manifesto funebre fatto trovare davanti all’ingresso del comando ne annunciava la morte. A proposito, don Maurizio è nato e vive a Frattaminore ed è amico di Chiariello, a cui ha espresso la sua personale vicinanza. 

L’intercettazione

Il boss Pasquale Landolfo, arrestato il 27 marzo per la faida di camorra in corso ad Arzano e dintorni, in una intercettazione, si era espresso così, in merito alla bomba contro la parrocchia di Don Patriciello: «Mettere una bomba sotto la chiesa di quello no! Sono stati loro. Io gli manderei una lettera dicendo che qui non esiste proprio, poi contro la Chiesa». Il boss ha accusato la fazione avversaria Cristiano-Mormile di aver posizionato l’ordigno. Le indagini sono in corso. 

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