Giovedì, 7 aprile 2022
1. Le Chiese in Ucraina sugli abusi russi a Bucha
2. L’opposizione a Papa Francesco è radicata nel rifiuto del Concilio Vaticano II
3. La storia del “Parmureli” che il Papa usa la Domenica delle Palme
4. La questione del voto cattolico in Francia vista dalla parte della Svizzera di lingua tedesca
5. Quando un cardinale-poeta e un manager di calcio parlano di trascendenza
1. Le Chiese in Ucraina sugli abusi russi a Bucha
L’Arcivescovo Maggiore della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, accusa le forze russe di commettere “orribili crimini di guerra” nelle città vicino Kiev. Paragonando gli abusi russi ai crimini nazisti durante la II Guerra Mondiale, l’arcivescovo ha affermato che è importante che “tutto il mondo veda e senta” quello che è accaduto a Bucha, una città in cui dopo la partenza delle truppe russe sono stati trovati più di 400 cadaveri. Il Metropolita Epiphanius, alla guida della Chiesa Ortodossa Indipendente d’Ucraina, spiega che l’idologia del “mondo russo” portata avanti dal Cremlino dev’essere “rifiutata e condannata nello stesso modo in cui è stato condannato il nazismo”. “Siete con Dio o con il diavolo?”, chiede il Metropolita, sostenendo che il Patriarca di Mosca “ha già compiuto la sua scelta a favore degli affari dell’anticristo”. “Aprite gli occhi, guardate ai frutti dei suoi insegnamenti, state lontani dai fuorilegge, non siate suoi complici”, chiede a “chi ancora lo ha come pastore”.
The Tablet, inglese
2. L’opposizione a Papa Francesco è radicata nel rifiuto del Concilio Vaticano II
Il Concilio Vaticano II è ancora fonte di divisioni, indica lo storico delle religioni Massimo Faggioli in un lungo contributo, sottolineando che questa divisione si sente di più sotto Papa Francesco. Il suo pontificato è infatti “sotto attacco a livello teologico” da parte dei suoi detrattori, radicati nell’“opposizione al Concilio Vaticano II”, sottolinea lo storico. La crisi teologica, comunque, non è iniziata con questo pontificato. L’autore elabora una retrospettiva della recezione del Vaticano II, soprattutto negli Stati Uniti: il Concilio è stato inizialmente riconosciuto, accolto o respinto, e poi è seguito un periodo, negli anni Ottanta, in cui è stato riconsiderato e ampliato, e finalmente è stato storicizzato e deplorato negli anni Novanta e all’inizio degli anni Duemila. “Il Vaticano II non è un concilio fallito”, sostiene il docente di Teologia, ma la recezione di un concilio “richiede molto tempo, almeno un secolo per essere pienamente implementato”.
National Catholic Reporter, inglese
3. La storia del “Parmureli” che il Papa usa la Domenica delle Palme
Se la maggior parte dei cattolici riceverà rami di palma o di altri alberi la Domenica delle Palme, Papa Francesco e i cardinali a Piazza San Pietro porteranno rami di palma intrecciati in modo elaborato noti come “parmureli”. The Pillar analizza l’origine di queste creazioni fatte a mano, in genere inviate in Vaticano dalle città settentrionali di San Remo e Bordighera. Nel 1586, Papa Sisto V chiese che un obelisco egiziano alto 25 metri venisse portato al centro di Piazza San Pietro. Visto che la struttura richiedeva grande concentrazione per essere propriamente installata, il Pontefice ordinò il silenzio totale nella piazza. Mentre l’obelisco veniva elevato, le corde iniziarono a cedere sotto il suo peso. In quel momento, il capitano della Marina Benedetto Bresca gridò gli operai di gettare acqua sulle corde per evitare che si spezzassero. Anche se violò l’ordine del silenzio, Papa Sisto decise di ringraziarlo per il suo aiuto rendendo lui e i suoi discendenti fornitori vaticani delle palme per la Domenica delle Palme. Più di quattro secoli dopoi, i “parmureli” sono ancora intrecciati a mano nella zona nord-occidentale dell’Italia.
The Pillar, inglese