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Renato Zero: “Dio vuole guarirci dalla superbia e dal rancore”

RENATO ZERO, CANTANTE, MUSICA,

Andrea Raffin | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 07/04/22

Il cantautore presenta il suo nuovo lavoro, "Atto di Fede": 19 brani inediti di musica sacra scritti e composti dall'artista. "Dio è sempre più ostinato a credere in noi, a perdonarci. Siamo le sue creature...".

Renato Zero torna dal suo pubblico, dagli amati “sorcini”, con un nuovo lavoro per festeggiare il giro di boa dei 70 (con due anni di ritardo causa pandemia) dal titolo: “Atto di fede”. Tre parole che lasciano intuire il valore umano e spirituale del progetto che si compone di un libro e di un doppio cd disponibili dall’8 aprile.

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Ringrazio Dio per aver mantenuta intatta la mia fede

Durante la presentazione alla stampa di ieri, nella Sala Marco Aurelio in Piazza del Campidoglio a Roma, il cantautore ha detto:

Sono arrivato finalmente a un traguardo al quale ambivo da parecchio tempo, accarezzare Dio da vicino, fargli i complimenti per avermi gestito, per aver mantenuto intatta la mia fede.

Non è la prima volta che Renato Zero parla pubblicamente della sua fede, lo ha fatto in televisione e nelle sue canzoni. Con brani come: “Il Cielo”, “Più su”, “Potrebbe essere Dio”, “Ave Maria”, “La vita è un dono”.

Renato Zero: mi faccio il segno della croce prima di salire sul palco

In occasione della presentazione del nuovo lavoro ha dichiarato:

Io mi segno la croce tutte le volte che devo entrare in palcoscenico e non è certo per esibizionismo. È una forma quasi di protezione affinché non sbagli, affinché dia il massimo che mi è dato di poter offrire al pubblico.

“Atto di fede”: libro e doppio cd

“Atto di fede” è composto da 19 brani inediti di musica sacra scritti e composti da Renato Zero e arrangiati e orchestrati dal Maestro Adriano Pennino. Oltre alla musica il cantante ha inserito scritti e riflessioni di quelli che ha voluto chiamare “Apostoli della Comunicazione“: Alessandro Baricco, Luca Bottura, Pietrangelo Buttafuco, Sergio Castellitto, Aldo Cazzullo, Lella Costa, Domenico De Masi, Oscar Farinetti, Antonio Gnoli, Don Antonio Mazzi, Clemente J. Mimun, Giovanni Soldini, Marco Travaglio, Mario Tronti, Walter Veltroni. Ad ognuno di loro il cantautore ha assegnato un tema per discutere sul senso della fede.

“L’umiltà di dirsi cattolici cristiani è sparita dalla circolazione”

Con questo parole Renato Zero ha spiegato da quali ingredienti è composto il suo album:

“Atto di fede” è una sfida. C’eravamo dimenticati di Dio da parecchio tempo, non lo abbiamo più frequentato, non ci siamo fatti frequentare da Lui. Abbiamo lasciato che l’indifferenza, che l’apatia, la stanchezza intellettuale ci impedisse di raggiungerLo. Questa umiltà di dirsi cattolici cristiani è sparita dalla circolazione, è preferibile giocare tre numeri al totip per raggiungere quella serenità che invece avremmo garantita con poca spesa, soltanto buttando il pensiero ogni tanto attraverso le nuvole e cercandolo questo Dio per ringraziarlo anche del dolore. Perché attraverso il dolore comprendiamo noi stessi, comprendiamo la serenità e la apprezziamo ancora di più dopo essere inciampati nel buio.

Lo zio sacerdote e la fede trasmessa dalla famiglia

Una fede forte accompagna il cantante fin da piccolo, grazie ai valori e all’educazione ricevuta in famiglia. Uno dei fratelli di suo papà, zio Pietro, era sacerdote e Renato faceva il chierichetto. Ma andando ancora più indietro, ripercorrendo i primi attimi dopo la sua venuta al mondo, c’è un aneddoto molto particolare e intenso che non tutti i fan conoscono: subito dopo la nascita Renato Zero, all’anagrafe Renato Fiacchini, rischiò di morire per una severa forma di anemia. Il pericolo fu scongiurato grazie ad un frate che gli donò prontamente il sangue per la trasfusione che lo salvò. 

La fede è la chiave che ci permette superare la paura

Forse anche ricordando eventi come questo ha aggiunto di fronte ai giornalisti:

La fede in fondo è la chiave che ci permette di osare, di andare oltre le nostre capacità e la nostra potenzialità. Perché alcune volte noi dovremmo superare un fosso, un ostacolo, e stiamo lì che cincischiamo, stiamo lì che non abbiamo il coraggio di fare questo salto per paura di cadere, per paura di essere inadeguati. Questo salto va fatto, tutte le mattine dobbiamo saltare, prevaricare il dubbio e il sospetto. Questo continuo dubitare di noi stessi e delle persone che ci sono vicine… Dobbiamo avere il coraggio di sentirci difettosi inadeguati.

Renato Zero: Dio vuole guarirci dalla superbia e dal rancore

Perché, come ha specificato il cantautore:

Dio però è sempre più Dio. Sempre più ostinato a credere in noi. A perdonarci. Siamo le sue creature anche quando stupriamo, ammazziamo. Rubiamo. Spacciamo. Mentiamo. Perché è così indulgente e caritatevole? È semplice: perché vorrebbe guarirci! Dalla superbia. Dal rancore. Dall’insoddisfazione. Dalla mancanza di rispetto persino verso noi stessi.

4 concerti-evento al Circo Massimo

Poi un’altra sorpresa: per la prima volta Renato Zero si esibirà al Circo Massimo con Zerosettanta, quattro concerti-evento il 23, 24, 25 e 30 settembre (giorno del suo compleanno) per recuperare i festeggiamenti dei suoi 70 anni e celebrare con i fan i 55 anni di una carriera unica.

(…) i 72 sono più preziosi dei 18. Il futuro è più corto del passato, ma voglio essere vivo e presente quando lo vivrò.

(Ansa)
RENATO ZERO
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